Chi non aggiorna l’ISEE, infatti, rischia di perdere il pagamento dell’Assegno di Inclusione fino a quando non provvederà a presentare la nuova certificazione, che terrà conto di redditi e patrimoni aggiornati al 31 dicembre 2023. Ecco le scadenze.
ISEE ed ADI: scadenze 2025
Ad oggi, l’INPS, per la verità, non ha ancora comunicato ufficialmente entro quale termine i beneficiari dell’Assegno di Inclusione dovranno aggiornare l’ISEE per il 2025.
Tuttavia, si ipotizza che si farà riferimento alle regole precedenti, adottate già in passato per il Reddito di Cittadinanza. Questo significa che i tempi concessi alle famiglie saranno più ridotti rispetto al 2024, quando venne accordata una proroga per gestire il passaggio al nuovo sistema.
Se le scadenze saranno confermate come negli anni precedenti, l’ISEE 2025 dovrà essere richiesto entro il 31 gennaio 2025, con la possibilità di aggiornare la certificazione a partire da gennaio. Si resta comunque in attesa delle circolari INPS che daranno conferma.
ISEE per ADI: cosa succede se non lo rinnovo?
L’ISEE aggiornato è ovviamente indispensabile per continuare a ricevere l’Assegno di Inclusione, che ha una durata massima di 18 mesi. Senza questo documento, l’INPS sospenderà i pagamenti a partire dalla mensilità di febbraio.
Questo perché INPS periodicamente deve controllare che la situazione sia rimasta immutata (o comunque che non sia nettamente migliorata, cosa che farebbe perdere in automatico il diritto al sussidio).
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Se manca l’ISEE il sussidio viene sospeso: solo una volta presentato nuovo ISEE, l’avente diritto potrà ottenere le somme dell’ADI, incluse anche quelle eventualmente corrisposte a titolo di arretrato.
Se l’aggiornamento viene effettuato dopo il 31 gennaio, i versamenti riprenderanno dal mese successivo, con il riconoscimento degli arretrati, a condizione che i requisiti economici restino validi.
Ricalcolo dell’importo dopo il rinnovo dell’ISEE
Dopo aver ricevuto l’ISEE aggiornato, l’INPS verificherà che il nucleo familiare soddisfi ancora i requisiti per ottenere l’Assegno di Inclusione. In particolare, controllerà:
- patrimoni mobiliari e immobiliari, che devono essere entro le soglie previste.
- redditi familiari, che non devono superare i limiti stabiliti per la composizione del nucleo.
Qualora si riscontrino variazioni rispetto all’ISEE precedente, l’importo dell’assegno potrebbe essere ricalcolato, sia al ribasso che al rialzo.
Ad esempio:
- quando il reddito familiare risulta inferiore a quello indicato nell’ISEE 2024, l’importo mensile aumenterà.
- se invece il reddito è aumentato ma resta entro i limiti previsti, l’importo potrebbe ridursi.
Diverso discorso per le variazioni del nucleo famigliare (diverse da nascita e decesso)
ISEE e variazioni del nucleo
Se ci sono state variazioni nella composizione del nucleo familiare (escluse quelle per nascita o decesso), sarà necessario presentare una nuova domanda per l’Assegno di Inclusione, poiché quella in corso decadrà automaticamente.
Questo può accadere, ad esempio, quando un componente lascia il nucleo famigliare per stabilirsi altrove. Pensiamo a un figlio che prima faceva ISEE con quello dei genitori, e i cui redditi quindi erano ad esso accorpati. Ora, una volta che il figlio ha stabilito altrove la sua residenza, non farà più ISEE con il nucleo d’origine: questo potrebbe quindi dare diritto a un importo maggiorato, dato che una parte delle fonti di reddito è venuta meno con il trasferimento del figlio.