Manovra 2025, nuove tasse per i contribuenti
La Legge di Bilancio 2025 è passata all’esame della Camera, ed entro la metà di dicembre dovrebbe ricevere l’approvazione definitiva. Peserà circa 30 miliardi di euro sulle casse dello Stato, finanziati per lo più grazie a nuove entrate fiscali volute dal Governo. Tra queste, anche misure che si ripercuoteranno in maniera negativa su diverse categorie di contribuenti, come i tagli fiscali per i redditi alti, la bitcoin-tax e un sensibile aumento del canone Rai.
Dalle nuove tasse dovrebbero arrivare circa 12,6 miliardi di euro, mentre il resto delle coperture sarà ottenuto dalla lotta all’evasione e dal maggiore gettito. E in parte minore, anche dalle aziende italiane (si pensi alla digital tax, anche questa aumentata) e dalle banche, su cui l’esecutivo non ha avuto il coraggio di imporre veri extraprofitti.
Chi pagherà più tasse nel 2025
Alla luce di queste novità in Manovra, è quindi utile capire chi finirà per pagare più tasse nel corso del 2025. Al primo posto, tra gli italiani che verseranno più contributi ci sono quelli con redditi alti che detraggono molte spese. È stato infatti introdotto un taglio degli sconti fiscali per chi guadagna più di 75mila euro lordi all’anno, quindi all’incirca 1,2 milioni di contribuenti Irpef.
Salgono inoltre le spese per i possessori di televisori. Nel 2024, l’importo del canone Rai era stato ridotto a 70 euro all’anno, ma nella nuova Legge di Bilancio questa misura non è stata prorogata. Motivo per cui il canone dovrebbe tornare a 90 euro nel 2025. Nonostante il Governo avesse promesso a più riprese una riduzione.
Verrà poi introdotta la cosiddetta bitcoin-tax al 42%, che sarà applicata alla vendita di tutte le criptovalute (quindi non solo i bitcoin). Una misura poco comprensibile, questa, dato che il gettito stimato sarà estremamente contenuto: si parla all’incirca di 16,7 milioni di euro.
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Infine, con ogni probabilità, a pagare più tasse nel 2025 saranno anche i possessori di auto diesel. Se infatti arriverà, come previsto, l’annunciato riallineamento delle accise, 17 milioni di italiani si troveranno a pagare decisamente più caro il pieno del carburante. E anche qui, nonostante l’attuale premier avesse aspramente criticato l’aumento delle accise quando si trovava all’opposizione. Ma si sa che le promesse elettorali lasciano il tempo che trovano. Soprattutto quando i fondi non ci sono.
Il capitolo pensioni minime
Mentre milioni di italiani finiranno per pagare più tasse, c’è anche chi riceverà qualcosa in più grazie alla nuova Manovra. Ma sono briciole, ovviamente. Chi percepisce la pensione minima, infatti, avrà la bellezza di 3 euro in più al mese (da 614 a 617 euro) grazie all’aumento sbandierato dal Governo. E dire che l’obiettivo di una parte della maggioranza, capitanata da Forza Italia, era di portare “entro la fine della legislatura” l’assegno minimo a mille euro.
In un mondo ideale, se il Governo riuscisse in questa impresa sarebbe ovviamente da lodare. Ma l’obiettivo mille euro è un progetto talmente ambizioso da risultare utopistico. Per portare qualsiasi tipo di assegno a questa soglia, infatti, si stima che lo Stato dovrebbe spendere 30 miliardi di euro. La cifra scende a 10 miliardi se si guarda solo ai percettori degli importi minimi, ma intervenire soltanto su questa categoria sarebbe paradossale: a quel punto si porterebbe a mille euro chi adesso ne percepisce 617, e si lascerebbe a bocca asciutta chi ad esempio prende 700 o 800 euro al mese. Insomma, non esattamente una scelta sensata.