L’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) è uno strumento fondamentale per accedere a molte agevolazioni economiche e sociali in Italia. Conoscere come funziona, cosa lo fa aumentare e quali valori dichiarare è essenziale per ottenere benefici come borse di studio, bonus sociali e riduzioni fiscali. Questa guida dettagliata ti aiuterà a capire ogni aspetto dell’ISEE.
Cos’è l’ISEE?
L’ISEE è un indicatore che misura la situazione economica complessiva di un nucleo familiare. Serve a determinare l’accesso e la misura di molte prestazioni agevolate, come:
- riduzioni delle rette universitarie.
- bonus sociali come il bonus luce e gas.
- accesso a servizi socio-sanitari a costi ridotti.
- borse di studio e altri aiuti economici per studenti.
Come si calcola l’ISEE?
L’ISEE si basa su due componenti principali:
- Indicatore della Situazione Reddituale (ISR): somma dei redditi del nucleo familiare, inclusi eventuali redditi figurativi derivanti da attività finanziarie;
- Indicatore della Situazione Patrimoniale (ISP): patrimonio immobiliare (ad esempio la casa di proprietà) e mobiliare (conti correnti, titoli, azioni).
La formula generale è:
ISEE = (ISR + 20% ISP) / Parametro della scala di equivalenza
Il parametro della scala di equivalenza tiene conto della composizione del nucleo familiare e delle eventuali maggiorazioni (ad esempio figli minori o disabili).
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Tipologie di ISEE: Quale scegliere in base alle proprie esigenze?
Esistono diverse tipologie di ISEE, ognuna pensata per soddisfare specifiche necessità o per accedere a determinati servizi. Di seguito, analizziamo le principali varianti.
- ordinario: anche detto standard, è il tipo di indicatore più comune. Contiene tutte le informazioni essenziali riguardanti la composizione del nucleo familiare, il reddito e il patrimonio mobiliare e immobiliare. Viene richiesto per la maggior parte delle prestazioni agevolate, come i bonus bollette per luce e gas, gli sconti sui servizi comunali e altre agevolazioni generiche;
- universitario: questa versione è specifica per gli studenti che desiderano accedere a benefici legati al diritto allo studio universitario. Lo studente deve identificare il proprio nucleo familiare, ma per essere considerato autonomo deve soddisfare due requisiti: residenza fuori dall’abitazione della famiglia di origine da almeno due anni, capacità di reddito adeguata (pari ad almeno 9.000 euro annui);
- socio-sanitario: questo ISEE è utilizzato per accedere a prestazioni sociosanitarie, come: assistenza domiciliare per persone con disabilità o non autosufficienti e ospitalità presso strutture residenziali o semiresidenziali (es. RSA o RSSA). Le persone disabili maggiorenni hanno la possibilità di dichiarare un nucleo familiare più ristretto rispetto a quello ordinario. Ad esempio, un adulto disabile non coniugato e senza figli, che vive con i genitori, può limitare la dichiarazione ai propri redditi e patrimoni;
- socio-sanitario residenze: per le prestazioni residenziali, come i ricoveri presso RSA, l’ospitalità alberghiera non è a carico del Servizio Sanitario Nazionale. In questi casi è possibile utilizzare un nucleo ristretto e si tiene conto anche della condizione economica dei figli del beneficiario non inclusi nel nucleo familiare. Questo si traduce in una componente aggiuntiva per ogni figlio, per differenziare chi può ricevere aiuto economico dai figli rispetto a chi non ha sostegno;
- minorenni con genitori non coniugati né conviventi: questa tipologia di ISEE è pensata per i minorenni figli di genitori che non sono coniugati tra loro o non convivono. Nel calcolo di questo ISEE viene valutata anche la condizione economica del genitore non convivente, per determinare se essa incide sull’indicatore del nucleo familiare del minorenne;
- ISEE corrente: è una versione aggiornata dell’indicatore, calcolata su redditi e trattamenti degli ultimi 12 mesi (o degli ultimi 2 mesi in alcuni casi). Si può richiedere in presenza di variazioni rilevanti del reddito, come perdita del lavoro, sospensione o riduzione dell’attività lavorativa o eventi avversi che influiscono sulla situazione economica del nucleo familiare. A partire dal 1° aprile di ogni anno, è possibile aggiornare l’ISEE corrente anche in caso di variazioni del patrimonio mobiliare e immobiliare, sulla base dei dati aggiornati al 31 dicembre dell’anno precedente.
