Global Minimum Tax al 15% per le multinazionali, la maxideduzione del costo del lavoro per i neoassunti, una maggiore flessibilità nella sanatoria Ricerca&Sviluppo e altre misure volte a rendere l’Italia più attraente per gli investimenti stranieri e a migliorare la competitività delle imprese nazionali sono tra le novità più rilevanti della Manovra 2024. Queste nuove misure, previste dal decreto collegato, avranno un impatto diretto sulle imprese e rappresentano un cambiamento sostanziale nelle politiche fiscali del paese.
Global Minimum Tax che cos’è
Una delle principali novità che attirerà l’attenzione delle imprese è la cosiddetta Global Minimum Tax. Questa misura rappresenta un tentativo di combattere l’evasione fiscale a livello internazionale. L’Italia, seguendo le tendenze globali, si è impegnata a imporre una tassa minima del 15% sul reddito delle multinazionali che operano nel paese. Questo significa che anche se queste aziende cercano di ridurre la loro imposta sul reddito attraverso pratiche di pianificazione fiscale, dovranno comunque pagare almeno il 15% di tasse in Italia. Questo dovrebbe contribuire a ridurre le strategie di elusione fiscale e a garantire un contributo più equo da parte delle grandi aziende straniere all’erario italiano.
Come funziona la Global Minimum Tax?
La Global Minimum Tax comporta tre principali tipi di imposte:
- Imposta Minima Integrativa (IIR): Le imprese controllanti localizzate in Italia, che fanno parte di gruppi multinazionali o nazionali, sono tenute a versare questa imposta se le imprese controllate sono soggette a un’allocazione fiscale inferiore al 15%. In sostanza, si tratta di un’imposta supplementare applicata alle imprese madri.
- Imposta Minima Suppletiva (UTPR): Questa imposta deve essere versata da una o più imprese di un gruppo multinazionale localizzate in Italia in relazione alle imprese controllate che sono soggette a una bassa imposizione, quando non è stata applicata l’Imposta Minima Integrativa in altri paesi o solo in parte.
- Imposta Minima Nazionale (QDMTT): Questa imposta è dovuta dalle imprese di un gruppo multinazionale o nazionale che si trovano in Italia e che sono soggette a una bassa imposizione fiscale.
In termini semplici, queste misure mirano a garantire che le grandi aziende paghino almeno il 15% di tasse sui loro profitti. Questo aiuterà a evitare che le imprese sfruttino pratiche di pianificazione fiscale per ridurre al minimo le loro obbligazioni fiscali in Italia.
Cosa succede a livello globale
A livello globale, l’introduzione dell’imposta minima al 15% mira a recuperare entrate fiscali significative dalle multinazionali e a porre fine al fenomeno del dumping fiscale, in cui le aziende cercano di eludere le tasse trasferendo profitti in giurisdizioni con imposte più basse. Si stima che a livello mondiale le maggiori entrate fiscali dovute alla tassazione minima globale saranno pari a 150 miliardi di dollari all’anno, con una riassegnazione di oltre 125 miliardi di dollari di profitti nei paesi in cui sono stati effettivamente generati. Questo dovrebbe contribuire in modo significativo a combattere l’evasione fiscale su scala internazionale.
Secondo le analisi, i paesi in via di sviluppo potrebbero beneficiare in modo particolare da questa iniziativa, poiché spesso sono quelli che subiscono le perdite più significative a causa delle pratiche di elusione fiscale delle multinazionali. Questi paesi potrebbero vedere un aumento delle loro entrate fiscali, che potrebbero essere utilizzate per finanziare progetti di sviluppo e migliorare le condizioni economiche.
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Anche l’Italia, in quanto firmataria di accordi internazionali, spera di beneficiare dalla Global Minimum Tax, potendo recuperare risorse che potranno essere utilizzate per coprire i costi associati alla prossima Legge di Bilancio.
Maxideduzione che cos’è
Un’altra misura chiave riguarda la maxideduzione del costo del lavoro per i neoassunti. Questa iniziativa è volta a incentivare le aziende a creare nuovi posti di lavoro, riducendo così la disoccupazione. Le imprese che assumono nuovi dipendenti potranno beneficiare di una deduzione massima per i costi del lavoro associati a queste nuove assunzioni. Questo dovrebbe rendere più conveniente per le aziende espandere la propria forza lavoro e contribuire alla crescita economica.
Tuttavia, con l’introduzione di questa misura, si prevede l’abbandono dell’Ace (Aiuto alla Crescita Economica), un regime fiscale agevolato introdotto nel 2011 che ha incoraggiato le aziende a capitalizzare e reinvestire i propri profitti. L’abolizione dell’Ace potrebbe avere un impatto su come le imprese gestiscono i loro profitti e sulle decisioni di investimento.
Sanatoria Ricerca&Sviluppo che cos’è
Un’altra novità importante riguarda la sanatoria Ricerca&Sviluppo. Questa misura prevede una dilazione dei tempi per la presentazione delle richieste di agevolazioni fiscali legate alla ricerca e allo sviluppo. Ciò dovrebbe consentire alle imprese di pianificare meglio le loro attività di R&S e di beneficiare di un trattamento fiscale favorevole.
Inoltre, è importante sottolineare che gli aiuti di Stato saranno possibili solo se saranno conformi alle regole dell’Unione Europea. Ciò significa che le imprese che ricevono aiuti statali dovranno rispettare le normative europee in materia di concorrenza e aiuti di Stato. Questa misura mira a garantire una concorrenza leale all’interno del mercato unico europeo.
Reshoring che cos’è
Un’altra iniziativa interessante è il “reshoring“, che prevede un abbattimento delle imposte per le imprese che decidono di riportare la produzione o le attività in Italia. Questa misura dovrebbe incentivare le aziende a rimpatriare le loro operazioni, creando posti di lavoro e promuovendo la produzione nazionale.
Nuovo calcolo d’imposta per CFC
Infine, c’è il nuovo calcolo dell’imposta effettiva per le Cfc (Controlled foreign company). Questa misura è progettata per evitare che le imprese eludano le tasse trasferendo profitti all’estero attraverso società controllate. Il nuovo calcolo dovrebbe rendere più difficile per le aziende sfruttare queste pratiche evasive.