DDL Concorrenza, arriva il salva-dehors
Si deve fare in fretta – cioè entro la fine dell’anno – per chiudere il DDL Concorrenza e arrivare a “meritarsi” anche la settima rata del Pnrr. Primo obiettivo del DDL: rendere strutturale la misura varata in pandemia su ristoranti e bar, cioè quella che consentiva ai clienti di starsene all’aperto per evitare il contagio. Il salva-dehors, così è stato ribattezzato, prevede in teoria una proroga della normativa temporanea per ristoranti e commercio, in attesa che venga presentato un nuovo strumento normativo (di carattere definitivo) che renda organici i dehors, ma con regole più stringenti per quanto riguarda il decoro pubblico.
Per quest’ultimo passo, cioè l’approdo definitivo a nuova legge, servirà però il coinvolgimento nelle discussioni anche dell’Anci e del Ministero della Cultura, quindi i tempi si allungano. Per il momento, toccherà accontentarsi dell’ennesima proroga post-Covid, giusto il minimo indispensabile per rientrare nei paletti imposti dall’Europa.
Le misure su assicurazioni e scatole nere
Altro punto cruciale del DDL Concorrenza sono le misure in tema di assicurazioni auto, pensate per favorire la concorrenza, da un lato, ma anche semplificare le procedure per il passaggio da una compagnia a un’altra. Il focus sarà in particolare sulla portabilità dei dati della scatola nera presente nei veicoli. Si prevede infatti che i dati (quantomeno quelli critici) possano essere trasferiti nel passaggio tra compagnie assicurative. Ma restano dubbi, e parecchi, sull’efficacia della norma in esame.
In primis non si dicono d’accordo i consumatori, come sottolinea puntualmente Stefano Mannacio, responsabile del settore assicurazioni di Assoutenti. “La scatola nera”, dice, “era stata introdotta col Codice delle assicurazioni per ridurre le frodi, ora invece viene usata prevalentemente per costruire i prezzi delle polizze Rc auto rischiando di distruggere il sistema della mutualità tra assicurati”. E in più, aggiunge, “sistemi come la portabilità delle polizze possono essere utili per aumentare la concorrenza tra imprese e la mobilità degli assicurati, ma il problema è che il sistema legislativo che ha introdotto lo strumento della scatola nera è completamente nebuloso. È mostruoso che in Italia siano installate più scatole nere di quelle montate in tutto il mondo”.
Proteste anche da Federcarrozzieri, che senza giri di parole dà una tirata d’orecchi al Governo: “In tema di legge sulla concorrenza, più che concentrarsi sulle scatole nere, Governo e Parlamento farebbero bene ad impegnarsi contro le pratiche scorrette delle imprese assicuratrici che restringono la concorrenza e danneggiano gli assicurati attraverso clausole vessatorie e illegittime”.
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Concessioni autostradali e normativa sul fisco
Veniamo al discorso concessioni autostradali. Sono indicate da più voci nel pacchetto del DDL Concorrenza, ma le discussioni in merito al momento si trovano ad un bivio. Perché è in corso un confronto tra esecutivo e commissione Ue, dato che quest’ultima ha avanzato diversi rilievi su una bozza preliminare delle misure. Visti i tempi ristretti per l’approvazione del DDL, non è chiaro quante e quali norme riusciranno a passare sotto gli occhi attenti dell’Europa.
Intanto, arrivano sul tavolo del Governo anche i primi testi unici che si occupano del riordino della normativa sul fisco, in attuazione della delega fiscale. In particolare, è previsto l’esame preliminare di tre distinti decreti legislativi:
- Uno sul testo unico delle sanzioni tributarie amministrative e penali
- Un secondo decreto sul testo unico dei tributi erariali minori
- E infine un terzo che si occupa del testo unico della giustizia tributaria
Anche in questo caso, i tempi stringono, e il lavoro da fare è parecchio. Il Governo dovrebbe chiudere la partita del DDL Concorrenza al più presto, magari limando i punti che appaiono già divisivi, e al contempo cercando di non scontentare assolutamente l’Europa. Il sospiro di sollievo arriverà (si spera) solo alla fine dell’anno. Quando nelle casse dello Stato entrerà la prossima tranche del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. 18,2 miliardi. Ma la strada è ancora parecchio lunga.