Totalizzazione contributi: una possibilità per chi vuole andare in pensione, ma non può procedere con le alternative anticipate. Questa soluzione interessante permette di presentare la domanda per la pensione anche se i contributi dell’interessato sono in Casse e Gestioni diverse, senza dover procedere alla ricongiunzione. Come funziona e come evitare il costo della procedura di riunificazione dei contributi con una totalizzazione Inps?
Cosa significa totalizzazione dei contributi
La totalizzazione contributiva è un aiuto per i cittadini che hanno pagato tanti contributi, ma in casse diverse. La totalizzazione è valida quando i contributi totali danno diritto alla pensione. Come funziona? La procedura ha dei requisiti generici e specifici per il tipo di pensione da richiedere. Quelli generali per l’interessato sono:
- non avere già una pensione diretta;
- aver versato i contributi in almeno una Cassa o una Gestione dal 1° gennaio 1996;
- la scelta del regime contributivo entro il 31 dicembre 1995;
- aver versato in almeno 2 delle Casse o delle Gestioni indicate nella pagina dedicata dell’Inps.
Per poter andare in pensione con la totalizzazione contributi è necessario che l’interessato abbia per la pensione di vecchiaia:
- 65 anni;
- almeno 20 anni di contributi versati;
- entro 18 mesi da versamento dei contributi;
- la presenza degli altri requisiti, come la perdita del posto di lavoro o la cancellazione dall’albo professionale.
Per la pensione di anzianità, invece, i requisiti sono:
- almeno 41 anni di contributi versati;
- entro 21 mesi dal raggiungimento dei contributi;
- la presenza di altri requisiti, come la perdita del lavoro o la cancellazione dall’albo.
Chi vuole usare la totalizzazione contributi per la pensione superstiti deve verificare la presenza dei requisiti quali:
- la possibilità dell’interessato di accedere alla reversibilità;
- i contributi versati dal defunto nelle diverse Casse;
- il certificato di morte, necessario per stabilire chi sono gli eredi.
Infine, per la pensione di inabilità l’interessato deve dimostrare di:
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- avere il requisito sanitario;
- aver effettuato il calcolo dei contributi per accedere alla pensione, anche con la totalizzazione.
Se si chiede la totalizzazione contributi con parte dei contributi all’estero, si deve ottenere anche il relativo certificato per accedere alla pensione con questa procedura. Perché scegliere la totalizzazione e quali sono le condizioni per poter andare in pensione con questa formula? Analizziamo come funzionano i diversi metodi di calcolo per capire quali sono i pro e i contro.
Che differenza c’è tra cumulo e totalizzazione contributi
I cittadini dipendenti, autonomi o liberi professionisti possono richiedere la pensione di vecchiaia, di inabilità o da superstiti utilizzando i contributi pagati a più enti di gestione preposti. L’interessato può scegliere tra uno di questi 3 metodi per il calcolo dei contributi:
- il cumulo. Consente di ottenere la pensione accumulando quanto presente in diverse Casse. Ogni Cassa gestisce una sua quota di pensione, così quanto versato non corrisponde effettivamente a quanto si riceve, ma questa soluzione non ha costi per l’interessato. Ha come riferimento normativo il decreto legislativo 30 aprile 1997, n. 184;
- la ricongiunzione trasferisce tutti i contributi delle diverse casse in un’unica pensione. Si può fare se i contributi arrivano a raggiungere gli anni previsti come requisito minimo per la pensione, ma la procedura ha dei costi variabili in base ai contributi da trasferire e a dove si spostano. Per questo è importante rivolgersi a un esperto prima di procedere. La legge di riferimento è la norma n. 29/1979;
- la totalizzazione. Non ha costi e consente di aggiungere tutti i contributi al fine di maturare i requisiti richiesti per la pensione. Segue il decreto legislativo n. 42/2006 per riferimento normativo.
Quale conviene e quali sono le differenze? Scopriamolo insieme:
- il cumulo e la totalizzazione non hanno costi, ma l’uno o l’altro possono essere convenienti in base alla situazione dell’interessato. Infatti, per poter accedere a questi strumenti è necessario avere i requisiti specifici, che vanno controllati prima di presentare la domanda per la pensione;
- la ricongiunzione ha il suo costo e consente di ottenere comunque l’accesso alla pensione, che non sarebbe disponibile altrimenti per via di una parte mancante dei contributi versati.
La differenza tra cumulo e totalizzazione contributi è che il primo può portare a una pensione ridotta perché è gestito dalle quote delle Casse. Così si utilizza solo nei casi in cui la totalizzazione non è disponibile, oppure quando risulta più conveniente accedervi.
Totalizzazione contributi, quando si può chiedere
Quando si può usare la totalizzazione dei contributi? La domanda si può fare al raggiungimento dei requisiti richiesti all’ultima Cassa o Gestione dove si sono pagati i contributi. La Gestione/Cassa dove presentare la domanda si può scegliere solo in caso di richiesta di pensione indiretta o inabilità. Il pagamento della pensione arriva direttamente dall’Inps, oppure dalla Cassa/Gestione di riferimento in base ad accordi presi tra gli enti.
La pensione con la totalizzazione contributi arriva entro 30 giorni dalla presentazione della domanda entro i 18/21 mesi previsti per il raggiungimento dei contributi, oppure entro il primo giorno successivo al 18° mese in caso di presentazione tardiva.