Salva Casa, ora il decreto è legge
Matteo Salvini incassa una piccola vittoria, mentre la sua Lega continua a lottare con il Governo per altri cavalli di battaglia, come l’Autonomia differenziata e l’intervento sulle pensioni. Ma intanto il decreto Salva Casa (o meglio, Salva Abusi) è diventato legge. Si allargano le maglie per permettere sanatorie a tappeto, e quindi via libera a cambi di destinazione d’uso più facili, maggiori tolleranze costruttive tra quanto autorizzato e quanto effettivamente realizzato, e tante altre misure parecchio garantiste a livello di edilizia.
Mancano però le norme Salva Milano, annunciate a più riprese dal Ministro Salvini ma impedite, nella sostanza, per via di dissapori all’intero della maggioranza. Quindi al momento restano “in pausa” tutte le autorizzazioni edilizie per sanare le decine di cantieri, di immobili e grattacieli, che a Milano sono a rischio perché considerati alla stregua di possibili abusi dalla procura.
Le nuove regole del Salva Casa
Sono tantissimi i micro-interventi contenuti nel Decreto Salvini. Tra questi:
- Via libera alle micro-case: la superficie minima per una singola persona scende da 28 a 20 metri quadri, per due persone da 38 a 28
- Riduzione delle altezze minime interne: si passa da 2,70 a 2,40 metri
- Sì al criterio dell’edilizia per vetrate panoramiche amovibili, tende e altre opere di protezione dal sole e da agenti atmosferici. E se già prima si abusava (in silenzio) di queste misure, ora il via libera è totale
- Semplificazione dell’accertamento di conformità e proroga dei termini di demolizione da 90 a 240 giorni
- Semplificazione per gli immobili nelle zone colpite dalla catastrofe del Vajont, nel 1963.
Requisiti di doppia conformità e variazioni essenziali
Una delle novità di peso, di questa legge Salva Casa (o Salva Abusi), è senza dubbio il superamento del requisito di doppia conformità. In sostanza, prima della nuova norma era necessario, per accedere all’accertamento di conformità e guadagnarsi la sanatoria dagli abusi, il rispetto della disciplina urbanistica ed edilizia in vigore al momento della realizzazione dell’intervento (e anche al momento della presentazione della domanda). Se così non fosse stato, l’abuso edilizio sarebbe risultato insanabile.
Ora invece questa doppia verifica salta quasi del tutto. Non è più necessaria per i casi di difformità lieve. Mentre resta in piedi esclusivamente per i casi di difformità totale (su cui neanche il garantista Salvini poteva fare molto). E oltre a questo punto cruciale, il Salva Casa introduce anche modifiche per quanto riguarda le variazioni essenziali. Come i mutamenti della destinazione d’uso che comportano una variazione degli standard urbanistici. O gli aumenti (consistenti) di cubatura o superficie da valutare in relazione al progetto approvato.
Scarica la nostra app e risparmia con i bonus attivi in Italia:
Le novità introdotte in corsa
Durante la conversione in Legge del Decreto Salva Casa, il Governo ha anche deciso di aggiungere alcune misure dell’ultim’ora. In primis, viene introdotto un distinguo tra le responsabilità del singolo e quelle del condominio. Quindi un proprietario sarà autorizzato dalla legge a eseguire modifiche interne al condominio anche se una parte dell’edificio risulta abusiva.
L’altra aggiunta in extremis ha a che fare con l’aumento delle tolleranze previste nel decreto originario. Nel caso degli appartamenti fino a 60 mq, si passa a una tolleranza ammissibile fino al 6%. Si scende invece al 5% per gli immobili da 60 a 100 metri quadri, e al 4% per gli appartamenti dai 100 a 300 mq. Infine, gli immobili che vanno dai 300 ai 500 metri quadri potranno godere di un a tolleranza fino al 3%.
Nella miriade di piccole sanatorie concesse, rientra anche il cambio di destinazione d’uso. D’ora in poi sarà concesso sempre, sia all’interno della stessa categoria funzionale che tra diverse categorie funzionali. Tradotto: un edifico residenziale può diventare commerciale senza problemi. E i sottotetti si possono recuperare (e rendere abitabili) secondo le procedure previste dalla legge regionale.
Per finire, Salvini ottiene anche un bel colpo di spugna sugli abusi antecedenti al 1977. Adesso il responsabile degli interventi, oppure il proprietario dell’immobile, potrà presentare una Segnalazione certificata di inizio attività (Scia) e pagare una sanzione tra i 1.032 euro e 10.328 euro, prevista per l’accertamento di conformità. Qualche spicciolo in più che entra nelle casse del Governo. Ma il messaggio globale è che adesso tutto (o quasi) è concesso in materia edilizia. La nuova Legge Salva Casa è un assist clamoroso a tutti i fuori-legge.