Condizioni di svantaggio ADI: INPS ha pubblicato una informativa diretta alle ASL e agli uffici preposti al controllo delle condizioni di svantaggio dei percettori ADI.
In tale informativa, INPS ha chiarito i compito dei “soggetti pubblici competenti” di cui avevamo parlato poche settimane fa in relazione all’attestazione di svantaggio da rilasciare.
Vediamo cosa ha disposto l’Istituto.
ATTENZIONE! Una importante novità. Alcune domande stanno andando in “sospesa per verifica svantaggio”, al 28/02/2024. Leggi qui per ulteriori informazioni
Questo significa semplicemente che, come da comunicato, alcune domande saranno sottoposte ai controlli ASL e dei comuni, così come da comunicato INPS oggetto del presente articolo.
Questo è lo stato attuale che alcuni percettori stanno riscontrando:
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Condizioni di svantaggio ADI: i controlli ASL
Si legge nella comunicazione che: “Per le verifiche sopra indicate, INPS ha rilasciato un servizio pubblicato nel portale istituzionale e denominato “Validazione delle certificazioni ADI” attraverso il quale l’amministrazione pubblica competente può validare la dichiarazione, indicata nella domanda ADI, relativa alle certificazioni attestanti le condizioni di svantaggio per il richiedente e/o per i soggetti appartenenti al proprio nucleo familiare e/o l’inserimento nei programmi di cura e assistenza con data antecedente a quella di presentazione della domanda di ADI.”
Questo significa che INPS ha messo a disposizione un portale tramite cui la Pubblica Amministrazione valida le dichiarazioni presenti nella domanda ADI dove il richiedente attesta le proprie condizioni di svantaggio (e in cui autodichiara di essere in possesso dei certificati degli enti o strutture che lo hanno in cura).
Si legge ancora che: “Il servizio è rivolto alle strutture sanitarie che abbiano rilasciato le relative certificazioni e
indicate dallo stesso richiedente nella domanda di ADI”.
Domanda ADI e dichiarazione di svantaggio del richiedente
Il richiedente, infatti, in fase di presentazione della domanda ADI, deve infatti auto-dichiarare di essere in possesso della relativa certificazione specificando:
- l’amministrazione che l’ha rilasciata;
- il numero identificativo, ove disponibile;
- la data di rilascio;
- l’avvenuta presa in carico e l’inserimento in un progetto personalizzato o in un programma
di cura, con l’indicazione della decorrenza e specificando l’amministrazione responsabile del
progetto o del programma.
In poche parole, la struttura che ha accolto/avuto in cura il richiedente e che rilascia la certificazione, deve poi successivamente validare quanto dichiarato dal richiedente. Una volta fatto ciò, e una volta ricevuta la validazione, INPS riterrà accolta la domanda.
Si ricorda che il servizio è esclusivamente rivolto agli operatori delle strutture sanitarie preposte e non al privato cittadino, il quale deve solo limitarsi, in sede di domanda ADI, a dichiarare quanto sopra descritto.