Le famiglie italiane potrebbero presto trovarsi a dover pagare per ottenere l’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente), un documento fondamentale per accedere a molte agevolazioni economiche e sociali. La Consulta Nazionale dei Caf ha lanciato l’allarme: le risorse stanziate per garantire la gratuità del servizio stanno esaurendosi.
Le risorse attuali che rendono l’ISEE gratuito
Ad oggi, le dichiarazioni sostitutive uniche (DSU), necessarie per il calcolo dell’ISEE, sono gratuite in convenzione con l’INPS. Tuttavia, le risorse stanziate – pari a 122 milioni di euro – stanno per terminare. Con un compenso medio di circa 15,90 euro per ogni DSU, queste risorse hanno permesso di elaborare gratuitamente circa 7,7 milioni di dichiarazioni. Nel primo semestre del 2024 sono già state presentate oltre 7 milioni di DSU, avvicinandosi pericolosamente al limite delle risorse disponibili.
Le conseguenze per le famiglie italiane
Se non verranno trovati nuovi fondi, le famiglie dovranno pagare fino a 25 euro per ottenere l’ISEE, anche per la prima dichiarazione e per le variazioni del nucleo familiare. Questo rappresenterebbe un aggravio economico per molte famiglie, soprattutto per quelle che si trovano in situazioni di disagio economico, che richiedono l’ISEE proprio per accedere a vari tipi di sostegno.
Attualmente, le DSU successive alla prima e le modifiche che non riguardano il nucleo familiare sono già a pagamento, con un costo massimo di 25 euro. Tuttavia, senza un rifinanziamento, anche la prima dichiarazione e le modifiche al nucleo familiare potrebbero diventare onerose.
Cambiamenti normativi e razionalizzazione della spesa
Fino a ottobre 2023, l’ISEE era gratuito anche per DSU successive alla prima e per modifiche. Ma il decreto Lavoro ha cambiato la normativa, mantenendo gratuiti solo la prima DSU e le variazioni del nucleo familiare. Le altre modifiche e DSU successive sono a pagamento, con un tetto massimo di 25 euro.
La modifica della normativa è stata necessaria per razionalizzare la spesa, dato che sempre più famiglie richiedono l’ISEE, specialmente dopo l’introduzione dell’Assegno Unico. Molti sindacati hanno deciso di mantenere gratuito il servizio nei propri Caf fino alla fine del 2023, implementando i nuovi costi solo dal 2024.
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Un problema di equità
Pagare per ottenere l’ISEE potrebbe mettere in difficoltà molte famiglie italiane, specialmente quelle con meno risorse economiche. Sebbene il costo non sia elevato, rappresenta comunque una barriera per chi è già in difficoltà. È fondamentale che le istituzioni trovino una soluzione per garantire che l’ISEE resti accessibile a tutti, mantenendo l’equità sociale e facilitando l’accesso alle agevolazioni economiche per chi ne ha più bisogno.