Sgravio fiscale per l’assunzione detenuti, come funziona? Le imprese interessate hanno diritto a uno sgravio fiscale se scelgono di firmare un contratto di lavoro con cittadini ai domiciliari, oppure detenuti/internati in istituti penitenziari con possibilità di uscita per l’attività lavorativa. Come funziona questa pratica e quali sono le normative di riferimento? Come usare questo incentivo?
Sgravio fiscale per i detenuti, come funziona
Le aziende interessate possono ottenere l’agevolazione se rispettano i requisiti richiesti, quali:
- assumere un detenuto, un internato, oppure un lavorante all’esterno del carcere (ai domiciliari);
- firmare con l’interessato un contratto anche part-time di almeno 30 giorni;
- offrire una retribuzione minima pari a quanto previsto dai contratti nazionali di lavoro;
- stipulare una convenzione con l’istituto penitenziario dove si trova il detenuto, oppure che il detenuto ha come riferimento per i domiciliari;
- non aver ottenuto convenzioni con enti locali (Comuni, Regioni, ecc.) per accedere a fondi per la formazione aziendale.
L’obiettivo dell‘affidamento a lavoro per detenuti è di fornire una rieducazione alla persona che ha sbagliato e un reale reinserimento sociale. Per questo motivo le aziende ricevono uno sgravio fiscale per il ruolo che assumono in questo percorso, monitorato anche dalle autorità competenti. Le aziende hanno un credito d’imposta pari a:
- 300 euro al mese per semiliberi;
- 520 euro al mese per il lavoro carcerario.
Il credito di imposta dipende dalle ore effettivamente lavorate dal detenuto, quindi gli importi possono cambiare nel caso di un contratto part time. Ecco quali sono le altre variabili che incidono sul credito d’imposta, valido anche nei casi in cui:
- il contratto di lavoro è iniziato in un periodo di detenzione domiciliare e lavoro;
- in caso di detenzione che si conclude prima del contratto di lavoro, il credito resta per 18 mesi dalla fine della detenzione ai domiciliari, oppure per 24 mesi in caso di lavoro senza possibilità di semilibertà o di lavoro esterno per il detenuto;
- in caso di formazione a detenuti e internati, ma solo se subito dopo l’impresa li assume secondo gli altri requisiti richiesti.
Lo sgravio fiscale per i detenuti, le normative di riferimento
L’art.21 del Codice Penale è il primo riferimento normativo, perché offre una definizione dei detenuti:
- in regime carcerario, cioè che stanno scontando la pena in carcere;
- in regime di semilibertà, ovvero con la possibilità di allontanarsi dal carcere per brevi periodi;
- internati, cioè coloro che scontano la pena in residenze o in case comunitarie.
Ulteriori riferimenti normativi sono il provvedimento del 14 dicembre 2023 e il successivo del 28 maggio 2024, che hanno definito ancora di più requisiti e procedure di accesso.
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Come richiedere lo sgravio fiscale per i detenuti
Prima di poter richiedere il credito, è necessario rispettare le seguenti scadenze:
- 31 ottobre, data ultima per presentare l’istanza di accesso al credito all’istituto penitenziario di riferimento;
- 15 novembre, termine per gli istituti per presentare il tutto al Provveditorato competente;
- 15 dicembre, il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria ha questo termine per informare l’azienda sul credito a cui ha diritto.
Il credito di imposta che l’azienda ottiene dallo sgravio fiscale si può ottenere solo per compensazione. Vuol dire che in sede di dichiarazione dei redditi si devono indicare gli importi previsti per il credito d’imposta.
In più, è importante avere a disposizione le buste paga di chi ha usufruito della detenzione domiciliare e lavoro per consentire un calcolo veloce degli importi a cui l’azienda ha diritto. In ogni caso l’importo non può essere superiore a quanto effettivamente speso dall’azienda per la sua formazione e per il suo lavoro.
Utilizzare il credito d’imposta, la procedura
Una volta inserito il credito d’imposta derivato dallo sgravio fiscale nella dichiarazione dei redditi, si deve procedere a usare questo importo per il pagamento delle tasse. Per farlo si possono utilizzare i servizi dell’Agenzia delle Entrate ENTRATEL o Fisconline.
Per accedere a questi servizi è necessario utilizzare i sistemi di collegamento tramite SPID, Carta di Identità Elettronica o Carta Nazionale dei Servizi. Il numero del codice tributo da inserire nel modello F24 da compilare online è il 6858.