Il rinnovo ADI per over 67 è sottoposto alle stesse regole degli altri percettori, ovvero al canonico mese di interruzione, oppure no?
Con RdC, possiamo dire con certezza che non era così: gli over 67 continuavano a percepire il sussidio nonostante normalmente chi era al di sotto di tale platea di età dovesse attendere un mese tra una domanda ed un altra.
Ora le cose con ADI potrebbero essere mutate leggermente. Ecco cosa sappiamo.
Rinnovo ADI per over 67: un cambiamento rispetto al passato?
In passato, i nuclei over 67 non subivano le interruzioni nella corresponsione del sussidio. La Pensione di cittadinanza veniva erogata in un continuum, senza le canoniche interruzioni tra un mese ed un altro che invece colpivano i percettori ordinari di RdC.
Ora, pare, per ADI le cose starebbero diversamente: anche i percettori over 67 sono sottoposti alle stesse regole, ovvero quelle dell’interruzione mensile per poi riprendere a fruire del sussidio. Ma a che pro? Davvero un regime del genere può essere accettabile nei riguardi di persone over 67?
Interruzione ADI: le differenze con RdC
La sospensione di un mese tra un ciclo e l’altro del Reddito di Cittadinanza (RdC) era disciplinata dal Decreto-Legge 28 gennaio 2019, n. 4, convertito con modificazioni dalla Legge 28 marzo 2019, n. 26. In particolare, l’articolo 3, comma 6, stabilisce che il RdC è riconosciuto per un periodo continuativo non superiore a 18 mesi e può essere rinnovato previa sospensione di un mese. Il testo del comma 6 recita:
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“Il RdC è riconosciuto per il periodo durante il quale il beneficiario si trova nelle condizioni previste all’articolo 2 e, comunque, per un periodo continuativo non superiore a diciotto mesi. Il RdC può essere rinnovato, previa sospensione dell’erogazione del medesimo per un periodo di un mese prima di ciascun rinnovo. La sospensione non si applica nel caso della Pensione di Cittadinanza.”
La ratio dietro questo meccanismo era quello di incentivare i percettori a cercare un impiego al di là del mero ripiegare sul sussidio.
Ma ora viene da porsi una legittima domanda: a che pro estendere una normativa simile anche a persone over 67? Gli over 60 (e a maggior ragione gli over 67) non sono tenuti a partecipare agli obblighi di inserimento lavorativo, come la stessa normativa ADI prevede. Quindi a che pro sottoporli all’interruzione di un mese (con tutto quello che ne consegue)?
Appare illogico e forse contorto, ma una plausibile ipotesi sarebbe quella dell’intenzione di uniformare il sussidio ed i controlli periodici ad esso relativi. Quindi, più che una volontà di incentivare l’impiego di queste categorie di persone (cosa inverosimile) è più ragionevole ritenere che tale regime sia da imputarsi a una volontà del legislatore di facilitare l’iter burocratico delle verifiche dei requisiti.
Sebbene, è ovvio, questa pratica danneggi in un certo qual modo i percettori over 67, che dovrebbero invece poter contare su un solido supporto senza temere le interruzioni.