Capire quando si può andare in pensione in Italia non è affatto semplice. Il sistema previdenziale italiano è composto da numerose opzioni, ciascuna con requisiti diversi in termini di età, anzianità contributiva, categoria professionale e condizioni personali.
Questa complessità è frutto delle continue modifiche normative che, negli ultimi anni, hanno introdotto strumenti temporanei, canali agevolati e misure sperimentali. In questo scenario articolato, è fondamentale conoscere bene le regole per compiere scelte consapevoli.
Quali sono i requisiti per la pensione di vecchiaia nel 2025?
La pensione di vecchiaia è il canale ordinario per accedere alla pensione e si basa su criteri anagrafici e contributivi. Nel 2025 è possibile accedervi se si rispettano i seguenti requisiti:
- 67 anni di età compiuti;
- almeno 20 anni di contributi versati.
Per i lavoratori appartenenti al sistema contributivo puro ovvero coloro che hanno iniziato a versare contributi dopo il 1° gennaio 1996 è necessario che l’importo maturato sia almeno pari all’assegno sociale, ovvero 598,61 euro mensili nel 2025. In mancanza di tale soglia, la pensione verrà erogata solo al compimento dei 71 anni.
Come funziona la pensione anticipata ordinaria?
La pensione anticipata ordinaria consente di uscire dal mondo del lavoro prima dei 67 anni, ma richiede una lunga carriera contributiva. I requisiti richiesti nel 2025 sono:
- 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini;
- 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne.
In questa forma di pensionamento non è prevista una soglia anagrafica, ma è necessario attendere una finestra mobile di tre mesi dal raggiungimento dei requisiti per ricevere il primo assegno.
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Cosa prevede Quota 103?
Quota 103 è una misura introdotta in via sperimentale e prorogata anche per il 2025. Permette di andare in pensione anticipatamente se si rispettano entrambi i seguenti requisiti:
- almeno 62 anni di età;
- almeno 41 anni di contributi maturati entro il 31 dicembre 2025.
La pensione viene calcolata interamente con il metodo contributivo. Fino al raggiungimento dei 67 anni, l’importo mensile non può superare quattro volte il trattamento minimo INPS, pari a 2.413 euro lordi nel 2025.
Sono inoltre previste finestre mobili:
- 7 mesi per i lavoratori del settore privato;
- 9 mesi per i dipendenti pubblici.
Chi può accedere a Opzione Donna nel 2025?
Opzione Donna è una misura che consente alle lavoratrici di andare in pensione anticipatamente, ma solo in presenza di particolari condizioni personali. Le categorie ammesse nel 2025 sono:
- donne caregiver che assistono familiari con disabilità;
- donne con un’invalidità civile almeno pari al 74%;
- donne disoccupate, prive di ammortizzatori sociali.
Il requisito contributivo è fisso:
- almeno 35 anni di contributi.
I requisiti anagrafici, invece, variano in base al numero di figli:
- 59 anni per chi ha almeno due figli;
- 60 anni per chi ha un solo figlio;
- 61 anni per chi non ha figli.
Anche in questo caso l’assegno è calcolato interamente con il metodo contributivo, che in genere risulta meno vantaggioso rispetto al sistema misto.
Che cos’è l’APE Sociale e chi può richiederla?
L’APE Sociale (Anticipo Pensionistico) è una misura assistenziale, non una vera pensione, rivolta a lavoratori che si trovano in particolari situazioni di fragilità. L’indennità viene erogata fino al raggiungimento della pensione di vecchiaia.
Nel 2025 possono fare richiesta:
- i disoccupati privi di strumenti di sostegno al reddito;
- i caregiver che assistono familiari con disabilità;
- gli invalidi civili con almeno il 74% di invalidità;
- i lavoratori impiegati in attività gravose.
I requisiti sono:
- almeno 63 anni e 5 mesi di età;
- almeno 30 anni di contributi (36 anni se si svolgono lavori gravosi).
L’APE Sociale è finanziata dallo Stato e non comporta penalizzazioni permanenti, ma ha una durata limitata.
Chi sono i lavoratori precoci e quando possono andare in pensione?
I lavoratori precoci sono coloro che hanno versato almeno 12 mesi di contributi prima di aver compiuto 19 anni di età. Per accedere alla pensione anticipata, devono anche rientrare in una delle seguenti categorie:
- disoccupati senza ammortizzatori sociali;
- caregiver;
- invalidi civili con almeno il 74%;
- lavoratori impegnati in attività gravose.
Nel 2025, possono ottenere la pensione se hanno:
- almeno 41 anni di contributi.
Come per altre misure anticipate, è prevista una finestra di attesa tra il raggiungimento dei requisiti e l’erogazione del primo assegno.
Quali penalizzazioni sono previste per le pensioni anticipate?
Le forme di pensionamento anticipato possono comportare riduzioni dell’importo rispetto alla pensione ordinaria. Le principali penalizzazioni derivano da:
- utilizzo del metodo contributivo puro, che genera assegni meno generosi;
- applicazione di tetti massimi all’importo, come avviene con Quota 103;
- finestre mobili che ritardano la decorrenza della pensione anche di diversi mesi.
Questi elementi devono essere valutati attentamente per evitare sorprese negative sul piano economico.
Come scegliere il momento giusto per andare in pensione?
Decidere quando andare in pensione significa combinare diversi fattori, tra cui:
- l’età anagrafica;
- l’anzianità contributiva;
- l’eventuale appartenenza a categorie protette;
- la modalità di calcolo dell’assegno (contributivo o misto);
- la presenza di penalizzazioni e finestre mobili.
Rivolgersi a un patronato o a un consulente previdenziale esperto è fortemente consigliato. Solo un’analisi personalizzata può garantire una scelta equilibrata tra tempi di uscita e sostenibilità economica della pensione.
Nel 2025, il panorama delle pensioni in Italia è variegato e ricco di alternative. Ogni forma di pensionamento ha caratteristiche specifiche e può adattarsi meglio o peggio al singolo lavoratore. Comprendere le regole, le soglie, i limiti e i benefici è indispensabile per evitare errori e sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla normativa.
La pensione è un diritto, ma per esercitarlo nel modo migliore serve conoscenza, consapevolezza e pianificazione.