Dal 18 dicembre SIISL disponibile per tutti: dopo l’annuncio dei giorni scorsi del “trasferimento” di NASPI su SIISL, ora è il turno del resto dei cittadini, che potranno richiedere accesso a NASPI e di conseguenza usare SIISL.
SIISL disponibile per tutti
ll sistema Siisl aprirà a tutti i cittadini: dal 18 dicembre 2024 tutti potranno iscriversi, aggiungendosi ai già presenti disoccupati, imprese, centri per l’impiego, agenzie per il lavoro e istituti pubblici.
Così è stato stabilito dal decreto n 174/2024 del ministro del lavoro, in materia di inclusione lavorativa e gestione del sistema SIISL.
Prima disponibile solo per i fruitori ADI ed SFL, ora è invece aperto al grande pubblico, inclusi beneficiari di Naspi o di Dis-Coll e il resto dei cittadini.
Come già annunciato per Naspi, anche il resto dei cittadini sono tenuti, con l’iscrizione, a sottoscrivere il Patto di attivazione digitale e il Patto di servizio personalizzato. Su Siisl saranno presenti informazioni e offerte di lavoro, per mettere in contatto domanda ed offerta. Tuttavia, questo nuovo modo di gestire la platea di disoccupati non manca di fare sorgere dubbi in merito.
Capacità infrastrutturale inadeguata
Il SIISL, nato come piattaforma con ambizioni alte, ha già dimostrato limiti strutturali: sovraccarichi, ritardi nella gestione delle domande, e difficoltà di accesso per le fasce meno digitalizzate della popolazione. Come può un sistema già traballante sostenere l’improvviso aumento della platea di utenti senza un significativo potenziamento delle risorse e delle infrastrutture? La realtà è che rischiamo un collasso totale del servizio, penalizzando tutti, in particolare chi ha più bisogno.
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Mancanza di personale qualificato
Con l’espansione del SIISL, saranno necessari più operatori, mediatori, e formatori qualificati. Finora, però, il personale coinvolto nel sistema ha lamentato di essere sottoposto a carichi di lavoro insostenibili e formazione inadeguata. Senza un piano chiaro di assunzioni e aggiornamenti, si rischia di trasformare il progetto in un’ennesima operazione di facciata, come peraltro ha già dato prova di essere.
Illusione di inclusività
Estendere l’accesso al SIISL senza riformare in modo strutturale il mercato del lavoro e il sistema di welfare rischia di essere solo una mossa politica di consenso e nulla più: si parla di “inclusione sociale e lavorativa”, ma se il sistema non riesce a garantire percorsi effettivi di formazione e lavoro, ovvero il suo principale obiettivo, quale è il punto?
Scarsa fiducia nell’implementazione digitale
Infine, c’è il problema cronico della digitalizzazione in Italia. Come possiamo aspettarci che il SIISL funzioni per milioni di utenti quando una parte significativa della popolazione fatica ancora ad accedere a servizi basilari online? La soluzione non può essere solo tecnologica; deve essere affiancata da politiche educative e di accompagnamento.