Ci sono novità sul fronte caregiver, iniziando dal fatto che i permessi della Legge 104 non solo più riconosciuti per forza ad un unico referente ma possono essere distribuiti a più persone che si prendono cura dello stesso soggetto. Le procedure INPS sono state aggiornate con permessi speciali per i conviventi di fatto e il prolungamento del congedo parentale a due anni per genitori di figli con gravi disabilità.
Tutte queste novità erano state introdotte nel decreto 105/2022 lo scorso mese di agosto ma solo ora si possono vedere le azioni concrete da parte dell’INPS, che mette in atto delle misure volte a favorire il rapporto tra vita privata e professionale per genitori e caregiver, attuando la direttiva UE 1158 del 2019. Le normative che sono state aggiornate e portano dei cambiamenti significativi, sono tre:
- l’articolo 33 della legge 104/1992 con la cancellazione del referente unico;
- il comma 5, articolo 34, del decreto 151/2001, riguardo al congedo parentale;
- il comma 5, articolo 42, del decreto 151/2001, con l’aggiunta del “convivente di fatto”.
Eliminato il referente unico dell’assistenza
Il principio del “referente unico dell’assistenza” è stato cancellato ma rimane invariato il limite di tre giorni di permesso mensile previsti per l’assistenza dello stesso soggetto, solo che potrà essere disponibile per più persone. In precedenza questo permesso non poteva essere usufruito da più di un lavoratore dipendente, genitori esclusi. Ora, più persone possono prendersi cura dello stesso soggetto, organizzando tra loro i giorni di permesso e dividendosi le attività.
Prolungamento del congedo parentale
Il periodo del congedo parentale è stato prolungato, non ci sarà nessuna riduzione di ferie, riposi ed è presente la tredicesima o la gratifica natalizia. Si tratta quindi di un miglioramento per i lavoratori interessati, alcuni possono anche beneficiare delle pensioni rivalutate del 2023.
Congedo straordinario per conviventi di fatto
Nel decreto è stato introdotto il convivente di fatto tra i soggetti che hanno priorità nel congedo straordinario, con un valore del tutto pari al coniuge o di chi è in unione civile. I conviventi di fatto sono due persone maggiorenni che vivono insieme e hanno un legame di coppia e di reciproca assistenza: tra loro non c’è alcun rapporto di parentela, adozione, matrimonio o unione civile. Il congedo straordinario per l’assistenza a familiari disabili può essere assegnato sulla base di una classifica di priorità:
- il coniuge convivente, il convivente con cui si è in unione civile, il convivente di fatto;
- i genitori, anche quelli adottivi o affidatari;
- uno dei figli conviventi;
- uno dei fratelli/sorelle conviventi;
- un parente o chi rientra nel terzo grado convivente.
La convivenza con il disabile può essere instaurata successivamente alla presentazione della domanda di congedo straordinario, ma deve essere comunque garantita per tutta la fruizione del congedo. Per confermare il congedo straordinario, il caregiver richiedente deve confermare, nel momento in cui fa la domanda, di prendersi la responsabilità della convivenza con la persona disabile specificando il periodo preciso. I caregiver possono anche beneficiare della quota 41 e della pensione anticipata, in determinati casi: bisogna informarsi per capire se si hanno tutti i requisiti.
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