Richiedere l’ISEE è un passo fondamentale per accedere a numerosi servizi sociali e agevolazioni fiscali. Tuttavia, molti si chiedono quale anno di riferimento considerare per i dati patrimoniali e reddituali richiesti per l’ISEE 2025. La risposta è chiara: servono saldo e giacenza media relativi all’anno 2023.
Perché l’ISEE 2025 si basa sui dati del 2023?
L’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) viene calcolato sempre sulla base dei dati patrimoniali e reddituali di due anni prima rispetto all’anno di richiesta. Questo meccanismo è determinato dal sistema di dichiarazione fiscale italiano, che segue un ciclo annuale. Le dichiarazioni dei redditi presentate nel 2024 si riferiscono all’anno 2023, includendo redditi, patrimoni e giacenze, allo stesso modo anche la Certificazione Unica fotografa i redditi maturati nell’anno 2023.
Per questo motivo, l’ISEE 2025 utilizza i dati relativi al 2023. In particolare:
- il saldo al 31 dicembre 2023 mostra il valore effettivo di conti correnti e depositi bancari a fine anno;
- la giacenza media 2023 rappresenta la media annuale delle somme disponibili nei conti.
Questa regola garantisce uniformità e precisione nei calcoli, basandosi su dati già certificati dall’Agenzia delle Entrate.
Quali documenti servono per calcolare l’ISEE 2025?
Per ottenere l’ISEE 2025, bisogna compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), che richiede informazioni patrimoniali, reddituali e familiari. Di seguito i principali documenti da preparare:
- saldo al 31 dicembre 2023: indica l’importo totale presente sul conto a fine anno;
- giacenza media 2023: fornita dalla banca o dalle Poste, calcola la media delle somme disponibili durante tutto l’anno;
- Certificazione Unica (CU) 2024: documento che attesta i redditi percepiti nel 2023;
- Modello 730 o Redditi PF: riporta le informazioni dettagliate sui redditi dichiarati;
- valore degli immobili: aggiornato al 31/12/2023, comprensivo della rendita catastale rivalutata;
- investimenti e partecipazioni: Informazioni su azioni, obbligazioni, fondi, o altre attività finanziarie;
- eventuali spese detraibili o deducibili (es. mutui, spese sanitarie, affitti, ecc.), se rilevanti ai fini del calcolo.
Come ottenere il saldo e la giacenza media 2023?
Richiedere il saldo e la giacenza media è semplice, ma è fondamentale agire per tempo per evitare problemi o ritardi. Ecco come fare:
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- richiesta online: la maggior parte delle banche e delle Poste offre la possibilità di scaricare i documenti direttamente dal proprio account di online banking;
- in filiale: se preferite un metodo tradizionale, potete recarvi in filiale e richiedere un certificato contenente il saldo e la giacenza media per l’anno 2023.
Attenzione alle tempistiche: verificate la disponibilità dei dati già a gennaio 2024 per evitare intoppi nella presentazione della DSU.
Perché è importante fornire dati corretti?
Compilare la DSU con dati errati o incompleti può portare a gravi conseguenze:
- ricalcolo dell’ISEE: eventuali discrepanze tra i dati forniti e quelli verificati dall’Agenzia delle Entrate possono determinare un nuovo calcolo dell’ISEE, ritardando l’accesso alle agevolazioni;
- perdita di benefici: errori significativi potrebbero far decadere il diritto a prestazioni sociali, come l’Assegno di Inclusione (ADI) o bonus economici.
Per questo motivo, è essenziale essere accurati e verificare con attenzione ogni informazione inserita. Se state preparando la documentazione per l’ISEE 2025, ricordate che saldo e giacenza media del 2023 sono indispensabili. Questo sistema, basato sui dati di due anni prima, garantisce che il calcolo sia basato su informazioni ufficiali e già verificate.
Organizzarsi in anticipo e avere tutti i documenti pronti vi permetterà di completare rapidamente la richiesta dell’ISEE, senza errori o ritardi. Preparare i dati corretti è il primo passo per accedere alle prestazioni sociali di cui avete diritto.