Errore dichiarazione redditi: una situazione che può capitare, anche quando ci si affida a Caf e commercialisti per la sua formulazione. Perdere denaro, sussidi o benefici a causa di errori è, purtroppo, un fenomeno che può verificarsi, e che, nella stragrande maggioranza dei casi, vede la buona fede da parte del professionista cui ci si è rivolti. Qui la guida completa per presentarla con tutte le istruzioni ed i dettagli.
Un dubbio, però, in molti casi sorge spontaneo: quando arriva una sanzione dell’Agenzia delle Entrate, oppure, ancora peggio, non si riceve un bonus oppure un sussidio, chi paga?
Errore dichiarazione redditi: le segnalazioni
La maggior parte delle segnalazioni giunge da Caf e Patronati: questi possono provocare la perdita di benefici come il reddito di cittadinanza oppure del sussidio di disoccupazione da parte dell’Inps.
Il tema degli errori degli assistenti fiscali è complesso e la casistica è ampia. La responsabilità del commercialista o del Caf e le conseguenze per il cliente variano infatti a seconda del danno e di quale soggetto lo ha provocato. Il codice deontologico dei commercialisti, unitamente alla più generale norma della diligenza, consente di
Ai principi deontologici si aggiunge quello generale della “diligenza” – previsto dal codice civile -, per cui il commercialista o l’assistente fiscale è responsabile nei confronti del suo cliente nel caso in cui possa commettere atti di incuria oppure di ignoranza di disposizioni di legge, specie quando queste ultime possano compromettere l’azione del suo assistito nei confronti dell’erario.
Errore dichiarazione redditi: chi paga?
La risposta è una e, tutto sommato, semplice: il contribuente. E’ proprio quest’ultimo, infatti, a ricevere dall’Agenzia delle Entrate eventuali segnalazioni di anomalie rispetto alle dichiarazioni presentate. Il dottore commercialista che abbia, eventualmente, compiuto una qualche forma di errore o omissione che abbia creato danni al contribuente.
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“Qualunque commercialista è obbligato a stipulare una polizza di responsabilità civile“, affermò, infatti, a Today.it Salvatore Regalbuto, consigliere e tesoriere nazionale dei commercialisti. L’errore deve, ovviamente, essere riconosciuto per poter essere effettivamente risarcito. Non sempre questo si verifica.
Il contribuente, in caso di errori che gli procurino danno, può rivolgersi ad un esperto. Il contribuente può infatti avviare una richiesta risarcitoria ma deve anche dimostrare qual è la base giuridica del risarcimento ed evidenziare le responsabilità del Caf o del Patronato.
Errore dichiarazione redditi: come evitare problemi?
È meglio prevenire gli errori di Caf e commercialisti: è bene, senz’altro, tracciare le conversazioni. Gli iscritti all’albo sono tutelati dalla polizza assicurativa, se sottoscritta. Quindi è buona norma rivolgersi a professionisti iscritti all’albo e a Caf riconosciuti chiedendo gli estremi della polizza. In più, l’iscrizione all’albo permette di segnalare eventuali problemi allo stesso ordine dei commercialisti.
Risulta fondamentale, poi, per il contribuente, preferire sempre la strada del dialogo e del confronto per comprendere il da farsi, anche prima di dar vita a qualsiasi controversia legale che può essere, inoltre, particolarmente lunga e costosa, oltre che dagli esiti spesso particolarmente incerti. E, in molti casi, perfino sfavorevoli per lo stesso contribuente.
Proprio a lui, infatti, toccherà correggere, magari con l’aiuto da parte di un altro profesionista o Caf, gli errori nella dichiarazione dei redditi: ecco tutti i dettagli.