Fondi pensione aperti, cosa sono
I fondi pensione aperti sono forme pensionistiche create da banche, Società di Gestione del Risparmio, imprese d’investimento e imprese di assicurazione. Sono rivolti a tutti i cittadini, compresi quelli che non svolgono attività lavorative. È possibile aderirvi sia su base individuale che collettiva: in quest’ultimo caso, si prevede il contributo da parte del datore di lavoro e (quasi sempre) anche il versamento del TFR. In base all’articolo 2117 del codice civile, poi, I fondi pensione aperti sono istituiti come patrimonio di destinazione, separato e autonomo, con delibera dell’organo di amministrazione della società.
I fondi pensione aperti sono perciò una valida alternativa, nel caso di genitori con figli a carico, al libretto di risparmio. Ecco quali parametri specifici da rispettare, nel caso si voglia “regalare” un fondo pensione aperto ai propri figli.
I parametri da rispettare
Vediamo in sintesi quali sono i parametri di riferimento, da rispettare, se si vogliono attivare fondi pensione aperti per i propri figli:
- nessun limite di età, quindi i fondi possono essere attivati fin dal primo giorno di vita del figlio;
- non esistono limiti di somme da versare;
- non vi sono vincoli annui sulle somme da versare, quindi massima flessibilità dei versamenti, una volta aperto il fondo;
- il minore cui viene destinato il fondo, però, deve essere un soggetto fiscalmente a carico. Questo significa che deve esserci un legame di parentela o affinità con chi apre il fondo per lui/lei, così come viene definito dall’articolo 12 del TUIR (Testo unico delle imposte sui redditi);
- il minore a carico deve avere un reddito complessivo non superiore ai 2.840,51 euro al lordo degli oneri deducibili, che sale fino a 4.000 euro nel caso il beneficiario del fondo abbia meno di 24 anni.
I vantaggi per i figli
L’apertura di un fondo pensionistico garantisce enormi vantaggi ai figli che ne diventano beneficiari. Ecco quali sono in sintesi:
- il minore inizia a maturare anni di partecipazione al sistema di previdenza complementare, che gli saranno utili nel caso di prestazioni che richiedano specifici requisiti contributivi;
- gli anni di contributi versati dal genitore, conteggiati come anni di permanenza, permetteranno l’abbattimento dell’aliquota fiscale prevista sulla tassazione finale, che dal 15% può scendere fino al 9%. L’ammontare, infatti, si riduce dello 0,3% per ogni anno di partecipazione del figlio al fondo pensionistico oltre il 15esimo, per un massimo di 20 anni;
- una volta entrato nel mondo del lavoro, il figlio potrà autonomamente scegliere il proprio futuro previdenziale. In sostanza, potrà determinare sia la destinazione del proprio TFR sia se trasferire o no a un altro fondo (o PIP) la sua posizione maturata in precedenza, grazie ai versamenti fatti dal genitore.
Dopo 8 anni di permanenza nel fondo pensione aperto, è inoltre possibile:
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- ritirare fino a un massimo del 75% del capitale, per l’acquisto di una prima casa per sé oppure per i figli, o ancora per la ristrutturazione della prima casa;
- incassare fino a un massimo del 30% per qualsiasi altra motivazione;
- per le spese sanitarie, chiedere ritirare in qualsiasi momento fino a un massimo del 75%.
Oltre a ciò, nel caso di difficoltà legate alla perdita del lavoro, il figlio potrà richiedere il riscatto parziale o totale di quanto accumulato nel fondo pensione, in base a quanto previsto dalle regole della previdenza complementare. Infine c’è la possibilità di anticipare il pensionamento fino a 10 anni con la RITA (Rendita Integrativa Temporanea Anticipata).
Per fare chiarezza, quindi, se il fondo pensione è stato aperto molto presto, al compimento dei 18 anni il figlio potrà aver già maturato gli 8 anni di permanenza. Questo non gli garantirà l’accesso all’intero capitale maturato, ma lo stesso discreti vantaggi come descritto sopra.
I vantaggi per i genitori
Anche i genitori che istituiscono un fondo pensione per i figli, in realtà, godono di notevoli vantaggi fiscali. Ecco quali:
- massimo della flessibilità: ogni anno possono decidere se versare denaro e quanto versare;
- grazie all’ampio tempo a disposizione e ai benefici fiscali della previdenza integrativa, è possibile accumulare un cospicuo “tesoretto” per il futuro del figlio, anche con versamenti di soli 50 euro al mese
- impignorabilità e insequestrabilità;
- deducibilità fiscale: il genitore, dato che versa contributi su fondi pensionistici a favore di familiari, può dedurre dalla propria dichiarazione dei redditi un massimo di 5.164,57 euro ogni anno. Quindi aprire un fondo pensione per i figli, permette ai genitori di abbattere la base imponibile sulla quale verrà poi calcolata l’imposta.