Come fare l’ISEE?
Per ottenere l’ISEE è necessario compilare la DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica), un documento che raccoglie i dati reddituali, patrimoniali e anagrafici del nucleo familiare. Puoi fare l’ISEE in tre modi principali:
- online sul sito dell’INPS:
- accedi al Portale Unico ISEE utilizzando SPID, CIE o CNS;
- compila la DSU precompilata, che include già i dati disponibili nei database dell’Agenzia delle Entrate e dell’INPS;
- Conferma o integra i dati mancanti.
- tramite un CAF o patronato:
- porta i documenti necessari, come dichiarazioni dei redditi, saldi e giacenze medie dei conti correnti, dati sugli immobili e composizione del nucleo familiare;
- il CAF si occuperà di inviare la DSU all’INPS.
- con un commercialista:
- ideale per situazioni complesse, come patrimoni all’estero o redditi atipici.
Dopo la presentazione della DSU, l’INPS elabora l’ISEE in circa 10 giorni lavorativi. Una volta pronto, puoi scaricarlo dal portale INPS o ritirarlo presso il CAF.
Come richiedere l’ISEE?
La richiesta dell’ISEE inizia con la compilazione della DSU, che può essere:
- precompilata: più semplice, ma richiede l’autorizzazione per accedere ai dati fiscali;
- non precompilata: compilata interamente da te o dal CAF, ma richiede più documenti.
I documenti necessari per l’ISEE sono:
- codici fiscali e documenti di identità di tutti i membri del nucleo familiare;
- certificazione dei redditi (Modello 730 o Redditi);
- saldo e giacenza media dei conti correnti al 31 dicembre del secondo anno precedente;
- dati relativi agli immobili di proprietà (valore ai fini IMU e mutuo residuo);
- eventuali trattamenti assistenziali o previdenziali ricevuti.
Come faccio a sapere qual è il mio ISEE?
Dopo la compilazione della DSU e l’elaborazione da parte dell’INPS, puoi verificare il tuo ISEE:
- online sul sito INPS, accedendo al tuo profilo con SPID, CIE o CNS;
- presso il CAF, richiedendo una copia dell’attestazione;
- via posta elettronica, se hai scelto questa modalità durante la presentazione della DSU.
Quali soldi non vanno nell’ISEE?
Non tutti i redditi e patrimoni sono inclusi nel calcolo dell’ISEE. Ecco alcune esclusioni:
- trattamenti assistenziali legati alla disabilità, come l’indennità di accompagnamento o le pensioni di invalidità;
- redditi esenti da IRPEF, come alcune borse di studio;
- beni immobili in nuda proprietà;
- trattamenti di natura assistenziale, previdenziale o indennitaria non tassati dall’INPS.
Quali sono i valori che fanno aumentare l’ISEE?
Cosa fa salire l’ISEE? I principali fattori che alzano l’ISEE includono:
- redditi alti: ogni tipo di reddito, compresi quelli esenti, contribuisce al valore finale;
- patrimoni mobiliari: depositi bancari/postali, titoli, azioni e obbligazioni con alti saldi o giacenze medie;
- immobili di valore: la casa principale rileva se supera una soglia di valore IMU (52.500 euro più 2.500 euro per ogni figlio convivente oltre il secondo);
- assenza di detrazioni: ad esempio, non sfruttare la detrazione per canoni di locazione può incidere negativamente.
Quanto contano i soldi in banca per l’ISEE?
