Ogni anno, milioni di contribuenti italiani compilano la dichiarazione dei redditi con l’obiettivo di ottenere il massimo risparmio fiscale possibile. Tuttavia, non sempre tutte le spese detraibili vengono inserite correttamente: può succedere di dimenticare una ricevuta, di non sapere che una certa spesa era detraibile o di commettere un errore nella compilazione del modello.
Queste situazioni sono più comuni di quanto si pensi, ma non tutto è perduto. Infatti, la normativa fiscale italiana prevede una possibilità concreta di rimediare a errori e dimenticanze: attraverso la cosiddetta dichiarazione integrativa “a favore”, è possibile correggere le vecchie dichiarazioni dei redditi e recuperare le detrazioni fiscali non inserite.
Che cos’è una detrazione fiscale?
Le detrazioni fiscali sono uno degli strumenti più efficaci per ridurre l’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF). A differenza delle deduzioni, che abbattono direttamente il reddito imponibile, le detrazioni agiscono sull’imposta dovuta, diminuendone l’importo finale.
Le spese detraibili sono moltissime, e variano da anno in anno a seconda delle disposizioni normative. Tra le più comuni troviamo quelle sanitarie, scolastiche, per la casa o per i figli a carico. Ma cosa succede se queste spese non vengono inserite correttamente nella dichiarazione dei redditi? La legge consente al contribuente di recuperarle, ma solo entro un determinato periodo di tempo e seguendo una procedura specifica.
Entro quanto tempo si possono recuperare le detrazioni fiscali?
Secondo l’Agenzia delle Entrate, è possibile correggere una dichiarazione presentando una dichiarazione integrativa a favore entro cinque anni dal termine ordinario previsto per l’invio della dichiarazione originaria.
Per fare un esempio concreto, se hai dimenticato una detrazione nella dichiarazione dei redditi 2022 (riferita ai redditi 2021), che aveva come scadenza il 30 novembre 2022, puoi correggerla fino al 31 dicembre 2027.
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Superato questo limite temporale, la spesa dimenticata non è più recuperabile, anche se hai tutta la documentazione in regola.
Quali spese è possibile recuperare?
Le detrazioni fiscali recuperabili tramite dichiarazione integrativa sono numerose. Di seguito un elenco delle più comuni, tutte da verificare con attenzione nei documenti degli anni passati:
- spese mediche e sanitarie, comprese visite specialistiche, esami diagnostici, farmaci, dispositivi medici e prestazioni odontoiatriche documentate;
- spese scolastiche e universitarie, come rette per scuole pubbliche e private, mensa scolastica, iscrizione a corsi universitari e master;
- spese per attività sportive dei figli, se hanno un’età compresa tra 5 e 18 anni, come corsi di nuoto, calcio o danza;
- spese di locazione, se sostenute in presenza dei requisiti previsti per studenti universitari fuori sede o lavoratori dipendenti trasferiti;
- spese per ristrutturazioni edilizie o risparmio energetico, con detrazioni che vanno dal 50% al 65%, distribuite in dieci anni;
- interessi passivi su mutui ipotecari per l’acquisto della prima casa, se il contratto e la documentazione sono in regola;
- spese veterinarie, nei limiti previsti annualmente dalla normativa;
- contributi previdenziali e assistenziali obbligatori versati per collaboratori domestici, come colf, badanti o baby-sitter.
Posso detrarre una spesa dimenticata l’anno scorso nella dichiarazione successiva?
No, non è possibile. Una spesa sostenuta in un anno fiscale può essere portata in detrazione solo nella dichiarazione relativa a quell’anno. Includerla in un anno successivo costituirebbe una violazione fiscale e potrebbe comportare sanzioni.
L’unica via corretta è presentare una dichiarazione integrativa riferita all’anno di competenza, ovvero quello in cui hai realmente sostenuto la spesa.
Come si presenta una dichiarazione integrativa a favore?
Per recuperare una detrazione dimenticata, devi utilizzare il modello Redditi Persone Fisiche (Redditi PF), anche se in origine avevi usato il modello 730. Questo perché il modello 730 non consente l’invio di dichiarazioni integrative a favore.
Puoi presentare la dichiarazione integrativa in due modi:
- affidandoti a un CAF o a un intermediario abilitato, come un commercialista;
- in autonomia, tramite i servizi online dell’Agenzia delle Entrate, accedendo con SPID, CIE o CNS.
Nel modello Redditi PF dovrai:
- riportare i dati già presenti nella dichiarazione originaria;
- inserire le spese detraibili dimenticate;
- compilare il quadro RX, per richiedere un eventuale rimborso o indicare l’importo da riportare nelle dichiarazioni successive;
- allegare la documentazione giustificativa, come ricevute, fatture, scontrini parlanti o quietanze di pagamento.
Perché è importante controllare le dichiarazioni degli anni precedenti?
Recuperare una detrazione dimenticata può tradursi in un rimborso significativo, che in alcuni casi può superare anche le centinaia di euro. Ecco perché vale la pena rivedere con attenzione le vecchie dichiarazioni, soprattutto se:
- hai sostenuto spese rilevanti in ambito sanitario, scolastico o edilizio;
- non sei sicuro di aver conservato correttamente tutta la documentazione all’epoca;
- hai cambiato CAF o consulente fiscale negli ultimi anni e non hai continuità nella gestione delle dichiarazioni.
In questo senso, il fisco offre una seconda opportunità. Ma bisogna agire con metodo e, soprattutto, entro i tempi stabiliti dalla legge.
Detrazioni dimenticate? Puoi ancora recuperarle
In un periodo in cui l’attenzione ai bilanci familiari è sempre più importante, non approfittare delle detrazioni fiscali spettanti equivale a perdere un’occasione di risparmio reale. Fortunatamente, la possibilità di presentare una dichiarazione integrativa consente di correggere gli errori passati e recuperare quanto dovuto, seppure con dei limiti temporali precisi.
La raccomandazione è quindi quella di controllare le vecchie dichiarazioni, verificare se ci siano spese omesse e, se del caso, agire subito: la scadenza dei cinque anni passa più in fretta di quanto sembri.