Pensione anticipata contributiva, cos’è
La pensione anticipata contributiva è un trattamento pensionistico che viene riservato alla generazione di lavoratori detti “contributivi puri”. In sostanza, sono tutti coloro che hanno cominciato a lavorare dopo il 1° gennaio 1996 e al momento si trovano con un monte complessivo di 20 anni di contributi.
La pensione anticipata è quindi un’opzione alla quale il lavoratore può ricorrere prima del compimento dell’età anagrafica prevista dalla legge per il pensionamento. Dal 1° gennaio 2012, la pensione anticipata va a sostituire la pensione di anzianità, introdotta per la prima volta con la L. 153/1969 e perfezionata più volte nel corso degli anni, fino al D.L. 201/2011 (Decreto Salva Italia) convertito in L. 22.12.2011 n. 214, che ha riformato completamente la norma.
Ad oggi, in seguito all’approvazione della Legge di bilancio 2024, sono state introdotte sostanziali novità a proposito della pensione anticipata contributiva. Sia in termini di requisiti per ottenerla che in termini di restrizioni per l’accesso.
Pensione anticipata 2024, i requisiti
Con l’approvazione della Legge di Bilancio 2024, i requisiti generali per accedere alla pensione anticipata contributiva si sono fatti più difficili. Un primo scoglio sono i requisiti di età anagrafica e contributiva. In particolare, serve:
- Un minimo di 64 anni di età anagrafica
- Almeno 20 anni di contributi versati (secchi e non figurativi)
Questi requisiti, se posseduti, permettono di uscire dal lavoro con 3 anni in meno rispetto ai classici 67 anni della Legge Fornero, o comunque con la metà degli anni di contributi rispetto a quanto permesso da una pensione anticipata ordinaria (che richiede 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, 1 in meno per le donne).
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Il principale problema, tuttavia, è posto dalla nuova soglia minima di reddito, che è necessario soddisfare per avere accesso alla pensione contributiva in anticipo.
Le nuove restrizioni: soglia minima e massima
Sempre la Legge di Bilancio 2024 ha stabilito una nuova soglia minima, più ostica da raggiungere, per il trattamento pensionistico. Si richiede, infatti, che il trattamento pensionistico sia almeno 3 volte l’importo dell’assegno sociale. Somma cospicua, dato che l’assegno sociale per il 2024 è fissato a 534,40 euro mensili. Ne consegue, allora, che il lavoratore con 64 anni di età e 20 di contributi dovrà avere una soglia pensionistica minima di 1.603,20 euro per poter richiedere una pensione anticipata contributiva.
Esistono però due eccezioni, che permettono di abbassare la soglia minima stabilita per legge. Entrambe riguardano le donne con figli. In sintesi:
- L’importo resta fermo a 2,8 volte l’assegno sociale (1496,32 euro), per le donne con un figlio
- La somma si ferma a 2,6 volte l’assegno sociale (1.389,47 euro), per le donne con due o più figli
Il montante per poter accedere alla pensione anticipata contributiva 2024 è perciò molto alto. Sarà pari ad almeno 402.044,56 euro, che significa versamenti annuali (contributi IVS) pari in media a 18.000 euro, ovvero uno stipendio di oltre 54mila euro annui, oppure un reddito medio di 72.000 euro percepito da un professionista iscritto alla gestione Separata.
Oltre alla soglia minima, poi, esiste anche una soglia massima da non oltrepassare. La pensione anticipata contributiva 2024 non può superare le 5 volte il trattamento minimo Inps, vale a dire 2.993,05 euro mensili lordi. Tetto valido soltanto fino a quando non si raggiunge l’età per la pensione di vecchiaia, cioè 67 anni (fino al 31 gennaio 2026).
La finestra di attesa per la pensione anticipata
L’ultima questione da considerare è quella della finestra di uscita, ovvero il tempo che il lavoratore deve attendere affinché si concretizzi l’uscita da lavoro, dal momento in cui effettivamente ha maturato i requisiti necessari. Con l’approvazione della Legge di Bilancio 2024, è stata infatti introdotta (per la prima volta) una finestra di attesa di ben 3 mesi.