Storie SFL. Dopo il caso di Elena, anche molti altri cittadini ci hanno raccontato che, al compimento dei 60 anni, si sono visti privati del Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL).
Questa situazione mette chiaramente in evidenza una lacuna normativa che crea un vuoto economico difficile da colmare. Chi raggiunge questa età si trova improvvisamente senza alcun sostegno, poiché il SFL decade automaticamente e l’Assegno di Inclusione (ADI), il sostegno che potrebbe subentrare, non può essere richiesto prima del compimento dei 60 anni. Questo meccanismo lascia inevitabilmente almeno un mese di scopertura economica, creando difficoltà per chi già si trova in una situazione di precarietà.
Oggi vi raccontiamo la storia di un altro cittadino che ha vissuto una situazione analoga.
Storie SFL: “Anche io come Elena”
A confermare questa problematica, la testimonianza di un cittadino che si trova nella stessa condizione di Elena: pur avendo ancora il pagamento in corso, sa che al compimento dei 60 anni il sussidio verrà revocato, ma non può fare richiesta dell’ADI nemmeno un giorno prima.
Questo porta inevitabilmente a un mese senza alcun supporto economico. Inoltre, vi è confusione riguardo alla chiusura del sussidio: il cittadino si chiede infatti per quale motivo sia necessario presentare domanda di chiusura se SFL decade automaticamente, e teme che, con la presentazione del modello SR203, si debba addirittura restituire quanto percepito.
Il problema è che il pagamento della prima mensilità dell’ADI avviene solo nel mese successivo alla richiesta, il che significa che le persone che dipendevano dal SFL restano senza alcuna forma di sostegno per un periodo di tempo che può risultare critico. Questa falla nel sistema appare ingiusta e ingiustificata, poiché costringe i cittadini più vulnerabili a far fronte a spese quotidiane senza alcuna garanzia di continuità economica.
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Necessità di un intervento
Questa situazione evidenzia la necessità di una revisione delle politiche di transizione tra le diverse forme di sostegno economico. Una soluzione potrebbe essere consentire la richiesta dell’ADI prima del compimento dei 60 anni, in modo da garantire la continuità del supporto senza interruzioni.
Un’altra possibile misura sarebbe introdurre un mese di copertura aggiuntivo per chi passa dal SFL all’ADI, evitando così di lasciare scoperti coloro che già si trovano in difficoltà.
In un sistema che dovrebbe garantire il supporto ai più deboli, tali falle amministrative non possono essere ignorate. La speranza è che il legislatore prenda atto di queste problematiche e intervenga per correggere un’ingiustizia che colpisce proprio coloro che avrebbero più bisogno di tutela.