Calcolo assegno di inclusione 2024: una tematica calda, in questi giorni, specialmente a seguito del Decreto Lavoro ufficializzato il 1° maggio. Il Reddito di cittadinanza verrà presto (a gennaio 2024) rimpiazzato dall’Assegno di inclusione, come sappiamo, e molti cittadini percettori del sussidio, quindi, si stanno chiedendo quanto percepiranno con il nuovo sussidio nato dalla riforma.
Percepiranno sempre la stessa somma? Meno? Come funzionano le scale di equivalenza? Vediamolo insieme.
Calcolo assegno di inclusione 2024
Il calcolo dell’assegno di inclusione, esattamente come accadeva per il Reddito, si baserà sul criterio delle scale di equivalenza. L’importo base di ciascuna famiglia, cioè, verrà moltiplicato per i valori attribuiti a ciascun membro dalla scala.
Quindi:
- il richiedente ha sempre un valore di 1;
- gli altri membri maggiorenni (ad esempio l’altro coniuge per le famiglie con 2 genitori, o un figlio di maggiore età) sono esclusi dal calcolo;
- agli over 60 viene attribuito un valore pari a 0,4 (così come ai maggiorenni che abbiano carichi di cura per un disabile o minori di 3 anni o almeno 3 figli minori)
- a ciascun membro disabile viene assegnato un valore pari a 0,5;
- ai minori sarà assegnato invece un punteggio di 0,15 fino al secondo, che scenderà a 0,10 dal terzo in poi.
Penalizzate, dunque, le famiglie numerose con più di due figli. Senza contare, tra l’altro, che col reddito di cittadinanza ciascun figlio “valeva” un punteggio di 0,20 che ora invece si è abbassato a 0,15.
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Ad esempio, prendiamo come modello una famiglia composta da:
- 2 genitori
- 2 figli minorenni.
Il richiedente vale +1, il coniuge + 0,4 (in quanto si prende cura dei due minori), e i minori valgono 0,15 ciascuno. Quindi la scala considerata sarà pari a: 1+0,4+0,30=1,7. L’importo spettante sarà: 500*1,7=850 euro.
Secondo esempio, famiglia con:
- 2 genitori,
- 3 minori,
- un over 60.
Il richiedente vale +1; i primi due minori 0,15; il terzo minore +0,10, l’over 60 0,4. Infine, il coniuge che si prende cura dei minori vale anch’esso 0,4. Quindi: 1+0,30+0,10+0,4+0,4=1100 euro. Una famiglia così composta potrà percepire 1100 euro se parte da una base di 500 euro.
Ma, a conti fatti, le famiglie percepiscono più o meno con ADI o con RdC? In certi casi la cifra è uguale, in altri, purtroppo, si tratta di una cifra inferiore. Osserviamo la tabella sottostante, conti alla mano.
Come si può notare, si tratta di una diminuzione eccetto che per alcuni rari casi. Ma questo non significa comunque che le famiglie prenderanno di meno. Infatti, sarà possibile, in alcuni casi, integrare quanto percepito con ADI, usufruendo del Supporto per la formazione.
Supporto per la formazione: a chi spetta?
In relazione ai nuclei famigliari, il Supporto per la formazione spetta ai membri maggiorenni tra i 18 ed i 59 anni di età, a patto che il tetto ISEE del nucleo familiare non superi i 6000 euro.
Per maggiori informazioni, leggi qui il nostro approfondimento sulla cumulabilità dei due istituti.