Il patrimonio mobiliare è una delle componenti principali dell’ISEE. Per i conti correnti bancari e postali, vengono considerati:
- saldo contabile attivo al 31 dicembre del secondo anno precedente;
- giacenza media annua dello stesso anno.
Viene preso il valore maggiore tra saldo e giacenza media. Se hai movimentato grandi somme, come l’acquisto di una casa, è possibile considerare solo il saldo al 31 dicembre, ma devi fornire giustificazioni documentali.
Quanto deve essere la giacenza media per un ISEE basso?
Non esiste un valore specifico per garantire un ISEE basso, ma una giacenza media inferiore ai 10.000 euro tende a incidere meno sul calcolo. Per nuclei familiari con patrimoni mobiliari minimi, il contributo al valore finale dell’ISEE è molto ridotto.
Quanto incide la casa di proprietà sull’ISEE?
La casa di proprietà è inclusa nel patrimonio immobiliare e il suo valore si basa sul calcolo ai fini IMU. Tuttavia:
- la prima casa è esclusa dal calcolo se il suo valore non supera i 52.500 euro (incrementati di 2.500 euro per ogni figlio convivente oltre il secondo);
- se il valore supera questa soglia, solo due terzi della parte eccedente sono conteggiati.
Anche il mutuo residuo al 31 dicembre viene detratto dal valore dell’immobile.
FAQ sull’ISEE
Posso ottenere l’ISEE senza redditi?
Sì, anche chi non ha redditi può ottenere l’ISEE. In questo caso, il calcolo si baserà su eventuali patrimoni mobiliari o immobiliari posseduti dal nucleo familiare.
Cosa succede se non dichiaro un conto corrente?
La mancata dichiarazione di un conto corrente è considerata omissione e può comportare sanzioni. Inoltre, in caso di verifica, l’INPS potrebbe revocare le agevolazioni ottenute.
Come funziona l’ISEE corrente?
L’ISEE corrente consente di aggiornare l’indicatore in caso di variazioni significative della situazione economica, come:
- perdita di lavoro;
- diminuzione del reddito;
- cambiamenti nel patrimonio mobiliare.
Si può richiedere presentando una nuova DSU, ma solo se esiste già un ISEE ordinario valido.
Posso modificare l’ISEE dopo averlo ottenuto?
No, l’ISEE non è modificabile. Se hai riscontrato errori, devi compilare una nuova DSU con i dati corretti e richiedere un nuovo calcolo.
Quanto tempo dura l’ISEE?
L’ISEE ha validità annuale: è valido dal 1° gennaio al 31 dicembre dell’anno in cui è stato richiesto. Per accedere a prestazioni future, dovrai richiederne uno nuovo ogni anno.
Quali tipi di ISEE esistono?
Esistono diverse tipologie di ISEE, ognuna adatta a specifiche esigenze:
- ISEE ordinario (o standard): è il più comune e viene utilizzato per la maggior parte delle agevolazioni, come bonus sociali e sconti sui servizi pubblici;
- ISEE università: necessario per accedere a borse di studio, riduzioni delle tasse universitarie e altre agevolazioni per gli studenti. Se non sei “autonomo” (residenza da almeno 2 anni fuori dalla casa familiare e reddito minimo di 9.000 euro), il tuo nucleo familiare includerà i tuoi genitori;
- ISEE socio-sanitario: utilizzato per prestazioni assistenziali (es. assistenza domiciliare o ricoveri in RSA). Le persone disabili maggiorenni possono scegliere di dichiarare un nucleo ristretto.
- ISEE socio-sanitario residenze: specifico per prestazioni residenziali (RSA o RSSA). In questo caso, il calcolo include una componente aggiuntiva legata ai figli del beneficiario;
- ISEE minorenni con genitori non coniugati e non conviventi: considerato per prestazioni rivolte a minorenni, include la valutazione della condizione economica del genitore non convivente;
ISEE corrente: da richiedere in caso di variazioni significative del reddito o del patrimonio, aggiornando i dati agli ultimi 12 mesi o 2 mesi (es. perdita di lavoro).