RdC fino a dicembre: se prima i percettori RdC non appartenenti ai nuclei più fragili (quelli con over 60, disabili o minori) avrebbero avuto diritto a sole 7 mensilità nel 2023, ora invece cambiano i termini ultimi per poter ricevere le ricariche RdC, che ora è possibile percepire invece fino al 31 dicembre 2023.
Unica condizione, quella di sottoscrivere il Patto per l’inclusione sociale entro 7 mesi da quando si iniziano a ricevere le ricariche RdC (e comunque non oltre il 31 ottobre 2023). Oggi vedremo di analizzare l’iter da seguire per contattare i servizi sociali, e quali platee di beneficiari sono riferibili al Patto per l’inclusione, chiarendo a chi si riferisce invece il Patto per il Lavoro.
RdC fino a dicembre: la funzione dei servizi sociali
Il percorso inizia, ovviamente, dal momento in cui facciamo domanda per RdC:
- Inviare la domanda tramite Poste, un CAF o sul sito del ministero https://www.
redditodicittadinanza.gov.it/ schede/richiedi - Attendere l’esito della domanda da parte dell’INPS (leggi qui per comprendere meglio gli stati della tua domanda);
- Attendere l’accredito della prima ricarica.
Dopo di che, il sistema gestionale GEPI, stabilirà chi deve sottoscrivere il Patto per il Lavoro con il Centro per l’impiego e chi deve invece essere preso in carico dai servizi sociali. La presa in carico, ricordiamo, deve avvenire entro 7 mesi dall’accettazione della domanda e non oltre il 31 ottobre 2023.
Analizziamo ora gli esiti del percorso in questione.
Patto per l’Inclusione o Patto per il lavoro?
Il cittadino entrerà quindi in contatto con gli operatori RdC, che analizzata la sua situazione, lo indirizzeranno verso il Patto di inclusione. E’ dunque GEPI che analizzata la situazione del singolo, gli darà comunicazioni in merito all’iter che dovrà seguire.
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In sintesi, sono 4 gli esiti che potrebbero verificarsi:
- Caso 1: il percettore ha un bisogno esclusivamente lavorativo, quindi viene indirizzato verso il Centro per l’Impiego per sottoscrivere il Patto per il lavoro;
- Caso 2: si tratta di un percettore dai bisogni semplici, (ovvero non è attivabile al lavoro ma non necessita di particolari attenzioni economiche). In tal caso, si avviano le pratiche per studiare un progetto personalizzato su misura e quindi un Patto per l’Inclusione;
- Caso 3. E’ un soggetto che rappresenta un caso complesso, che ha bisogni specifici per ragioni di svariata natura: è quindi necessaria una equipe multidisciplinare, il cui esito finale porterà comunque alla sottoscrizione di un Patto per l’Inclusione
- Caso 4: si tratta di un caso con necessità di tipo specialistico, e anche qui verrà dunque sottoscritto un patto per l’inclusione.
In linea generale, dunque, coloro che sottoscrivono il Patto per il lavoro sono quelle persone che hanno pure e semplici esigenze di inserimento nel mondo del lavoro. Per loro, RdC sarà costituito da sole 7 mensilità. Per gli altri invece, è previsto un Patto per l’Inclusione, che darà loro diritto a RdC fino a dicembre.
Sono persone che a causa della loro vulnerabilità non sono immediatamente attivabili al lavoro. Sottolineiamo come a dover sottoscrivere il Patto per l’Inclusione non è solo il richiedente RdC ma l’intero nucleo familiare.
Il nucleo dovrà infatti seguire i percorsi sociali studiati sul proprio caso personale da GEPI, e la mancata partecipazione a tali percorsi di formazione ed inserimento (sia da parte del beneficiario RdC che dei suoi familiari) comporta la decadenza dal beneficio.
RdC fino a dicembre: chi è esonerato dalla sottoscrizione del Patto Inclusione?
Tuttavia, esiste una terza categoria di persone che sono esonerate sia dal Patto per l’inclusione che da quello per il lavoro.
Si tratta di:
- minori di 18 anni;
- lavoratori che conservano lo stato di disoccupazione e che svolgano però attività da cui ricavino un reddito pari o inferiore a €. 8.174 nel caso di lavoro dipendente, o €. 5.500 per lavoro autonomo,
- coloro che frequentano un regolare corso di studi;
- beneficiari della pensione di cittadinanza;
- titolari di pensione diretta;
- persone di età pari o superiore a 65 anni, a prescindere
dalla fruizione di un trattamento pensionistico; - componenti con carichi di cura
- chi frequenta tirocini e corsi di formazione.