Calcolo durata ADI: come si calcolano i 18 mesi ADI? E cosa accade durante il mese di sospensione del sussidio? Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Calcolo durata ADI: 18 mesi di fruizione
Per conteggiare le mensilità a voi spettanti e avere una idea di quando avverrà la sospensione, dovete iniziare il conteggio calcolando dalla prima mensilità fino alla 18esima.
Esempio 1: prima erogazione a Gennaio 2024. Ultima erogazione a Giugno 2025.
Esempio 2: prima erogazione a Febbraio 2024. Ultima erogazione a Luglio 2025.
Esempio 3: prima erogazione a Marzo 2024. Ultima erogazione ad Agosto 2025.
A quel punto, scatta il periodo di sospensione per 1 mese. Luglio (o agosto, o settembre etc..O) non viene versato, dopo di che è necessario presentare nuova domanda. La nuova domanda avrà valenza per altri 12 mesi. Una grossa differenza con RdC, per il quale invece era previsto un rinnovo della durata identica alla precedente.
Sospensione RdC e Sospensione ADI: le differenze
Salta subito agli occhi la differenza tra la sospensione RdC e quella ADI. Mentre nel primo caso, a seguito della sospensione, una volta presentata domanda il sussidio tornava a essere valido per altri 18 mesi, qui i mesi sono ridotti a 12, al termine dei quali è nuovamente necessario presentare una nuova domanda.
Ovviamente, è ancora troppo presto per parlare di rinnovi, dato che tutti i fruitori hanno iniziato a percepire il sussidio appena 6 mesi fa. In ogni caso, si suppone che le modalità di presentazione della nuova domanda saranno analoghe a quelle già viste con il Reddito di cittadinanza.
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Rinnovo assegno di inclusione e requisiti
Ovviamente, il sussidio può essere rinnovato solo nel caso in cui il nucleo sia ancora in possesso dei requisiti di accesso per il rinnovo. Ricordiamo che possono accedere all’assegno di inclusione i nuclei familiari in cui siano presenti:
- minorenni;
- over 60;
- disabili;
- donne vittime di violenza;
- persone in condizioni di svantaggio;
Inoltre, sono richiesti requisiti patrimoniali ben specifici, tra cui:
- un patrimonio mobiliare non superiore a 6mila euro;
- un patrimonio immobiliare non superiore a 30mila euro (eccetto la prima casa, il cui valore massimo non deve superare i 150mila euro);
- un reddito familiare non superiore a 6mila euro;
- un ISEE non superiore a 9360 euro.
Qualora anche uno solo dei suddetti parametri e requisiti non dovesse più sussistere al momento della presentazione della domanda di rinnovo, l’aspirante percettore non potrà più ottenere il sussidio.