DL coesione è legge, le novità sui bonus
Diventa ufficialmente legge il Decreto Coesione voluto dal Governo. Con nuovi incentivi tra cui bonus, assunzioni agevolate, contributi a fondo perduto e voucher. Parliamo di un massiccio pacchetto di aiuti all’imprenditoria e ai lavoratori, e l’attenzione viene posta per fortuna anche sui giovani, sulle donne e sulla piaga della disoccupazione nel Sud Italia. Resta da vedere, ora, se queste misure ad hoc riusciranno a risollevare alcune categorie di lavoratori in netta difficoltà. Perché preoccupa particolarmente l’andamento (al ribasso) dei tassi di occupazione tra la popolazione giovane, un trend tutto nostro, dato che sul tema il resto d’Europa si difende bene. Ecco intanto una panoramica dei nuovi bonus in dettaglio.
Bonus assunzioni: le nuove agevolazioni
Con il nuovo DL Coesione si introducono notevoli sgravi contributivi, che tuttavia non sono cumulabili con altre decontribuzioni e vengono limitati alle imprese che negli ultimi 6 mesi non hanno licenziato dipendenti. I bonus in questione sono 3, si aggiungono alla maxi-deduzione sul costo del lavoro in arrivo, e per partire ufficialmente avranno bisogno in ogni caso dell’approvazione dell’Unione Europea. Ecco l’elenco:
- Bonus Under 35. Si introduce una decontribuzione al 100%, per un massimo di 6.000 euro all’anno, per 2 anni, per un’assunzione stabile di giovani under 35. Sono esclusi i dirigenti e gli apprendisti, e inoltre i giovani in questione non possono essere stati occupati, in passato, a tempo indeterminato. Le assunzioni con sgravi sono quelle realizzate tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025
- Bonus Assunzioni Donne Anche qui parliamo di una decontribuzione al 100%, per un massimo di 2 anni, per l’assunzione a tempo indeterminato di donne disoccupate da 6 mesi nella ZES Sud. Oppure per le disoccupate da 24 mesi su tutto il territorio italiano. Le assunzioni a cui si fa riferimento sono quelle tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025, con esonero dai contributi previdenziali se aumentano la base occupazione dell’impresa
- Bonus ZES Sud da 650 euro al mese. Questa decontribuzione è pensata per le stesse assunzioni di cui al Bonus Giovani, ma nel caso in cui siano localizzate in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna. Oppure per tutte le assunzioni non dirigenziali, a tempo indeterminato, degli over 35 disoccupati da 2 anni nella ZES Unica Sud (da parte di aziende che contano meno di 10 addetti nel mese di assunzione)
Resto al Sud 2.0, la nuova misura
Passiamo agli altri interventi contenuti nel Decreto Coesione. Fondamentale è la misura “Resto al SUD 2.0”, destinata a imprese, lavoratori autonomi e professionisti del Sud Italia (Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna). Si tenta in questo modo di agevolare l’avvio di nuove attività nel Mezzogiorno, sia in forma individuale che collettiva, grazie a voucher da 40.000 euro, che salgono a 50.000 euro se si decide di investire in beni digitali oppure destinati al risparmio energetico.
In aggiunta, grazie al nuovo decreto, i professionisti e gli aspiranti nuovi imprenditori potranno beneficiare di contributi a fondo perduto: nella misura del 75%, per le spese fino a 120.000 euro; o del 70% nel caso di spesa compresa tra i 120.000 e i 200.000 euro. Una piccola spinta, pare, nella direzione giusta.
Il Bonus Autoimprenditorialità al Nord
Ma anche per il Centro-Nord le buone notizie non mancano. Perché l’articolo 17 del DL 60/2024 introduce, nei territori diversi da quelli individuati dalla misura per il Sud d’Italia, nuovi voucher a partire da 30.000 euro per le imprese, gli autonomi e i professionisti. Anche in questo caso l’obiettivo è favorire l’avvio di attività in forma individuale o collettiva. E i voucher salgono a 40.000 euro per l’acquisto di beni e servizi innovativi, tecnologici e sostenibili.
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Inoltre, come nel caso del Mezzogiorno, si prevedono anche nel resto d’Italia contributi a fondo perduto nella misura del 65% su una spesa fino a 120.000 euro. Per le spese che invece superano il tetto prefissato, il rimborso scende al 60%, ma entro un limite massimo di investimento di 200.000 euro. Per concludere, vale la pena di ricordare che tutti questi incentivi saranno concessi soltanto su domanda, inviata appositamente a Invitalia. Quindi è bene attivarsi per tempo.
Le attività e i soggetti ammessi
Il Decreto Coesione non è però soltanto rose e fiori. Esistono vincoli stringenti, infatti, per accedere alle agevolazioni, sia per quanto riguarda gli incentivi di “Resto al SUD 2.0” che per l’autoimprenditorialità nelle altre regioni d’Italia. In primo luogo, si fa riferimento solo ed esclusivamente alle seguenti tipologie di attività:
- attività avviate in forma individuale con apertura di partita IVA, per la costituzione di impresa individuale oppure libero-professionale;
- oppure attività in forma collettiva mediante la costituzione di società in nome collettivo, in accomandita semplice, a responsabilità limitata, cooperativa oppure STP tra professionisti. Alle imprese in forma collettiva possono partecipare soggetti diversi, sempre che sia garantito l’esercizio del controllo e dell’amministrazione da parte dei soggetti sopra descritti
L’altro vincolo ai bonus concessi dal DL Coesione riguarda i destinatari dell’intervento. Sono soltanto i giovani fino a 35 anni, residenti in Italia, che non siano già beneficiari di misure analoghe e in possesso di uno dei seguenti requisiti:
- inoccupati, inattivi e disoccupati;
- in condizione di marginalità, vulnerabilità sociale e discriminazione, così come definite dal Piano nazionale Giovani, donne e lavoro 2021-2027
- disoccupati destinatari delle misure del programma Garanzia di occupabilità dei lavoratori GOL
Nel caso in cui questi requisiti vengano soddisfatti pienamente, il Decreto Coesione offre ottime possibilità. Anche se a margine, va sottolineato, gli sgravi e le agevolazioni di questo tipo non bastano. Così come non bastano i bonus alla Renzi, sul modello di quegli 80 euro riproposti in mille salse anche dai governi successivi. Compreso quello attuale. Però intanto qualcosa si muove. Sperando che altre misure, magari destinate ad altre categorie fragili, presto vadano ad aggiungersi al novero di quelle attuali.