Con il provvedimento del Governo Meloni e del decreto Lavoro, i contratti a termine 2023 potranno essere stipulati e rinnovati entro 24 mesi. Ci sono maggiori libertà per quanto riguarda le causali che vanno a motivare la proroga di un contratto a termine (che vale 12 mesi) di altri 12 mesi. Il nuovo limite massimo è di due anni, sono state apportate delle modifiche ma possono essere effettuati ancora dei cambiamenti da parte del Parlamento.
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Contratti a termine proroga obbligatoria
La durata massima di 24 mesi dei contratti a termine 2023 può essere raggiunta con un massimo di 4 rinnovi o proroghe. Già con il decreto Dignità si erano presi provvedimenti per la normativa che interessa i lavoratori a tempo determinato. Questo infatti diceva che non c’è bisogno di apporre una causale per prorogare un contratto a termine di 12 mesi. Un contratto a termina si può rinnovare entro un massimo di 24 mesi per 4 volte, in questo caso segnalando però la motivazione del termine che deve coincidere con una delle seguenti causali:
- necessità lavorative temporanee e fuori dall’ordinaria attività, ad esempio la sostituzione di altri lavoratori;
- necessità lavorative connesse a incrementi temporanei e non programmabili;
- specifiche necessità lavorative previste dai contratti collettivi (norma temporanea legata all’emergenza Covid e poi stabilizzata).
Come funzionano i contratti a termine 2023
Superati i primi 12 mesi di un contratto a termine, è possibile effettuare una proroga: questo concede un vantaggio ai datori di lavoro che hanno bisogno di personale ma non sono ancora convinti di assumere la persona a tempo indeterminato; sia ai lavoratori che si trovano bene in azienda e possono beneficiare di un contratto regolare per un altro anno.
Per capire meglio di cosa stiamo parlando, basta fare riferimento al comunicato del Governo, che dice quanto segue:
“Si apportano modifiche alla disciplina del contratto di lavoro a termine (cosiddetto “tempo determinato”), variando le causali che possono essere indicate nei contratti di durata compresa tra i 12 e i 24 mesi (comprese le proroghe e i rinnovi), per consentire un uso più flessibile di tale tipologia contrattuale, mantenendo comunque fermo il rispetto della direttiva europea sulla prevenzione degli abusi.
Pertanto, i contratti potranno avere durata superiore ai 12 mesi, ma non eccedente i 24 mesi:
- per esigenze previste dai contratti collettivi;
- per esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva, individuate dalle parti, in caso di mancato esercizio da parte della contrattazione collettiva, e in ogni caso entro il termine del 31 dicembre 2024;
- per sostituire altri lavoratori.”
Per quanto riguarda i vecchi contratti a termine di 12 mesi, non c’è nessun tipo di variazione. La contrattazione collettiva può definire in modo autonomo i limiti massimi della durata dei contratti a termine 2023.
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