Quando nasce un figlio, cosa fare per ottenere gli aiuti economici ed agevolazioni messi a disposizione dallo Stato? Per potervi accedere, sono fondamentali dei passaggi burocratici, a partire dalla registrazione della nascita fino all’aggiornamento dell’ISEE.
Registrare la nascita del figlio
Entro dieci giorni dalla nascita del bambino, è necessario registrarlo all’anagrafe. Questa procedura può essere fatta direttamente in ospedale (se il servizio è attivo) oppure presso l’ufficio anagrafe del Comune di residenza. Al momento della registrazione verrà rilasciato anche il codice fiscale del neonato, indispensabile per tutte le pratiche successive.
Aggiornare l’ISEE per nascita nuovo figlio
Una volta ottenuto il codice fiscale, a questo punto si passa ad aggiornare l’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente). Anche se ne hai già uno valido, è importante aggiornarlo per inserire il nuovo componente nel nucleo familiare. Questo aggiornamento è essenziale perché gran parte dei bonus (tra cui anche l’Assegno Unico o il Bonus Nido) si basano proprio sull’ISEE.
L’aggiornamento può essere effettuato tramite il sito dell’INPS usando SPID, CIE o CNS, o tramite CAF. In questo modo il tuo nuovo ISEE rifletterà la situazione attuale della tua famiglia e ti permetterà di ricevere gli importi corretti.
Assegno Unico Universale e altri sostegni
Uno dei principali aiuti economici per le famiglie è l’Assegno Unico Universale, pensato per tutti i figli a carico, dalla nascita fino ai 21 anni (e senza limiti d’età in caso di disabilità).
L’importo mensile varia in base al reddito e al patrimonio familiare, ovvero in base all’ISEE. Anche senza ISEE può essere richiesto, ma in tal caso si riceverà solo l’importo minimo previsto.
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La domanda va presentata direttamente sul sito INPS oppure tramite CAF. Se la domanda viene presentata entro 120 giorni dalla nascita del figlio, hai diritto agli arretrati a partire dal mese di nascita.
Oltre all’Assegno Unico, esistono altri sostegni economici, tra cui anche:
- bonus nido
- assegno di maternità dei comuni
- assegno di inclusione
- carta nuovi nati (che non è ancora ufficialmente uscita)
- carta acquisti
Detrazioni fiscali e dichiarazione dei redditi
Fino a pochi anni fa, i figli a carico davano diritto a detrazioni IRPEF nella dichiarazione dei redditi. Oggi, con l’introduzione dell’Assegno Unico, queste detrazioni non sono più previste per i figli sotto i 21 anni (ad eccezione dei figli disabili, che restano fiscalmente detraibili).
Questo significa che l’Assegno Unico ha sostituito quasi tutte le detrazioni per i figli minori. Tuttavia, nella dichiarazione dei redditi puoi comunque detrarre le spese sanitarie, scolastiche o per attività sportive del bambino.
Assegno di maternità dei comuni
L’assegno di maternità dei Comuni è un supporto alle mamme disoccupate. Va richiesto presso il proprio Comune di residenza e viene erogato in un’unica soluzione da INPS. Ammonta a 404,40 euro per cinque mensilità: complessivamente vengono dunque erogato, in un’unica soluzione, 2.037 euro.
Inoltre, il Comune può offrire aiuti aggiuntivi: dal bonus bebè locale al nido gratuito, dai contributi per l’acquisto di pannolini o latte artificiale fino alle agevolazioni per mense e trasporti scolastici. Per le neomamme è dunque consigliabile aggiornarsi e confrontarsi con il proprio Comune di residenza per ulteriori delucidazioni.