Oggi è la giornata della parità retributiva, e si combatte il “gender pay gap“, ovvero, il divario di retribuzione tra i due sessi. La giornata ha come obiettivo quello di mettere in luce le disparità salariali tra uomini e donne, e di promuovere una politica più orientata verso la parità dei due sessi all’interno del mondo lavorativo.
Giornata della parità retributiva
Una giornata per combattere il gender pay gap: uomini e donne, da troppo tempo, sono spesso soggetti a due retribuzioni differenti. Una discriminazione oramai inaccettabile nella nostra società moderna, che va combattuta e sradicata. L’Italia ha un divario di circa il 5%: meglio rispetto ad altri Paesi, ma sicuramente si potrebbe fare di più. Vediamo cosa dicono i dati.
Il divario retributivo di genere: un confronto tra i Paesi
Questo è quanto è emerso dai sondaggi e dalle percentuali del divario di retribuzione:
- Estonia: 21,3%
- Austria: 18,4%
- Svizzera: 17,9%
- Repubblica Ceca: 17,9%
- Germania: 17,7%
- Francia: 13,9%
- Lussemburgo: -0,7% (gender pay gap negativo)
- Italia: gap inferiore al 5%
- Romania: gap inferiore al 5%
- Belgio: gap inferiore al 5%
Come è facile notare, l’Estonia è prima in classifica, col più ampio divario tra i Paesi. Più moderata la Francia, in linea con la media europea, che si assesta a al 13,9%. L’Italia è al di sotto della media, ma se si considera il Lussemburgo, dove addirittura sono le donne a percepire uno stipendio leggermente superiore a quello degli uomini, ci si rende conto come sia sempre possibile migliorare.
Il gender gap nelle nuove generazioni
Quanto alle nuove generazioni, il gender gap sembra essersi invece abbassato rispetto al passato: tra i dipendenti giovani è diminuito, ma aumenta in rapporto direttamente proporzionale con l’età.
Il motivo sarebbe nel fatto che molte donne interrompono la carriera nel corso della vita lavorativa, per la maternità o la cura dei familiari.
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Gender pay gap aumenta nel settore privato
Il settore privato è più colpito dal gender pay gap rispetto al settore pubblico: in media, nell’Ue, le retribuzioni nel settore pubblico sono determinate da griglie salariali trasparenti che applicano un trattamento paritario tra uomini e donne.
Non lo stesso si può invece dire del settore privato, dove il gender pay gap varia dall’8,1% in Belgio al 20,5% in Repubblica Ceca.