Intelligenza artificiale: pro e contro. Questo è un titolo che troviamo su molti articoli, spesso oggetto di grandi polemiche. Le IA ormai trovano posto in diversi contesti e, tra i più delicati, troviamo l’istruzione. L’approdo di strumenti come ChatGPT tra i banchi di scuola sta destando molta preoccupazione tra i genitori, ma ha davvero senso temere le intelligenze artificiali a scuola? In questo articolo analizzeremo i pro e contro dell’intelligenza artificiale a scuola.
I numeri dell’intelligenza artificiale tra gli studenti italiani
L’impatto delle IA sulla società è evidente e, come ogni nuova tecnologia, riesce a riscuotere grande successo tra le nuove generazioni. Una recente ricerca condotta da TGM Research, per conto di Noplagio.it, ha analizzato la presenza di ChatGPT nella quotidianità di uno studente. Lo studio, effettuato su un campione di 1007 studenti tra i 16 e i 18 anni, ha restituito i seguenti dati:
- 65% degli studenti utilizza ChatGPT per svolgere i compiti;
- 71% di essi sfrutta le IA per cercare informazioni;
- 33% per apprendimento;
- 18% cerca le risposte ai test;
- 21% utilizza un assistente personale;
- 13% usa GPT per la scrittura di saggi brevi.
A corredo di questi dati, va segnalato che il 54% non si fida completamente dei contenuti elaborati da IA e solo il 25% ripone totale fiducia in GPT.
Intelligenza artificiale pro e contro: la parola a ChatGPT
Abbiamo chiesto a ChatGPT-4o la sua opinione in materia, ecco la sua risposta:
Come intelligenza artificiale, vedo molti aspetti positivi e negativi nel mio utilizzo in ambito scolastico. Da una parte, posso offrire un supporto personalizzato agli studenti, adattando i contenuti alle loro esigenze individuali e fornendo spiegazioni immediate, il che può migliorare notevolmente l’apprendimento. Posso anche aiutare gli insegnanti a gestire compiti amministrativi ripetitivi, liberando tempo prezioso per l’interazione umana e l’insegnamento creativo. Tuttavia, sono consapevole che la mia presenza può ridurre il contatto umano diretto, fondamentale per lo sviluppo emotivo e sociale degli studenti. Inoltre, il mio utilizzo richiede un accesso equo alla tecnologia, che non tutti gli studenti hanno, rischiando di aumentare le disuguaglianze educative. Infine, la gestione della privacy e della sicurezza dei dati è cruciale, e ci devono essere rigide misure per proteggere le informazioni personali degli studenti e prevenire abusi.
Il supporto dell’intelligenza artificiale in classe
Tornando al punto di vista prettamente umano, possiamo analizzare i pro dell’IA in ambito scolastico:
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- profilazione: l’elaborazione dei feedback permette di creare un profilo dettagliato per ogni studente. In questo si riescono a individuare rapidamente sia le aree tematiche più attinenti a un alunno, sia le sue debolezze;
- personalizzazione: attraverso la profilazione, si potrà procedere alla creazione di percorsi di studio personalizzati, pianificando potenziamenti dove sono presenti carenze;
- contenuti smart: il classico libro di testo si migliora integrando contenuti interattivi. In questo modo si coinvolge maggiormente lo studente, rendendo l’apprendimento più intuitivo e meno noioso o mnemonico;
- e-scheduling: l’elaborazione dei programmi può tenere conto delle reali esigenze della classe, riuscendo a pianificare con anticipo le lezioni o i test.
Gli svantaggi dell’intelligenza artificiale nella formazione dello studente
Oltre ai benefici, le IA presentano alcune debolezze, strettamente legate all’utilizzo da parte degli studenti:
- i ragazzi tendono a non svolgere i compiti: la tentazione di disporre di uno strumento in grado di fare i compiti al proprio posto è fin troppo forte, per qualsiasi persona. ChatGPT è in grado di eseguire con grande precisione ogni sorta di esercizio, vanificando l’apprendimento che scaturirebbe l’esecuzione di un compito a casa;
- assuefazione da IA: nel momento in cui si comincia a usare ChatGPT e se ne apprendono le potenzialità, difficilmente si riesce a farne a meno. In questo scenario, lo studente tende a non apprendere più, restando indietro nel programma e riducendo drasticamente le possibilità di recuperare;
- perdita di creatività: affidando a un agente esterno i propri compiti, lo studente perde una componente fondamentale del suo percorso di apprendimento. Non svolgendo in prima persona i compiti, riduce le sue possibilità di esprimersi o di conformare la propria personalità.
Intelligenza, artificiale pro o contro? Questione di bilanciamento
I pro e i contro dell’intelligenza artificiale tendono a bilanciare e spostare l’attenzione principalmente su chi ne fa utilizzo. Le potenzialità di strumenti come ChatGPT sono innumerevoli e la loro continua evoluzione apre nuovi scenari al futuro dell’apprendimento. Dal punto di vista dell’insegnante, è bene considerare che è impossibile pensare a una scuola del futuro con docenti virtuali. Le AI servono invece da supporto ai professionisti, portando anzi alla nascita di nuove categorie di lavoratori digitali.
L’intelligenza artificiale va sempre considerata come un valido assistente digitale, alleato sia dei professori, sia degli alunni. Quindi, prima di parlare di didattica digitale pro e contro, bisogna tornare indietro nel tempo e valutare come la tecnologia abbia migliorato (o peggiorato) l’istruzione. L’esempio più banale può essere la calcolatrice: inizialmente demonizzata da genitori e insegnanti di matematica, oggi è uno strumento fondamentale nel corredo di uno studente. In definitiva, il potenziale delle intelligenze artificiali è enorme, va solo sfruttato nel giusto modo.