Bonus dipendenti fino a 2000 euro: è questa l’ipotesi al vaglio del Governo per la prossima Manovra. Se approvato, l’incentivo spetterebbe a dipendenti con o senza figli, inseriti nel privato o nella Pubblica Amministrazione. Cosa sappiamo finora e quali sono i bonus dipendenti attivi nel 2024?
Bonus dipendenti da 2000 euro, le ipotesi in Manovra
Come funziona il bonus dipendenti fino a 2000 euro? In realtà non è un incentivo del Governo, ma un fringe benefit, cioè le aziende possono offrire delle somme extra ai dipendenti per un valore fino a 2000 euro.
Un esempio di fringe benefit è l’auto aziendale, oppure il buono pasto. L’azienda mette a disposizione beni e servizi al dipendente per incentivarlo, ma senza dare una somma in più sullo stipendio.
Infatti, inserire una voce di spesa in più in busta paga comporterebbe all’azienda ulteriori spese per i contributi previsti dalla legge. Così l’impresa non paga la tassazione relativa sui fringe benefit.
L’idea sul tavolo del Governo è di aumentare la soglia dei fringe benefit senza pagare le tasse fino a 2000 euro per dipendente. Questo è già possibile con i bonus dipendenti per il 2024 per i dipendenti con figli a carico.
Il Governo intenderebbe estendere il provvedimento anche a dipendenti senza figli, ma solo nel 2025. L’ipotesi è fattibile sulla carta, perché la decisione finale sull’incentivo spetterebbe ai datori di lavoro.
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Al momento si devono attendere le decisioni sulla Manovra prima di dare la certezza su come verrà erogato il bonus dipendenti 2025, ma ecco quali sono i bonus a disposizione e come richiederli.
Come si potrà usare il nuovo bonus? Le ipotesi al vaglio sono:
- pagamento delle utenze;
- affitti per la prima casa;
- rate del mutuo, visto anche l’aumento dei tassi sui mutui variabili.
Che bonus ci sono nel 2024 per i dipendenti
I bonus dipendenti attivi fanno parte degli incentivi previsti per settembre. Parliamo di:
- bonus dipendenti da 200 euro. L’incentivo è stato erogato in automatico con la mensilità di luglio ai dipendenti con uno stipendio lordo mensile di massimo 2.692 euro, con riferimento alla base imponibile per i contributi;
- incentivo da 2.000 euro per i dipendenti con figli a carico. Il bonus è valido solo per dipendenti nel settore privato e si presenta sotto forma di fringe benefit erogato dall’azienda. Non prevede la presentazione di una domanda, ma un’autocertificazione;
- bonus fino a 1.000 euro per i dipendenti senza figli a carico nel privato. Anche in questo caso non serve compilare una domanda, ma un’autocertificazione, perché è un fringe benefit erogato direttamente dall’azienda.
L’importo e l’erogazione dei fringe benefit dipende dall’azienda, che può anche scegliere in via facoltativa di non procedere con eventuali bonus esentasse. Non dover pagare i contributi su questi incentivi, però, invita al loro utilizzo dove possibile.
Ricordiamo che ci sono incentivi anche per i dipendenti pubblici, come indicato nel nostro articolo di approfondimento dedicato a questi bonus. Qui riepiloghiamo quali sono in breve:
- bonus per materiale scolastico per i figli: l’incentivo riguarda solo dipendenti con figli ed è un aiuto economico per affrontare le spese scolastiche nell’ambito degli incentivi per la famiglia;
- incentivo sul caro vita: il Governo ha previsto un incentivo pari all’1,3% dello stipendio netto al mese in più per 13 mensilità per affrontare il rincaro dei prezzi legato all’inflazione.
I dipendenti pubblici possono accedere anche ai prestiti di piccolo importo dell’Inps, presentando la domanda sulla pagina dedicata del sito.
Bonus dipendenti 2024, come richiederlo
I bonus dipendenti 2024 non prevendono una domanda di richiesta, ma un’autocertificazione che indica le spese sostenute e i requisiti richiesti dalla normativa per ottenere l’incentivo. In particolare, è importante indicare:
- i dati fiscali del dipendente. Parliamo di:
- nome e cognome del dipendente;
- codice fiscale;
- estremi del documento di identità valido (da allegare all’autocertificazione);
- i dati dei figli a carico, quali:
- nome e cognome;
- codice fiscale;
- data di nascita;
- le copie delle bollette con gli importi per ottenere i bonus relativi alle utenze;
- le copie degli affitti con gli importi – oppure della rata del mutuo – per ottenere gli incentivi relativi alla prima casa.
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