Con l’inizio della stagione fiscale, milioni di contribuenti italiani si apprestano a compilare la dichiarazione dei redditi e, con essa, a esercitare una scelta importante: la destinazione del 5 per mille dell’IRPEF. Si tratta di una quota dell’imposta sul reddito che, senza comportare costi aggiuntivi per il cittadino, può essere destinata a organizzazioni no profit, enti di ricerca, associazioni sportive e realtà impegnate in attività di rilevanza sociale.
Nel contesto delle realtà beneficiarie, le Organizzazioni non lucrative di utilità sociale (Onlus) rivestono un ruolo centrale. Proprio a loro è dedicato l’elenco pubblicato sul sito dell’Agenzia delle Entrate, che contiene le associazioni accreditate per il 5 per mille per l’anno finanziario 2025.
Dove si trova l’elenco ufficiale delle Onlus iscritte?
L’elenco delle Onlus accreditate per il 5 per mille 2025 è consultabile sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate e comprende oltre 10.000 soggetti. È disponibile in formato PDF, scaricabile al seguente indirizzo:
Consulta qui l’elenco completo in formato PDF
Ogni voce dell’elenco riporta:
- la denominazione dell’organizzazione;
- il codice fiscale;
- la sede legale, come risultante dai dati presenti nell’Anagrafe Tributaria.
Come funziona la destinazione del 5 per mille?
Il 5 per mille è uno strumento di partecipazione attiva del cittadino, che può scegliere di sostenere realtà impegnate nel volontariato, nella ricerca scientifica e sanitaria, nella tutela del patrimonio culturale, nella promozione sociale e nello sport dilettantistico. Al momento della dichiarazione dei redditi, il contribuente può indicare un’organizzazione tra quelle accreditate inserendo il codice fiscale della stessa nell’apposito riquadro.
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È possibile correggere errori presenti nell’elenco?
Sì. Eventuali errori riscontrati nell’elenco pubblicato (es. dati anagrafici errati, codice fiscale non corretto, sede legale non aggiornata) possono essere segnalati entro il 30 aprile 2025 alla Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate territorialmente competente. La richiesta di correzione può essere effettuata:
- dal legale rappresentante dell’ente;
- da un soggetto incaricato, munito di delega formale.
Le rettifiche verranno integrate nell’elenco aggiornato, che sarà pubblicato entro il 10 maggio 2025.
Cosa cambia per le Onlus già presenti nell’elenco permanente?
Per le Onlus che risultano già iscritte nell’elenco permanente del 2024 e per le nuove iscrizioni regolarmente accettate nello stesso anno, non è richiesto alcun ulteriore adempimento per il 2025. Queste organizzazioni sono state automaticamente incluse nell’elenco permanente per l’anno in corso.
In caso di variazioni nei requisiti o perdita del diritto a beneficiare del 5 per mille, è tuttavia obbligatorio:
- comunicare la variazione dei dati entro 30 giorni alla Direzione regionale competente, mediante dichiarazione sostitutiva ai sensi del DPR n. 445/2000;
- trasmettere la richiesta di cancellazione in caso di sopravvenuta perdita dei requisiti.
In presenza di un contributo ricevuto indebitamente, si applicano le sanzioni previste dall’art. 17 del DPCM 23 luglio 2020.
Si può ancora presentare domanda di accreditamento?
Sì, ma in regime di tardività. Le Onlus che non hanno rispettato la scadenza del 10 aprile possono comunque presentare domanda di iscrizione entro il 30 settembre 2025, a condizione che:
- i requisiti fossero già in essere alla data del 10 aprile 2025;
- venga versato un contributo di 250 euro, utilizzando il modello F24 Elide con codice tributo 8115.
Domande frequenti sul 5 per mille 2025
Come si sceglie l’ente destinatario del 5 per mille?
Il contribuente deve indicare il codice fiscale dell’ente prescelto nell’apposita sezione della dichiarazione dei redditi. In mancanza di una scelta, la quota del 5 per mille rimane allo Stato.
È possibile destinare il 5 per mille a più enti?
No, la scelta può essere effettuata a favore di un solo ente per anno fiscale.
Cosa succede se non firmo per il 5 per mille?
La quota non viene devoluta e resta nelle casse dello Stato. Firmare per il 5 per mille è facoltativo, ma è un gesto che non comporta costi per il contribuente e può avere un impatto concreto sulle attività sociali del Paese.