Stop RdC dalla settima mensilità del 2023, poi a settembre il Supporto per la formazione e il lavoro. Questo era quanto si era inizialmente statuito. Ma ora cambiano le carte in tavola: dopo le manifestazioni in piazza e le proteste, il Governo potrebbe voler fare marcia indietro e giocare d’anticipo.
Non bisognerà attendere settembre per inoltrare le domande per il Supporto per la formazione. Ma tutto resta ancora da chiarire.
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Stop RdC: l’obiettivo è velocizzare l’iter d’accesso al Supporto per la formazione
Dopo le proteste in piazza sullo stop al Reddito di cittadinanza, ora il Governo sembra voler velocizzare l’iter d’accesso al nuovo sussidio che vi subentrerà, il Supporto per la formazione e il lavoro, che partirà a Settembre.
Il sussidio, che consiste nell’erogazione di 350 euro mensili per 12 mesi, è sottoposto a un lungo e tortuoso percorso di presentazione della domanda:
- registrazione sulla piattaforma SIISL (Sistema Informativo per l’inclusione sociale lavorativa, disponibile da settembre);
- sottoscrizione di un Patto di attivazione digitale;
- l’affidamento ad almeno 3 Agenzia per il lavoro;
- l’erogazione, infine, del sussidio economico.
Viene da sé che, nel caso in cui le domande venissero aperte, come ci si era prefissati, al 1° settembre 2023, si rischierebbe di far trascorrere almeno un mese tra la presentazione della domanda e la possibilità di percepire il sussidio. Questo significa che, ipoteticamente parlando, la prima somma verrebbe erogata non prima di ottobre 2023.
Un gran bel problema per chi, già a luglio, ha subìto l’interruzione dell’erogazione del sussidio. Per questo motivo, il Governo pare essere al lavoro per garantire una presentazione della domanda più celere.
Stop RdC: il Supporto per la formazione erogato subito dopo la domanda
In base a voci di corridoio, dunque, pare che il nuovo beneficio economico potrebbe essere erogato non già alla fine di tutti gli adempimenti sopra elencati, quanto invece nel momento in cui avviene l’iscrizione alla piattaforma SIISL e si sottoscrive il Patto, unici veri presupposto formali imprescindibili.
Niente attese, dunque, per l’inizio di percorsi di formazione e per l’affidamento alle Agenzie per il Lavoro. Certamente un “boost”, che accorcia i tempi di pagamento e non lascia sospesi a data da destinarsi coloro che hanno presentato richiesta per ottenere il sussidio.
Servizi sociali e Reddito di cittadinanza fino a fine anno
Discorsi diverso vale invece per quanti vanno affidati ai servizi sociali, ovvero per tutte quelle persone che vivono particolari condizioni di disagio sociale, e che necessitano dell’intervento di servizi specializzati per il loro reinserimento nel mondo lavorativo.
Per queste persone, invece, il Reddito di cittadinanza si prolunga fino al 31 dicembre 2023, ivi compresa la corresponsione degli arretrati, non appena INPS avrà svolto i dovuti controlli sulla loro situazione.
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