Cosa succede quando un inquilino non paga spese condominiali? Eventualità più frequente di quanto ci si possa aspettare, il mancato pagamento dei canoni condominiali può portare a gravi conseguenze per chi si trova in affitto.
Come riportato nell’articolo 1123 del Codice Civile, le spese condominiali sono necessarie per la conservazione e per il godimento delle parti comuni dell’edificio, per la prestazione dei servizi nell’interesse comune e per le innovazioni deliberate dalla maggioranza e sono, in parte, a carico degli inquilini.
Quali sono le spese condominiali a carico dell’inquilino?
Come anticipato, parte delle spese condominiali sono a carico dell’affittuario. Per comprendere meglio la ripartizione dei pagamenti, è importante fare distinzione tra spese ordinarie e straordinarie:
- ordinarie: manutenzione e pulizia degli spazi comuni, elettricità al servizio di luci, cancelli e ascensori, stipendio del portiere e tutte le spese necessarie al mantenimento dello stabile;
- straordinarie: interventi importanti come il rifacimento dei balconi o delle facciate e tutte le spese impreviste.
I costi ordinari sono a carico dell’affittuario e sono dichiarati in fase di registrazione del contratto, infatti questi vengono segnalati come “onere accessorio” in aggiunta al canone di locazione pattuito col proprietario. Le spese condominiali a carico del proprietario sono quelle straordinarie. In alcuni casi, si può prevedere una ripartizione differente, a patto di riportare tutto in maniera chiara sul contratto d’affitto.
Chi paga le spese condominiali dei condomini morosi?
Come vengono gestite le spese condominiali quando l’inquilino non paga? Il Codice Civile prevede che, in questi casi, l’amministratore del condominio possa rivalersi sul proprietario dell’unità abitativa, in modo da ottenere il pagamento delle quote non saldate dall’inquilino. Questa procedura è giustificata dal fatto che la responsabilità dei pagamenti delle quote condominiali è del proprietario, anche quando l’inquilino non paga le spese condominiali.
In base al regolamento condominiale, l’amministratore può effettuare la riscossione, nei confronti del proprietario dell’immobile, entro 6 mesi dalla chiusura dell’esercizio gestionale nel quale è compresa la cifra non pagata dall’inquilino. Una volta saldati i pagamenti, il proprietario può rivalersi sull’affittuario.
Cosa fare con chi non paga le spese condominiali?
Come anticipato nel paragrafo precedente, il proprietario ha il diritto di rivalersi sull’inquilino moroso per le spese condominiali arretrate. Ciò è possibile solo dopo aver saldato i pagamenti con l’amministratore. In questa situazione, l’affittuario ha 60 giorni di tempo per effettuare il saldo.
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Trascorsi questi 60 giorni, l’ingiunzione di pagamento può portare a gravi conseguenze, tra cui lo sfratto. Infatti, oltre al mancato pagamento dei canoni di locazione, anche l’accumulo di spese condominiali arretrate è ritenuta una motivazione valida per richiedere lo sfratto. Questa eventualità è prevista quando:
- il ritardo dei pagamenti è di due mesi;
- le spese totali ammontano ad almeno il doppio del canone mensile di locazione.
Quindi, se l’inquilino non paga spese condominiali, le strade da percorrere possono essere molteplici per poter avere una rivalsa economica ed evitare problemi con gli altri condomini.