ADI e invalidi: alcuni sussidi sono stati revocati perché alcune dichiarazioni risultavano essere discordanti o non veritiere.
Altri sono invece semplicemente stati sospesi perché si sono rese necessarie ulteriori verifiche sull’invalidità dei soggetti in questione.
ADI e invalidi: percentuali d’accesso
La percentuale di invalidità idonea al riconoscimento dell’assegno di inclusione è del 67%, se attestata su ISEE.
Dal 46% al 66%, invece, entra in gioco la pr5esa in carico dai servizi sociali (dunque mera condizione di svantaggio). Sono infatti ritenuti “invalidi gravi” gli invalidi civili al 67% o oltre, i ciechi parziali e assoluti, gli ipovedenti medi e gravi, sordi, persone con grave disabilità, minori con indennità di accompagnamento. La soglia d’accesso per i disabili, è fissata invece nel 46%, che vanno dunque presi in carico dai servizi sociali.
Si ricorda infatti che vi è una differenza tra disabilità ed invalidità. Chi è invalido non è necessariamente anche disabile, chi è disabile è certamente anche invalido.
In ogni caso, le percentuali sono quelle sopra descritte, e nulla è possibile fare per chi è al di sotto delle dette soglie.
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ADI e revoca per mancanza dei requisiti di invalidità
Qualora il percettore sia certo di essere effettivamente al di sotto di dette soglie, purtroppo significa che non ha diritto ad ADI e che la revoca è avvenuta in maniera del tutto legittima da parte di INPS.
Questo è il messaggio visualizzato da alcun non aventi diritto su MIA APP:
In questo caso, il sussidio era stato calcolato usando i coefficienti maggiorati per i soggetti disabili, soggetti che però, stando agli accertamenti, non ne avevano diritto. Il sussidio è stato pertanto revocato.
Ricordiamo che la revoca è la forma di sanzione più grave per i percettori ADI, che contestualmente alla perdita del beneficio comporta anche l’obbligo di restituzione delle somme percepite indebitamente.
ADI e sospensione per mancanza dei requisiti di invalidità
Se invece la domanda è andata in sospensione, il percettore può procedere all’eventuale riattivazione della domanda previo controllo da parte di INPS della relativa documentazione, come da messaggio.
Il messaggio sul portale MyINPS:
INPS avvisa dunque i percettori di avere la possibilità di presentare la documentazione relativa all’invalidità per l’eventuale rivalutazione della loro situazione con contestuale riattivazione del sussidio.
Lo stesso avviso è stato inviato via sms:
ADI revocato e ricorso
Ricordiamo che per chi invece pensi di avere subìto la revoca del sussidio ingiustamente, è possibile presentare ricorso.
Tuttavia, sulle tempistiche entro cui la pratica potrebbe essere sbloccata nulla viene specificato tra le disposizioni INPS. Quindi, in special modo nel caso in oggetto, si sconsiglia di imbarcarsi in un ricorso che molto probabilmente avrebbe un esito negativo, qualora venisse riconfermata l’insussistenza delle condizioni di invalidità o disabilità.