Perdere il lavoro è un evento improvviso e destabilizzante a cui bisogna essere sempre preparati. Sapere cosa fare quando si viene licenziati è essenziale per poter affrontare la situazione con grande lucidità e, magari, trasformare una situazione negativa in una nuova opportunità.
L’importanza di sapere cosa fare quando si viene licenziati
Un licenziamento non è sempre un’eventualità del tutto improvvisa. Nelle aziende spesso girano voci su tagli al personale e, quando l’allerta è alta, è bene prepararsi al peggio e mettere a punto un piano B. Ancora prima di cercare un nuovo lavoro, bisogna chiedersi “cosa fare dopo aver ricevuto la lettera di licenziamento?”. La risposta a questa domanda sta nella ricerca dei diritti del dipendente a seguito di un licenziamento.
Prima di tutto, è importante richiedere alla propria azienda le motivazioni del licenziamento, esclusivamente per iscritto e conservare una copia della comunicazione ufficiale. In questo modo si avrà l’opportunità di mettersi in contatto con un legale per stabilire se il licenziamento è giusta causa o meno. Qualora dovessero esserci delle irregolarità, entro 60 giorni dalla ricezione della lettera sarà possibile impugnare la decisione del titolare.
A cosa si ha diritto dopo il licenziamento?
Sono stato licenziato, cosa devo fare? Prima di tutto bisogna “recuperare” tutto ciò che spetta a un lavoratore che conclude il suo percorso con un’azienda. Cosa viene pagato dopo il licenziamento? Oltre all’ultimo stipendio, Le indennità di cui tenere conto sono 3:
- NASPI: Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego ovvero la classica “disoccupazione”. Può essere richiesta entro 68 giorni dal licenziamento tramite il portale dedicato sul sito dell’INPS;
- TFR: una volta concluso il rapporto lavorativo, verrà liquidato il Trattamento di Fine Rapporto. Insieme alla liquidazione, saranno corrisposte anche le ferie e i permessi accumulati e non goduti;
- indennità di preavviso: se il licenziamento non rispetta i tempi di preavviso canonici, è possibile richiedere un’indennità.
Dopo il licenziamento cosa mi aspetta?
Il percorso post licenziamento è piuttosto individuale e ogni persona affronta questa situazione a modo suo. Sicuramente, la prima mossa da fare è aggiornare il proprio Curriculum Vitae, segnalando l’ultima esperienza lavorativa e le skill acquisite nel percorso lavorativo svolto.
Oltre al CV, è importante essere in grado di affrontare un colloquio nel miglior modo possibile, si può – ad esempio – cercare sul web le domande frequenti in modo da mettere a punto una presentazione impeccabile. Superata questa fase, si potrà procedere alla ricerca di un nuovo lavoro, le piattaforme online più utilizzate dai recruiter sono:
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Come comportarsi in caso di licenziamento: valutare una riqualificazione
Quando si conclude un lavoro, spesso ci si domanda se è il caso di continuare nello stesso settore o cercare altrove. In entrambi i casi, la formazione gioca un ruolo fondamentale. Prima di tutto, è necessario crearsi una roadmap cercando di comprendere quali possano essere le skill da acquisire prima di rilanciarsi nel mercato del lavoro.
Oltre a cercare corsi di formazione presso enti accreditati, si possono sfruttare le opportunità offerte dalle amministrazioni locali, come il Programma GOL, dedicato ai percettori NASPI. Attraverso queste iniziative, si potrà accedere gratuitamente a corsi di formazione professionale.
Dopo il licenziamento cosa fare se non si trova lavoro
Oltre alla ricerca del lavoro, si può valutare anche l’apertura di nuova attività. Se non si dispone di un budget agevolato, il franchising può essere la soluzione ideale: con un investimento non necessariamente elevato si riceverà tutto il necessario per avviare una nuova attività, sfruttando un ventaglio di prodotti già collaudati.
In alternativa, è interessante informarsi sulla finanza agevolata e tutte le opportunità riservate ai nuovi imprenditori. Attraverso i vari bandi si ha la possibilità di accedere a finanziamenti:
- con tasso agevolato: spesso anche pari al 0% di interessi;
- a fondo perduto: somme di denaro che non vanno restituite all’incubatore d’impresa.
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