La pensione di reversibilità rappresenta un sostegno economico erogato dall’INPS ai familiari di iscritti o pensionati deceduti. Questa prestazione viene concessa al coniuge superstite o al lavoratore assicurato, variando in base al reddito personale e garantendo un supporto finanziario importante.
Condizioni e modalità per la pensione di reversibilità
Di norma, la pensione di reversibilità ammonta al 60% della pensione che il defunto percepiva o avrebbe percepito. Solo in presenza di redditi personali elevati, può ridursi fino al 30%, ma non viene eliminata, anche con redditi particolarmente alti. La richiesta per ottenere questo trattamento pensionistico deve essere presentata all’Inps, e nel caso di minori, da chi ne ha la rappresentanza legale.
La pensione reversibilità decorre dal primo giorno del mese successivo al decesso dell’iscritto o del pensionato, cessando con la morte del beneficiario o con il venir meno delle condizioni richieste, ad esempio, a causa di un nuovo matrimonio del coniuge superstite.
Pensione di reversibilità secondo matrimonio
In caso di nuove nozze da parte del coniuge superstite, una particolare normativa del 1945 prevede una regola peculiare: se il coniuge superstite cessa dal diritto alla pensione a causa di un nuovo matrimonio, gli spetta un assegno pari a due annualità della pensione stessa, escludendo le quote integrative a carico dello Stato. Questo assegno corrisponde a 26 volte l’importo della pensione percepita al momento del nuovo matrimonio.
Per ottenere questa “doppia annualità“, il coniuge superstite che si risposa, compresi i coniugi divorziati, deve presentare una domanda all’Inps. Questa richiesta deve contenere i dati anagrafici, il numero di certificato della pensione e la data del nuovo matrimonio, con l’obbligo di allegare il certificato di matrimonio.
Matrimonio religioso senza effetti civili
Il matrimonio esclusivamente religioso, senza effetti civili, solitamente non produce alcun impatto sulla pensione di reversibilità. Dal punto di vista giuridico e previdenziale, la pensione di reversibilità è generalmente legata al matrimonio civile, e il solo rito religioso di per sé non costituisce un cambiamento di stato civile riconosciuto dagli enti previdenziali. Tuttavia, nel caso di nuove nozze con effetti civili, si applica la regola della doppia annualità.
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Come sposarsi senza perdere la pensione di reversibilità?
Come abbiamo visto poc’anzi, non è possibile risposarsi senza perdere la pensione di reversibilità. E’ possibile, invece, fare richiesta della doppia annualità. E’ dunque possibile procedere alla richiesta di doppia annualità contattando l’INPS per ottenerla.
Presentare domanda all’INPS:
- se si procede con un matrimonio religioso senza effetti civili, non è necessario presentare alcuna domanda all’INPS;
- se è richiesto il matrimonio civile, seguire la procedura stabilita e presentare eventualmente una domanda all’INPS, indicando i dati anagrafici e fornendo tutti i documenti richiesti.
Aggiornare lo stato civile presso l’INPS:
- comunicare tempestivamente all’INPS eventuali cambiamenti dello stato civile, come la celebrazione del matrimonio civile, fornendo la documentazione richiesta.