I documenti registrati al Catasto possono contenere uno o più errori catastali, dai semplici refusi a passaggi non registrati correttamente negli atti, oppure una qualsiasi altra informazione acquisita in modo errato dal Catasto. È tuttavia possibile rettificare gli errori catastali seguendo apposite procedure. Ecco una breve guida per capire come fare.
Errori catastali, quali sono i più comuni
Gli errori catastali sono imprecisioni o refusi che riguardano i dati e le informazioni sugli immobili. Possono essere semplici errori di battitura, passaggi che non sono stati registrati negli atti, o altre inesattezze che emergono nel momento in cui abbiamo tra le mani la visura catastale di un immobile o di un soggetto. In base alla suddivisione ufficiale proposta dall’Agenzia delle Entrate, gli errori catastali possono essere classificati in:- Errori sul soggetto a cui è intestato l’immobile, quindi relativi all’anagrafica, al codice fiscale ecc.
- Errori sui dati dell’immobile, ad esempio l’indirizzo
- Segnalazioni di incoerenza per un fabbricato non dichiarato
- Segnalazioni di incoerenza per un fabbricato rurale
- Altre tipologie di richieste di correzione degli errori catastali.
Vediamo in dettaglio ciascuna di queste tipologie di errori.
Errori catastali sul soggetto a cui è intestato l’immobile
Gli errori catastali sul soggetto a cui è intestato l’immobile comprendono diverse casistiche. Ad esempio:
- I casi in cui il nominativo del soggetto intestatario, che sia persona fisica o giuridica, è registrato al Catasto con un errore di digitazione (es. Mario Rossi diventa Marco Rossi)
- I casi in cui il codice fiscale è indicato in maniera errata. Infatti, anche se il CF presente nelle visure catastali deve essere sempre validato presso l’Anagrafe Tributaria, si verificano spesso errori durante questo doppio controllo. E una semplice imprecisione di questo tipo può contribuire a bloccare l’estrazione della visura catastale
- Altro caso frequente, ma solo per le persone giuridiche, è quello che riguarda la denominazione non aggiornata al Catasto a seguito di un cambiamento nella natura giuridica (da snc a srls), ma anche i casi in cui la partita IVA è indicata in modo errato
- La mancata registrazione di una voltura catastale in caso di trasferimento di un diritto reale.
In tutte le eventualità descritte, l’errore che si viene a creare può generare difficoltà in fase di ricerca delle informazioni catastali e non solo.
Errori catastali sui dati dell’immobile
Gli errori catastali possono riguardare anche i dati di ubicazione di un immobile, come l’indirizzo e il numero civico, oppure i dati relativi alla consistenza dell’immobile stesso (numero di vani, metri quadrati e superficie) o alla rendita. La presenza di errori di questo tipo può comportare, ad esempio, problematiche sul calcolo di tutte quelle imposte che si basano su questi valori, come IMU e TARI.
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Per affrontare al meglio questa categoria di errori, a partire dal maggio 2022 i Comuni hanno avviato le attività di conferimento dei dati all’interno dell’Archivio Nazionale dei Numeri Civici delle Strade Urbane (ANNCSU). In questo modo, avremo a disposizione in maniera graduale nuovi strumenti di valutazione che consentiranno agli enti della Pubblica Amministrazione, ai cittadini e alle imprese, di fruire dei dati contenuti in questo archivio.
Segnalazioni di incoerenza per fabbricato non dichiarato
Anche la mancata dichiarazione di un immobile al Catasto rientra nella categoria degli errori catastali. In questo caso, in base all’articolo 2, comma 36 del d.Lgs 262/2006, l’Agenzia delle Entrate ha l’obbligo di richiedere ai titolari degli immobili non dichiarati di regolarizzare al più presto la situazione. A tale scopo l’AdE, in collaborazione con l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea), effettua controlli periodici per individuare i fabbricati non dichiarati attraverso un’attività di foto-identificazione. In caso di dubbi, i cittadini possono verificare quali fabbricati non sono ancora stati registrati, grazie alla fruizione degli elenchi dei Comuni e delle particelle di terreno dove è stata accertata la presenza di fabbricati (o di ampliamenti di fabbricati) che non risultano ancora dichiarati al Catasto.
Segnalazioni di incoerenza per fabbricato rurale
Lo stesso discorso vale per la mancata dichiarazione al Catasto di fabbricati rurali. Il 30 novembre 2012, più di dieci anni fa, è scaduto il termine che prevedeva la presentazione al Catasto della dichiarazione relativa alla presenza di immobili rurali produttivi di reddito. L’Agenzia delle Entrate ha inoltre pubblicato l’elenco dei fabbricati rurali non dichiarati, per agevolare ulteriormente chi ancora non avesse provveduto a rettificare gli errori.
Errori catastali relativi ad altre tipologie di richieste
Esistono infine casistiche particolari di errori catastali, individuabili soltanto da chi ha un’ottima conoscenza della materia catastale. In questa categoria rientrano le inesattezze catastali relative a:
- Registrazione di atti al catasto dei fabbricati e/o dei terreni
- Assegnazione definitiva di un identificativo catastale
- Registrazione di una variazione colturale
- Rettifica di duplicati di particella.
Queste problematiche, in ogni caso, non riguardano direttamente i cittadini e le aziende, ma coinvolgono di solito tecnici professionisti esperti in tematiche catastali.
Come rettificare gli errori catastali
Se si riscontra la presenza di uno o più errori catastali, è possibile richiederne la correzione seguendo una procedura specifica, denominata “rettifica dati catastali errati”. In particolare, per correggere i dati relativi all’intestatario dell’immobile, ma anche quelli che riguardano l’ubicazione dell’immobile, bisogna presentare una richiesta di correzione nella banca dati del Catasto, usufruendo del servizio online Contact Center dell’Agenzia delle Entrate (fatta eccezione per Trento e Bolzano, dove il servizio è gestito dalle rispettive Province autonome).