In caso di comportamenti scorretti o situazioni ambigue da parte del datore di lavoro, una delle opzioni a disposizione del lavoratore è rivolgersi all’Ispettorato del Lavoro. Ma in quali casi è davvero utile farlo? E cosa succede dopo una segnalazione? Vediamo insieme come funziona questo organismo di vigilanza e quando è il caso di attivarlo.
Cos’è l’Ispettorato del lavoro
L’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) è l’ente preposto al controllo sul rispetto delle norme in materia di lavoro, previdenza e sicurezza. Ha il compito di effettuare verifiche, accertare eventuali irregolarità e, se necessario, sanzionare le aziende che non rispettano la legge.
Tra i principali ambiti di competenza abbiamo:
- lavoro nero o non dichiarato;
- mancati versamenti contributivi;
- mancati pagamenti;
- orari non rispettati o condizioni di lavoro irregolari;
- licenziamenti anomali o forzati;
- mancato pagamento di TFR e spettanze alla fine del contratto.
Quando rivolgersi all’Ispettorato del lavoro?
Non tutte le problematiche devono essere subito oggetto di denuncia. Prima di rivolgersi all’Ispettorato, è importante valutare se si tratta di una violazione effettiva e se ci sono elementi concreti da segnalare.
Può essere utile presentare una segnalazione quando:
- si lavora senza un contratto formale;
- i contributi previdenziali non risultano versati o sono incompleti;
- il contratto applicato non corrisponde a quello realmente svolto;
- si è costretti a firmare dimissioni non volute;
- non si riceve il TFR o lo stipendio finale.
Ispettorato del lavoro e licenziamento
Anche i licenziamenti, siano essi da contratto a termine o a tempo indeterminato, possono essere portati all’attenzione dell’Ispettorato, se si sospettano anomalie.
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In caso di contratto a tempo determinato: la regola vuole che il rapporto si chiuda naturalmente alla scadenza stabilita. Tuttavia, se il datore interrompe il contratto prima della data prevista senza giustificazioni valide, oppure ti spinge a firmare una rinuncia anticipata, si può ipotizzare una risoluzione anticipata illegittima. In questi casi si può segnalare la situazione e chiedere una verifica.
Chi ha un contratto a tempo indeterminato: il licenziamento deve essere motivato in modo chiaro e documentabile. Può avvenire solo per:
- giustificato motivo oggettivo (es. crisi aziendale, chiusura del reparto);
- giustificato motivo soggettivo (es. inadempienza grave da parte del lavoratore);
- giusta causa (fatti gravi, come condotte illecite).
Se il datore comunica un licenziamento verbale, senza motivazione, oppure esercita pressioni o intimidazioni (es. “firma o te ne vai senza nulla”), è possibile rivolgersi all’Ispettorato per valutare se ci siano gli estremi per un’azione.
In alcuni casi l’Ispettorato può proporre una conciliazione o invitare il datore a fornire documentazione per chiarire la situazione.
Come fare una segnalazione all’Ispettorato del lavoro?
La segnalazione può essere inviata:
- online, tramite il sito ufficiale dell’Ispettorato del Lavoro;
- di persona, presso la sede territoriale competente per il luogo di lavoro.
È importante indicare con chiarezza:
- i propri dati anagrafici;
- i dati dell’azienda (ragione sociale, sede, eventuale partita IVA);
- una descrizione dettagliata dei fatti;
- eventuali documenti utili (buste paga, contratti, email, screenshot).
La segnalazione può anche essere anonima.
Cosa succede dopo la segnalazione
Dopo aver ricevuto la segnalazione, l’Ispettorato può:
- avviare un’ispezione presso l’azienda;
- chiedere chiarimenti formali;
- convocare il lavoratore per approfondimenti;
- proporre una conciliazione tra le parti.
Se vengono accertate irregolarità, il datore di lavoro può essere sanzionato e obbligato a regolarizzare la posizione del dipendente.