I Buoni Ordinari del Tesoro (BOT) sono, insieme ai BTP, tra gli strumenti di investimento più diffusi nel nostro Paese. Grazie all’affidabilità dell’emittente – cioè il Governo italiano -, all’elevata liquidità e alla breve scadenza, i BOT sono infatti considerati un investimento a basso rischio e una buona scelta per gli investitori che vogliono proteggere il proprio capitale. Vediamo qui di seguito come funzionano e quali sono i rischi e i vantaggi connessi a questi strumenti di investimento.
Cosa sono i BOT
In sostanza, i BOT sono titoli di debito a breve termine emessi periodicamente dal Governo per finanziare il proprio bilancio. Non prevedono cedole periodiche né premi extra fedeltà finali, quindi il loro rendimento è inferiore a quello di altri titoli obbligazionari, poiché deriva soltanto dalla differenza tra il prezzo di acquisto e il valore nominale alla scadenza. Sono però particolarmente indicati per chi cerca investimenti a rischio contenuto. E inoltre godono di una tassazione agevolata.Di norma, la durata standard dei Buoni Ordinari del Tesoro è di 3, 6 e 12 mesi. Ma esistono anche BOT a 1 mese (anche detti BOT flessibili), emessi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per rispondere in maniera tempestiva a esigenze di tesoreria impreviste. I BOT semestrali e annuali vengono emessi con regolarità all’interno di aste mensili, seguendo un calendario che viene annunciato all’inizio di ogni anno solare. In determinati casi, poi, il Tesoro può offrire ulteriori tranche di BOT già esistenti (quindi emessi in precedenza).
BOT, come funzionano
Quando un investitore compra un BOT, non riceve interessi periodici durante il periodo di vita del titolo. Invece, alla scadenza del titolo stesso, chi l’investitore verrà rimborsato in un’unica soluzione del valore nominale del Buono. Il guadagno sta quindi nel fatto che al momento dell’acquisto, il valore dei BOT è inferiore rispetto al valore nominale. E quindi la differenza tra questi due valori rappresenta, al lordo di tasse e commissioni, il profitto finale offerto dal BOT.
I BOT possono essere acquistati soltanto:
- All’asta, cioè al momento dell’emissione
- Sul mercato secondario, ovvero il MOT (Mercato Telematico delle Obbligazioni)
Come detto, le aste per i BOT semestrali e annuali hanno cadenza mensile (di norma a metà mese e a fine mese). Mentre per i Buoni trimestrali e per quelli flessibili la periodicità è molto variabile. Va però sottolineato che per partecipare alle aste e acquistare i BOT, bisogna essere un intermediario autorizzato, come una banca. Ed è bene ricordare che al momento dell’asta le offerte vengono espresse in termini di rendimento, non di prezzo.
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Il rendimento dei BOT
Come accennato in precedenza, il rendimento dei BOT deriva dal cosiddetto scarto di emissione (differenza tra il capitale investito e il valore nominale alla scadenza). Tuttavia, il rendimento viene calcolato in maniera differente a seconda delle modalità di acquisto. Se infatti i titoli sono stati acquistati sul mercato secondario (MOT) il capitale investito è rappresentato dal prezzo di acquisto, non da quello di emissione, e anche dalla vita residua del titolo.
Inoltre, è bene ricordare che per calcolare il rendimento netto di un BOT, bisogna tenere conto anche di eventuali commissioni e dell’imposta sostitutiva.
Vantaggi e rischi legati ai BOT
I principali vantaggi legati all’acquisto di BOT sono:
- Rischio di default molto basso
- Breve scadenza
- Liquidità elevata
- Rendimento garantito
In più, esiste un vantaggio non trascurabile dal punto di vista fiscale. Titoli di stato come BOT e BTP prevedono una tassazione pari al 12,5% del valore complessivo, e non al 26% come accade per la maggior parte degli strumenti di investimento. Esistono tuttavia anche dei rischi da non sottovalutare come:
- Il rendimento basso: i Buoni Ordinari del Tesoro non producono cedole periodiche, quindi questo può tradursi in un rendimento inferiore a quello di altri titoli
- I costi di intermediazione, che possono ridurre il rendimento complessivo dell’investimento.
Ad ogni modo, anche nel caso di investimenti a basso rischio come i BOT, è sempre consigliabile valutare attentamente il proprio profilo di rischio, l’orizzonte temporale, gli obiettivi prefissati e i costi legati all’intermediario finanziario.