Ufficializzata l’esclusione dei titoli di stato dall’ISEE 2025. Dal 3 aprile 2025 entrano in vigore importanti novità per la compilazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), in particolare per quanto riguarda l’inclusione di specifici strumenti finanziari nel calcolo dell’ISEE.
Le nuove disposizioni consentono infatti di non indicare (oppure indicare in misura ridotta )il valore di alcune forme di risparmio sicuro, fino a un determinato limite.
DSU e titoli di Stato: come escluderli da ISEE 2025?
Nel dettaglio, è ora possibile non dichiarare o dichiarare parzialmente, all’interno del Quadro FC2, sezioni I e II del Modulo FC.1 della DSU (sia Mini che Integrale), il valore di:
- titoli di Stato,
- buoni fruttiferi postali, compresi quelli trasferiti allo Stato,
- libretti di risparmio postale.
Questi strumenti possono ora essere esclusi, se posseduti entro il 31 dicembre del secondo anno precedente a quello di presentazione della DSU, fino a un massimo di 50mila euro.
Oltre tale soglia, il valore eccedente deve essere regolarmente indicato nei quadri sopra menzionati. Per farlo, però, è necessario ripresentare l’ISEE.
L’importanza dell’esclusione dei Titoli di Stato
L’esclusione dei titoli di Stato dall’ISEE ha importanza specialmente per i nuclei a reddito medio-basso. Queste famiglie sono infatti quelle che spesso contano anche su sussidi statali e supporti economici, e l’esclusione dei titoli di Stato fa abbassare l’ISEE consentendo loro l’accesso agli aiuti.
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Titoli di Stato e 730: vanno dichiarati comunque?
La risposta è affermativa: seppure siano stati esclusi dall’ISEE, questo non significa che non vadano comunque dichiarati nel 730. Facciamo un esempio pratico:
Giulia è una lavoratrice dipendente e presenta ogni anno il modello 730. Ha anche circa 40.000 euro in buoni fruttiferi postali e un libretto di risparmio postale con 8.000 euro. Questi strumenti le generano interessi, che Giulia regolarmente dichiara nel 730 (se non già tassati alla fonte con imposta sostitutiva).
Negli anni scorsi, quando preparava l’ISEE per richiedere l’agevolazione universitaria per sua figlia, l’intero valore di quei 48.000 euro veniva conteggiato nel patrimonio mobiliare, facendo dunque alzare l’ISEE sopra la soglia per accedere alle fasce agevolate.
Grazie alle nuove disposizioni, Giulia può ora escludere dal calcolo ISEE l’intero importo dei buoni e del libretto, perché rientrano nel massimale di 50.000 euro per nucleo familiare. Di conseguenza, il suo ISEE risulta più basso.
Questo ISEE ridotto consente a Giulia di:
- accedere alla prima fascia di contribuzione universitaria;
- ottenere il bonus libri scolastici o altri sussidi legati all’ISEE;
Tuttavia, per il 730 non cambia nulla in termini di dichiarazione dei redditi da titoli, ma l’esclusione di questi dal patrimonio ISEE può portare vantaggi economici al nucleo familiare di Giulia
DSU precompilata: attenzione alle modifiche
Un aspetto importante riguarda le DSU precompilate: in questo caso è responsabilità del dichiarante modificare o ridurre manualmente i valori finanziari precompilati forniti dall’Agenzia delle Entrate, qualora rientrino nelle tipologie sopra indicate e nel limite dei 50.000 euro per nucleo familiare. La mancata correzione comporta l’inclusione automatica dell’intero valore precompilato nel calcolo dell’ISEE.