La normativa antiriciclaggio ha stabilito dei limiti per chi effettua pagamenti in contanti, se si superano ci possono essere delle conseguenze sia per chi riceve i soldi, sia per chi effettua il pagamento. Le sanzioni non riguardano solo chi ha un’attività commerciale e deve vendere dei prodotti o servizi, ma anche chi fa prestiti o dona dei soldi in contanti. Le persone che utilizzano spesso i contanti devono sapere come muoversi per evitare problemi con il fisco. Andiamo a vedere come funzionano i pagamenti in contanti, le sanzioni previste nel caso si superi il limite previsto e le soluzioni alternative per non rischiare.
Nuovo limite per i pagamenti in contanti
Come accade per i percettori RdC, che hanno dei limiti sui prelievi con la carta prepagata e sanzioni in caso di mancato utilizzo delle ricariche mensili, anche per chi effettua pagamenti in contanti ci sono nuovi limiti da rispettare. Dal 1 gennaio 2023 è stato stabilito un nuovo limite massimo per i pagamenti in contanti che corrisponde a 4.999,99 euro, mentre prima di questa data era di 1.999,99 euro.
Superata questa cifra, è obbligatorio effettuare scambi di denaro con metodi di pagamento tracciabili come carte di credito, assegni, bonifici, PayPal. Il limite per i pagamenti in contanti si applica ad ogni tipo di situazione, che può essere una vendita ma anche una donazione, il pagamento del mutuo o dell’affitto. La regola vale per tutti, senza distinzioni.
Come evitare le sanzioni
Se non si rispetta la normativa, si va incontro a sanzioni che partono da 5.000 euro e arrivano ad una cifra di 50.000 euro, in base alla somma che è stata scambiata. Se quindi si supera il limite stabilito dalla legge, bisogna utilizzare un altro metodo di pagamento, ad esempio è possibile prelevare o versare contanti comodamente in banca.
Per evitare le sanzioni, si consiglia di dividere il pagamento a metà: versarne una parte in contanti e l’altra tramite bonifico o con un altro metodo di pagamento tracciabile. Si può anche optare per un pagamento frazionato, ma questa soluzione vale solo se si tratta di un pagamento a rate. In questo caso si possono effettuare singoli pagamenti inferiori ai 4.999,99 euro, che sommati però superano il limite. Viene concesso per andare incontro a tutte quelle persone che devono effettuare una cura dentistica molto costosa, per chi deve pagare la parcella all’avvocato o per chi sta facendo dei grandi lavori di ristrutturazione.