Fine mercato tutelato, cosa cambia
Ecco le novità. Entro il 30 giugno 2024 tutti gli utenti domestici elettrici (non vulnerabili) potranno rientrare nel mercato tutelato dell’energia. In questo modo sarà possibile per loro accedere al mercato a tutele graduali, a partire dal 1° luglio. In sostanza si suggerisce una marcia indietro: chi è entrato finora nel mercato libero dell’energia, può ancora ripensarci. Intanto resta identico quanto prefissato per i clienti vulnerabili: il servizio di maggior tutela rimarrà attivo dall’inizio del settimo mese dell’anno, perciò luglio 2024. Quanto a tutti gli altri, si apre il passaggio alla concorrenza libera, con l’idea di una maggiore competitività e soprattutto di una riduzione del prezzo delle bollette.
Difficile dire se sarà davvero così, al momento. Comunque parecchie associazioni, in primis Assoutenti, fanno presente oggi che il passaggio in extremis (o retromarcia) al servizio a tutele graduali potrebbe comportare un risparmio annuo di 130 euro o anche più. Quindi la scelta da fare, in questi ultimi giorni di giugno, è difficile e cruciale.
Per rincuorare va detto che sarà comunque un passaggio morbido, quello verso il mercato dell’energia libera. Con automatismi studiati sia dal legislatore e che da Arera (l’Autorità che vigila sul settore dell’energia). Si è infatti previsto un percorso graduale per dare l’opportunità a ognuno di scegliere l’offerta più adatta alle proprie esigenze sul mercato libero, garantendo nel frattempo una continuità della fornitura e obblighi informativi per i venditori. Insomma, il meccanismo è oliato, poco traumatico e molto chiaro: i clienti domestici che dal 1° luglio si trovano ancora nel mercato di maggior tutela, saranno dirottati automaticamente in quello a tutele graduali; ma resta aperta una possibilità per chi è già passato nei mesi scorsi al mercato libero. “Dovrà affrettarsi a chiedere entro il 30 giugno”, dice in soldoni il presidente di Arera Stefano Besseghini, “i meccanismi sui quali come autorità abbiamo lavorato in questi mesi puntavano proprio a rendere più automatici i passaggi e devo registrare con soddisfazione che questo sta avvenendo”.
Intanto si prepara la competizione serrata tra le società del mercato libero. Queste società stanno infatti già effettuando un’asta al ribasso per accaparrarsi il maggior numero di utenti, riducendo le tariffe per la fase di transizione, che andrà avanti dall’1 luglio 2024 al 31 marzo 2027.
Cosa dice la normativa
La normativa che viene applicata ora prevede il termine dei servizi di tutela, con un graduale passaggio dal mercato tutelato a quello libero, che sarà poi l’unica modalità di fornitura per le seguenti categorie di clienti:
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- Clienti domestici di gas naturale non vulnerabili (famiglie e condomini); per loro il servizio di tutela si è concluso dal gennaio 2024
- Per i clienti domestici non vulnerabili di energia elettrica, con fine della tutela a partire da luglio 2024
- Microimprese. Qui il servizio di maggior tutela si è concluso già ad aprile 2023
- Piccole imprese, con maggiore tutela terminata nel 2021
Invece i clienti vulnerabili potranno continuare a essere serviti con condizioni contrattuali ed economiche aggiornate e definite dall’Autorità.
Cosa dicono le associazioni consumatori
Stando alle associazioni consumatori, il passaggio automatico al servizio tutele graduali può risultare parecchio vantaggioso. Lo sottolinea tra gli altri il presidente di Consumerismo Luigi Gabriele: “presenta vantaggi sia economici, sia contrattuali”. In particolare, , i clienti non vulnerabili che rientreranno (entro il 30 giugno) in tale servizio godranno secondo Gabriele di “un risparmio in termini di denaro di 130 euro all’anno”, grazie a un contratto “determinato dalle condizioni date dall’autorità”. Perché in sostanza d’ora in poi “nessuno può rifiutarsi di rifornirmi, al contrario del mercato libero”.
E la previsione di un risparmio sui 130 euro, a guardare bene, potrebbe rivelarsi una stima addirittura al ribasso. Ecco perché.
Quanto si può risparmiare?
Lo dice con sicurezza Assoutenti, che parla di un massimo di 297 euro di possibile risparmio annuo. Anche per questo motivo. l’associazione lamenta la mancanza di una campagna informativa, in grado di dare ai cittadini la consapevolezza di quanto potrebbe convenire muoversi, e pure in fretta. Infatti è stranamente basso il numero di utenti che finora hanno abbandonato il mercato libero per rientrare in quello tutelato: 5239 a marzo, 7752 ad aprile e 13.823 nel mese di maggio 2024. Insomma, parte la corsa contro il tempo. Chi vuole può agire entro la fine di giugno. Una manciata di giorni. Poi sarà addio a questa ghiotta possibilità di risparmio.