Per la nostra rubrica Storie RdC, in cui ci facciamo carico dei vostri racconti di vita per diffonderli, oggi vi parliamo della storia di A. 33 anni, 3 tumori al cervello e un’ipoacusia, ma per lo stato la sua invalidità arriva appena al 46%. A. rappresenta solo una delle tante, troppe persone che versano in situazioni del tutto analoghe alla sua.
Storie RdC: ho 3 tumori al cervello, ma per lo Stato sono “occupabile”
A. scrive: “mi sono stati diagnosticati 3 tumori, e a breve dovrò essere operata dovrò fare numero 3 craniotomie più radioterapia dopo intervento chirurgico di ben 8/12 ore. Sono stata riconosciuta con una invalidità del 46 % e per lo Stato rientro nelle categorie degli occupabili”.
Poi la donna ammette che la sua situazione lavorativa non è delle più rosee: A. ha sempre lavorato in nero, ma punta il dito sui datori di lavoro, che vogliono pagare poco e preferiscono non avere l’onere di un contratto, con tutti i costi che ne conseguono. “Vogliono pagare poco, e non puoi nemmeno pagarti una macchina. Pago un affitto da 300 euro al mese”.
Ma A. non è la sola ad avere problemi di salute: “Anche il mio compagno ha qualche problemino”, e si arrangia con dei piccoli lavoretti.
Da questa estate, sono entrambi senza RdC, e, spiega la 33enne, “purtroppo con quei pochi soldi che erano da parte abbiamo pagato l’affitto del mese di agosto e l’assicurazione della macchina”, e ora la coppia non ha idea di come farà per andare avanti.
“Abbiamo aderito al progetto GOL, ma ci hanno tolto lo stesso il Reddito”
Nonostante i due siano stati affidati ai servizi sociali, A. e il compagno hanno perso il reddito di cittadinanza, e, dice, si sentono “ingannati“.
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Il problema è che anche sul punto dell’affidamento ai Servizi sociali ci sono state confusioni e poca chiarezza. Coloro i quali venivano affidati ai Servizi, infatti, sarebbero dovuti rimanere percettori fino al 31 dicembre, in linea teorica. Ma così non è stato. Perché ai Servizi sociali sono stati affidati solo coloro con situazioni economico-sociali di grave emarginazione.
Di conseguenza, molti dei quali si trovavano in situazioni invece di confine, sono stati estromessi. Esattamente come è accaduto ad A. e al compagno.
“Come facciamo ad andare avanti?” si chiede ora A.
Come A., sono tantissime le persone che adesso si trovano in una situazione di enorme difficoltà, e che non riescono a intravedere una via di uscita.
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