I negoziatori del Parlamento e del Consiglio dell’Unione Europea hanno stabilito una nuova direttiva colazione UE con regole per i cibi per la prima colazione, in particolare la composizione, il nome, l’etichettatura e la presentazione dei prodotti alimentari.
La Commissione Europea ha proposto questi cambiamenti il 21 aprile 2023. Dopo essere stati rivisti a dicembre 2023, gli accordi devono ancora essere ratificati dal Parlamento e dal Consiglio. Una volta che questo avverrà, le nuove regole della direttiva colazione UE saranno pubblicate nella Gazzetta Ufficiale e diventeranno effettive 20 giorni dopo. Gli Stati membri dell’UE avranno poi due anni per adeguarsi a queste nuove regole.
Come funziona la direttiva colazione UE
La cosiddetta direttiva colazione UE raggruppa un insieme di regole che stabiliscono norme comuni per alcuni cibi per la prima colazione, come miele, succhi di frutta e gelatine. Questo è fatto per proteggere i consumatori e permettere a questi prodotti di essere venduti liberamente in tutto il mercato europeo.
Uno studio della Commissione Europea ha scoperto che molte volte il miele importato da altri paesi può essere mescolato con lo zucchero e venduto nell’Unione Europea senza che ci si accorga di questa variazione.
Cosa cambia per il miele?
Per garantire che i consumatori siano informati in modo chiaro e accurato, con la direttiva colazione UE si sono stabilite alcune regole, che sono:
- sull’etichetta del miele deve essere indicato il paese in cui è stato raccolto;
- se il miele viene da più di un paese, l’etichetta deve elencare i paesi in ordine decrescente in base alla quantità di miele proveniente da ciascun paese, con la percentuale esatta o un intervallo di percentuali;
- nel caso in cui il miele proviene principalmente da quattro paesi, l’etichetta deve mostrare l’intervallo di percentuali per ognuno di essi, altrimenti devono essere elencate le percentuali per tutti i paesi.
- se la maggior parte del miele proviene da paesi non UE, deve essere scritto sull’etichetta in modo chiaro;
- per prevenire le frodi, potrebbe essere introdotto un codice unico per tracciare l’origine del miele fino all’apicoltore;
- non sarà più permesso vendere e etichettare come “miele” il prodotto sottoposto a ultrafiltrazione, un processo che rimuove gran parte del polline e non sarà più possibile chiamare questo prodotto “miele filtrato”.
La definizione di miele, che è stata stabilita da una direttiva dell’Unione Europea, dovrebbe essere difesa anche a livello internazionale dall’Organizzazione Internazionale per la Standardizzazione (ISO). Questo è importante perché evita che prodotti di bassa qualità possano essere esportati e venduti come miele.
Scarica la nostra app e risparmia con i bonus attivi in Italia:
Cosa cambia per i succhi di frutta, gelatine e marmellate?
Per i succhi di frutta, le gelatine e le marmellate, la Commissione Europea preparerà un rapporto che renderà obbligatoria l’indicazione del paese di provenienza dei frutti utilizzati entro 36 mesi dall’entrata in vigore della direttiva. Questo rapporto potrebbe essere accompagnato da una proposta di legge.
Per i succhi di frutta, la direttiva colazione UE dice che ci saranno tre nuove categorie per soddisfare la domanda di prodotti con meno zucchero:
- succo di frutta a basso contenuto di zucchero da concentrato;
- concentrato di succo di frutta a basso contenuto di zucchero;
- succo di frutta a basso contenuto di zucchero se viene rimosso almeno il 30% dello zucchero naturale.
Per le gelatine e le marmellate, ci sarà una regola generale: per produrre 1 chilo di marmellata, devono essere usati almeno 450 grammi di frutta. Questa quantità aumenta a 500 grammi per le marmellate di alta qualità. I produttori non potranno utilizzare dolcificanti per compensare la riduzione di zucchero, in modo da mantenere gusto, consistenza e qualità del prodotto finale.