Più inattivi che occupati: è quanto emerge dai dati Istat sul lavoro. Che il governo fosse stato leggermente reticente in merito ai dati sull’occupazione era ormai alquanto chiaro. Le promesse di stilare i dati sull’occupazione dopo l’entrata di SFL sono sfumate in poco tempo, lasciando cadere nell’oblio fatti e misfatti. E c’è una ragione, effettivamente. Ecco quale.
In Italia più inattivi che occupati: i dati Istat
Il Fatto quotidiano ha portato alla luce i dati Istat tanto taciuti dal Governo. “Il governo ha riposto le trombette nel cassetto, evitando di enfatizzare i nuovi dati ISTAT sul lavoro”. A settembre i dati hanno registrato un calo di 63mila dipendenti in meno rispetto ad agosto.
Ma come? Non doveva essere SFL, insieme ad ADI a risolvere finalmente una volta per tutte il problema dell’occupazione? E i “furbetti” del reddito, quelli ritenuti “colpevoli” della disoccupazione in Italia, che fine hanno fatto? Non erano loro il capro espiatorio dell’inspiegabile aumento del tasso di disoccupazione in Italia?
Meloni si era ripromessa di evitare che gli italiani diventassero un popolo di “divanisti”, era proprio questo il perno attorno a SFL ed ADI: in Italia si lavora poco perché in troppi fruiscono di RdC. E invece…
Anche così, adesso, il tasso di occupazione continua a colare a picco, e il motivo è facilmente intuibile: i due sussidi non hanno funzionato. SIISL non ha funzionato.
SIISL: un sistema fallace che non ha retto le aspettative
Avrebbe dovuto rappresentare la chiave di volta di tutta la riforma: SIISL avrebbe dovuto mettere in contatto domanda ed offerta, aiutando i fruitori di ADI occupabili ed i fruitori di SFL a trovare un impiego.
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Corsi di formazione, offerte di lavoro, sulla carta tutto è presente e il decreto lo dice a chiare lettere. Un po’ meno, invece, sotto l’aspetto pratico. SIISL si è dimostrato sin da subito un sistema al di sotto delle aspettative, tra proposte di lavoro non coincidenti ai profili dei fruitori ( come ad esempio il caso di donne indirizzate verso cantieri edili) passando per corsi iniziati e mai caricati sulla piattaforma, con la conseguenza di non poter ottenere le mensilità.
In tutto questo caos, ovviamente, la conseguenza immediata è stata quella della staticità delle condizioni di occupazione. Ad oggi SIISL ha poco funzionato quando si parla di fare un bilancio equo e veritiero del tasso di occupazione. Anzi, potremmo dire che non ha funzionato per nulla, dato che i dati dimostrano che tutto sta colando a picco.
Quindi, possiamo dire con un certo grado di certezza che, purtroppo, i due sussidi hanno rappresentato il fallimento delle istituzioni. Un contrasto che stride con gli entusiasmi iniziali con cui erano state accolte le due proposte, esaltate come la “soluzione” alle problematiche fino a quel momento riscontrate con il Reddito di cittadinanza.