Domanda assegno di inclusione: aperti (in anticipo) i termini iniziali per presentare le domande. Non più gennaio 2024, ma è possibile infatti già da oggi, 18 dicembre 2023, presentare domanda per l’ADI.
Vediamo la procedura.
Domanda assegno di inclusione: come presentarla?
Per presentare domanda per l’assegno di inclusione è necessario loggarsi con le proprie credenziali SPID o CIE sulla sezione INPS apposita dedicata all’Assegno di inclusione.
Cliccando su “utilizza il servizio” saremo chiamati a inserire le nostre credenziali SPID o CIE. Dopo di che, inseriremo mano a mano che visualizzeremo i quadri i campi relativi ai nostri dati anagrafici (che comunque dovrebbero essere già in memoria con SPID o CIE, fatta eccezione per indirizzo email e numero di telefono).
Inseriti i dati, eccoci al quadro della cittadinanza e della residenza, che dovrebbe apparire così:
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Ovviamente, spuntiamo la casella in cui affermiamo di risiedere in Italia da almeno 5 anni, e scegliamo la nostra cittadinanza di appartenenza.
Le informazioni patrimoniali
Procediamo quindi a compilare la domanda, nella procedura guidata. Lo step successivo vi chiederà di inserire informazioni patrimoniali, relative quindi alla DSU, al vostro stato lavorativo, al patrimonio mobiliare, al patrimonio immobiliare.
Obblighi di istruzione
Inoltre, è necessario sbarrare la casella in cui si conferma che tutti i soggetti beneficiari dell’ADI hanno adempiuto agli obblighi di istruzione previsti. Per obblighi di istruzione, si intende l’avere almeno adempiuto agli obblighi di istruzione obbligatoria attualmente vigenti nel sistema scolastico italiano, come il conseguimento di un titolo di studio di scuola secondaria superiore o di una qualifica professionale della durata almeno triennale entro il diciottesimo anno di età.
Ma chi sono i “soggetti beneficiari”?
I soggetti beneficiari sono:
- il richiedente ;
I soggetti calcolati nelle scale di equivalenza, e cioè:
- i soggetti con carichi di cura (quindi coloro che si prendono cura di minori o disabili)
- i figli minorenni;
- i soggetti affetti da disabilità (ovviamente nei limiti della loro possibilità di poter frequentare e adempiere al percorso di studi obbligatorio);
Tutti questi soggetti devono avere adempiuto a tali obblighi formativi. Nessun obbligo formativo, invece, per i soggetti tra i 18 ed i 59 anni che non rientrano nelle scale di equivalenza. Questi, infatti, rientrano invece nell’eleggibilità dei soggetti che possono fare autonomamente richiesta per il Supporto per la formazione.
Le informazioni sui carichi di cura e i soggetti presi in carico dai servizi sociali
Saremo poi chiamati a dichiarare se abbiamo carichi di cura per alcuni soggetti del nucleo familiare, o se all’interno del nucleo vi siano persone che necessitino dell’affidamento ai servizi sociali.
Finita la procedura di cui sopra, l’ultimo passaggio è quello relativo alla sottoscrizione del Patto di attivazione digitale.
FAQ
RdC non è ancora scaduto, dicembre è comunque la mia ultima mensilità?
Sì, a prescindere da quante mensilità tu abbia percepito, RdC è l’ultimo mese in assoluto in cui sarà possibile percepire il sussidio.
Cosa si intende per “carichi di cura”?
Sono considerati soggetti con carichi di cura coloro che hanno in carico:
- almeno 1 minore fin o a 3 anni di età
- 3 o più figli minorenni
- una persona affetta da disabilità
Chi viene affidato ai servizi sociali?
Chi versa in situazioni particolari, previa verifica dei servizi sociali stessi, viene preso in carico e inserito in programmi speciali volti al reinserimento sociale e lavorativo.
Devo sottoscrivere il Patto di attivazione digitale?
Sì, per poter percepire l’assegno di inclusione devo sottoscrivere il Patto di attivazione digitale.
Come viene verificato il possesso dei veicoli?
Il possesso dei veicoli viene verificato mediante la consultazione dei registri della motorizzazione
Posso possedere più di un veicolo?
Sì, a patto che rispetti le cilindrate previste dalla legge e che non sia stato immatricolato nei 36 mesi precedenti. Posso possedere veicoli fuori cilindrata solo se la loro immatricolazione risale a un periodo antecedente ai 36 mesi.
Se lavoro posso chiedere ADI?
L’ADI è compatibile con altre attività lavorative, a patto che non si superi il limite ISEE fissato a 9360 euro annui.