Reati minorili: la giustizia va verso una riforma. Andrea Ostellari, sottosegretario alla giustizia minorile, sta lavorando assieme ad altri esperti al provvedimento sulla baby criminalità.
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Lo stupro di Caivano ha rappresentato una pagina buia di attualità, ed è per questi che le istituzioni hanno deciso di prendere una decisione perentoria, che inasprisca le attuali pene per i minorenni.
Per il sottosegretario è indispensabile affrontare l’emergenza, e quando da Il Giornale gli viene chiesto se si tratti solo di “manette facili” è categorico: “”No, un attimo. La prima vera rivoluzione è quella dell’ammonimento ai dodicenni, uno strumento mai usato nel passato con i giovanissimi”. L’ammonimento in questione prima era infatti usato solo confronti di minorenni di minimo l’età di 14 anni.
Oltre all’ammonimento, la riforma passa anche per la messa alla prova.
Reati minorili: messa alla prova e ammonimento anche per i giovanissimi
La riforma ha il chiaro scopo di fungere da prevenzione ai reati minorili: in sostanza, le sanzioni cui i minori potrebbero essere sottoposti, dovrebbero fungere da deterrente al compimento di reati.
Nello specifico, l’ammonimento consiste nella chiamata “davanti al questore con i genitori e lo si ammonisce. In questo modo sono tutti avvisati, anche le famiglie che potrebbero anche dover pagare sanzioni fino a 1.000 euro”, spiega Ostellari.
Poi aggiunge: “Non solo: le questure hanno così la possibilità di mappare questa fascia d’età che oggi sfugge ad ogni controllo”.
Insomma, controlli più severi e fasce d’età ribassate. E poi c’è la messa alla prova. che adesso è invece “anticipata” a differenza del passato, quando la messa alla prova avveniva nelle more del processo, e nel frattempo “ci si incattiviva” come dice Ostellari.
Ora, invece: “Tu hai imbrattato il muro? Bene, me lo sistemi entro una certa data e il reato si estingue”. Certo, questo solo ed esclusivamente se il muro lo sistemi. Perché se ti rifiuti, la pena si inasprisce.
Reati commessi da minorenni in aumento: il Governo corre ai ripari
I dati parlano chiaro: le gang giovanili sono in aumento. E sempre i dati danno un quadro ben preciso: la concomitanza del disagio socio-economico con l’affiorare delle babygang. La maggior parte dei minori che compiono reati, infatti, sono nati e cresciuti in contesti sociali di degrado.
L’inasprimento delle pene è la sola via, e assieme all’abbassamento dell’età di ammonimento, e della messa alla prova, affiorano anche altre sanzioni più dure, tra cui:
- foglio di via: aumentato di un anno l’allontanamento dai comuni dove si è commesso il reato;
- divieto dell’uso di telefoni cellulari: può essere disposto il divieto dell’uso di telefoni cellulare nei confronti di soggetti di età superiore a 14 anni, abbiano messo in atto attività illecite e/o siano dediti alla commissione di reati che mettono in pericolo l’integrità fisica o morale dei minorenni o la sicurezza pubblica. Se tale divieto viene violato, anche per i minorenni scatta la sanzione, consistente nella reclusione da 1 a 3 anni e in una multa da 1.549 a 5.164 euro.
Dall’anti-cyber bullismo alle misure cautelari
Altre importanti novità riguardano anche le misure contro il cyberbullismo e le misure cautelari.
Anche ai minorenni sono ora applicabili le misure cautelari di custodia, se per il minorenne sussiste il pericolo concreto di fuga o di reiterazione del reato.
Per i reati con pena detentiva sotti i 5 anni, poi, viene notificata all’esercente la potestà genitoriale la condizione che il minore acceda a un percorso rieducativo, in cambio della definizione anticipata del procedimento, al termine del quale, se il percorso sarà ritenuto valido, il giudice pronuncerà sentenza di non luogo a procedere.
In caso contrario, ovvero quando l’esercente la potestà rifiuti la proposta, o qualora il minore manifesti inadeguatezza ai percorsi di riabilitazione, il giudice rimetterà gli atti al pm e il procedimento proseguirà.
Un focus è dato anche alla scuola, dove in materia sono state date disposizioni sia sulle misure per evitare la dispersione scolastica, sia sulle misure anti cyber-bullismo.
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