Il governo italiano ha approvato un decreto per bloccare la produzione in Italia di cibo sintetico, ovvero alimenti derivati da colture cellulari o tessuti di animali vertebrati, come carne sintetica o mangimi artificiali, con tanto di multe fino a 60mila euro. Questo pone l’Italia agli antipodi rispetto agli Stati Uniti o Singapore, che pochi mesi fa hanno dato il via libera alla creazione e vendita di questa tipologia di prodotti alimentari e che, secondo diversi scienziati, possono rappresentare una vera svolta da un punto di vista ambientale. Vediamo nel dettaglio cos’è il cibo sintetico vietato dal governo, come si ottiene, i vantaggi e perché viene abolito.
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Cibo sintetico: cos’è
Il cibo sintetico, conosciuto anche come cibo artificiale – talvolta “cibo in provetta” – è un tipo di alimento destinato al consumo umano o animale che non viene prodotto attraverso l’agricoltura o l’allevamento animale, ma viene invece creato artificialmente in laboratorio attraverso cellule staminali. Perciò invece di crescere dal suolo, il cibo sintetico utilizza un mezzo di coltura ottenuto da sostanze chimiche che permettono la moltiplicazione cellulare.
Cibo sintetico: come si produce
Per produrre alimenti come carne o pesce sintetici, vengono prelevate dall’animale di partenza cellule di tessuto muscolare e fatte moltiplicare in un substrato (un cocktail di sostanze chimiche) adatto al loro sostentamento. In alcuni casi attraverso la stampa 3D alimentare gli ingredienti vengono “stampati” in un formato tridimensionale per formare l’alimento. Altri prodotti come latte, formaggio e yogurt artificiale partono invece da microrganismi geneticamente modificati in grado di produrre caseina.
Capiamo nello specifico prendendo come esempio la produzione di carne sintetica. Esistono diverse tecniche per produrre carne sintetica ma in linea di massima la carne viene prodotta estraendo cellule staminali da un animale vivo, che vengono poi coltivate in un liquido in cui si nutrono e si moltiplicano. Alla fine, le cellule si differenziano e si specializzano, creando il grasso e i tessuti muscolari, quindi creando la carne.
Cibo sintetico: i vantaggi
Il cibo artificiale è progettato per soddisfare in modo mirato le esigenze nutrizionali umane. Stando alle recenti stime FAO, nel 2050 la popolazione mondiale potrebbe arrivare a 9 miliardi di persone, con conseguente crescita nella domanda mondiale di cibo. Crescerà anche la richiesta di carne, il cui consumo secondo alcune è destinato quasi a raddoppiare, passando da 258 milioni di tonnellate nel 2005/2007 a 455 milioni di tonnellate nel 2050. Una delle soluzioni più promettenti per affrontare questa situazione è costituita proprio dalla produzione di carne sintetica, che presenterebbe diversi vantaggi:
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- Può fornire una fonte alimentare in grado di aiutare a risolvere i problemi e le sfide dell’alimentazione futura, in particolare quelle della carne, con una popolazione mondiale in aumento. Il vantaggio della carne in vitro è che da una sola cellula si possono ottenere 10 mila chili di carne in poche settimane
- Avrebbe un impatto ambientale limitato perché richiederebbe meno risorse idriche e di consumo di suolo per produrre la stessa quantità di calorie e nutrienti rispetto all’agricoltura e all’allevamento. Infatti, stando ad alcune ricerche, sembra che rispetto alla produzione di cibo tradizionale quello sintetico consentirebbe di utilizzare il 7-45% in meno di energia, il 99% in meno di suolo, l’82-96% in meno di acqua, emettendo tra il 78-96% in meno di emissioni a seconda del prodotto animale considerato.
- Sarebbero alimenti cruelty-free e, in teoria, prodotti senza la sofferenza e l’uccisione di animali perché si ottiene semplicemente prelevando cellule staminali da animali vivi.
- Oggi circa il 70% di tutti gli antibiotici utilizzati a livello mondiale è impiegato per la produzione di carne; con la carne artificiale, invece, l’utilizzo degli stessi verrebbe notevolmente abbassato, dato che nei laboratori la carne è ottenuta in ambienti altamente controllati, dove i rischi di contagio e malattie infettive sono molto bassi.
Negli ultimi anni gli investimenti sul cibo sintetico si sono moltiplicati abbattendo i costi di produzione. Secondo le stime, dal 2030 il prezzo al consumo di un chilo di carne sintetica sarà pari a quello della carne tradizionale.
“Il governo anche oggi si inventa un nuovo reato. Questa volta se la prende con il cibo sintetico e preferisce continuare con il suo proibizionismo sconsiderato, invece di fare ricerca e sviluppare una tecnologia che potrebbe permettere di inquinare e uccidere di meno“, afferma il segretario di +Europa Riccardo Magi.
“Dal punto di vista del benessere animale, la carne coltivata è un’alternativa etica alla produzione di carne, che comporta mesi o anni di sofferenze in allevamento e che si conclude con l’uccisione degli animali“, commenta il presidente dell’Oipa Massimo Comparotto.
Cibo sintetico: perché viene criticato e abolito?
“La presente legge reca disposizioni dirette ad assicurare la tutela della salute umana e degli interessi dei cittadini nonché preservare il patrimonio agroalimentare, quale insieme di prodotti espressione del processo di evoluzione socio-economica e culturale dell’Italia, di rilevanza strategica per l’interesse nazionale.” È quanto citato nel Ddl e quanto affermato anche dal Ministro della Salute Orazio Schillaci: “E’ una legge significativa che si basa sul principio di precauzione perché oggi non ci sono studi scientifici sugli effetti dei cibi sintetici”.
“Lo schema di disegno di legge del Governo contro il cibo sintetico – ha commentato il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini – risponde alle richieste di mezzo milione di italiani che hanno firmato la petizione che abbiamo promosso per salvare il Made in Italy a tavola dall’attacco delle multinazionali, sottoscritta anche dalla premier Giorgia Meloni e dal ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida”.
Sembrano quindi chiare le motivazioni che hanno portato al divieto della produzione di cibo sintetico in Italia:
- Mancanza di informazioni e studi scientifici. Il cibo artificiale è frutto di una tecnologia relativamente nuova e ancora non è ancora chiaro come potrebbe influire sulla salute umana.
- Sostenibilità ambientale: sebbene il cibo artificiale possa essere prodotto in modo efficiente riducendo il consumo di suolo agricolo, esistono preoccupazioni sulla sua sostenibilità ambientale dati dall’utilizzo di sostanze chimiche e dalla necessità di energia per alimentare gli impianti di produzione.
- Etica: la produzione e il consumo di cibo sintetico ha per alcuni anche problematiche etiche non trascurabili, dovute alla sua origine artificiale e al conseguente rapporto in generale con l’essere umano. Per alcuni il cibo artificiale potrebbe diventare un’interferenza con l’ordine naturale.
- Impatto economico: non è da trascurare inoltre l’avversione verso il cibo artificiale da parte dei produttori tradizionali. L’introduzione e diffusione del cibo sintetico potrebbe avere un impatto significativo sull’industria alimentare tradizionale e sulle comunità che da essa dipendono per il sostentamento.