Nella nuova Legge di Bilancio 2025 spunta una stretta fiscale contro i figli a carico dei genitori: stop alle detrazioni per chi ha superato i 30 anni. La misura mira a ridurre i costi delle agevolazioni e incentivare l’indipendenza economica, toccando anche altre categorie di familiari. Gli unici esclusi da questo taglio sono i nonni e gli over 70, oltre ai figli disabili.
Quali sono le nuove regole per i figli a carico?
Fino ad oggi, le detrazioni per i figli a carico erano garantite ai genitori per figli maggiorenni a partire dai 21 anni. Con la nuova normativa, chi ha figli che superano i 30 anni dovrà rinunciare a tali benefici fiscali, a meno che non si tratti di figli con disabilità. L’obiettivo è di ridurre la pressione fiscale sui bilanci dello Stato, evitando di sostenere i costi per figli adulti che vivono ancora in casa.
L’ex ministro Tommaso Padoa-Schioppa, che nel 2007 definì “bamboccioni” i giovani italiani ancora a carico dei genitori, aveva suscitato polemiche. Ora, con l’esecutivo Meloni, questa visione sembra concretizzarsi in un taglio alle agevolazioni per gli ultratrentenni che, secondo i dati, tendono ad uscire di casa molto più tardi rispetto alla media europea.
Quanto risparmierà lo Stato con questa misura?
Secondo le previsioni, la “stretta anti-bamboccioni” genererà risparmi per circa 319 milioni di euro. Questo effetto dovrebbe contribuire in modo significativo agli obiettivi di risanamento delle finanze pubbliche. Nel dettaglio, le nuove norme sono delineate nel capitolo “Riduzione della pressione fiscale” della relazione tecnica, anche se in questo caso la pressione aumenterà per i contribuenti che fino ad oggi potevano contare su queste agevolazioni.
La stretta colpisce anche suoceri, generi e altri familiari
Oltre ai figli ultratrentenni, il governo ha previsto di eliminare le detrazioni fiscali anche per altri familiari a carico, come generi, nuore, suoceri e suocere, così come fratelli e sorelle. Le uniche eccezioni sono i nonni e i familiari con più di 70 anni, per i quali la possibilità di richiedere detrazioni rimane invariata.
Questa ulteriore limitazione porterà alle casse dello Stato circa 140,8 milioni di euro. Complessivamente, tra la stretta sulle detrazioni per i figli ultratrentenni e per altri familiari, l’esecutivo prevede di recuperare quasi mezzo miliardo di euro, consolidando le entrate per il bilancio statale.
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Perché l’Italia sceglie di limitare le detrazioni per i figli adulti?
Questa mossa riflette il tentativo di avvicinarsi ad una realtà socio-economica europea in cui i giovani lasciano la casa familiare prima rispetto all’Italia, dove il fenomeno della permanenza in famiglia è molto diffuso. La misura vuole incentivare l’indipendenza economica dei giovani italiani, spingendoli verso l’autonomia e riducendo, nel contempo, il peso delle spese per lo Stato.
In Italia, il costo per mantenere i figli adulti a carico grava sui genitori e spesso si protrae ben oltre i 30 anni. Il sistema fiscale italiano, fino ad ora, ha consentito detrazioni anche per i figli ultra-trentenni, favorendo di fatto un prolungamento di questa situazione. La nuova legge tenta di limitare questa consuetudine e di allinearsi alle politiche fiscali di altri paesi, mirando a stimolare un cambiamento culturale e una maggiore responsabilità economica.
Quali saranno le conseguenze della stretta fiscale sui giovani e le famiglie?
Le opinioni su questa misura sono discordanti. Da un lato, alcuni ritengono che essa rappresenti una spinta necessaria per favorire l’autonomia economica dei giovani italiani; dall’altro, le famiglie temono che questa scelta possa avere effetti negativi, specialmente per chi si trova in difficoltà economiche o non riesce a sostenere il costo di vita in solitaria.
Inoltre, i giovani italiani si trovano spesso a dover affrontare un mercato del lavoro instabile, salari bassi e condizioni abitative che rendono difficile l’indipendenza. Per questo, alcuni analisti sostengono che il provvedimento potrebbe risultare penalizzante per le famiglie che già fanno fatica a sostenere i figli adulti a carico. Tuttavia, il governo è fermo nella sua decisione, giustificando la scelta come necessaria per contenere le spese pubbliche e ridurre il deficit.
Cosa cambia per i contribuenti con figli disabili e anziani a carico?
Per i figli a carico con disabilità, la misura non avrà alcun impatto. Le detrazioni fiscali per questa categoria restano infatti intatte, garantendo supporto a chi ne ha più bisogno. Anche i nonni e gli over 70 continueranno a beneficiare delle detrazioni, permettendo alle famiglie di sostenere economicamente i familiari più anziani.
La stretta fiscale introdotta dalla Manovra 2025 è destinata a cambiare gli equilibri economici di molte famiglie italiane. Mentre il governo punta a un risparmio complessivo di quasi mezzo miliardo di euro, il dibattito sull’impatto sociale della misura resta aperto. La scelta di limitare le detrazioni per figli adulti e altri familiari a carico potrebbe incentivare una maggiore autonomia economica, ma solleva interrogativi su come i giovani italiani riusciranno ad affrontare le sfide del mercato del lavoro e dei costi della vita attuali.