La Legge di Bilancio 2025 introduce un fondo psicologo da 10 milioni di euro, segnando un passo importante per il sostegno psicologico degli studenti italiani. La misura, approvata dalla Commissione Bilancio della Camera e promossa dal Partito Democratico, mira a rispondere a un’esigenza più volte manifestata da studenti, famiglie e personale scolastico, in un contesto in cui il disagio giovanile è in costante crescita.
Il fondo, operativo dal 2025 e destinato a salire a 18,5 milioni di euro dal 2026, permetterà di attivare servizi di supporto psicologico in numerose scuole che oggi ne sono sprovviste. Si tratta di un intervento che ambisce a colmare una lacuna storica nel sistema scolastico italiano, offrendo una risposta concreta alle problematiche psicologiche che emergono sempre più frequentemente tra i giovani.
Perché è importante un fondo psicologo nelle scuole?
Le scuole italiane sono spesso il primo luogo in cui si manifestano i segnali di disagio psicologico nei giovani, ma l’assenza di risorse strutturali adeguate rende difficile intervenire tempestivamente. Secondo l’Unicef, oltre un adolescente su sette nella fascia 10-19 anni soffre di un disturbo psicologico diagnosticato. La pandemia ha aggravato queste problematiche, alimentando ansia, depressione e isolamento sociale. In parallelo, la Società Italiana di Psichiatria stima che almeno 700mila giovani italiani siano vittime di dipendenze da social media, videogiochi e internet, fenomeni che contribuiscono a peggiorare il quadro complessivo.
Nonostante questi numeri preoccupanti, il servizio di supporto psicologico nelle scuole italiane è attualmente lasciato alla discrezionalità delle singole istituzioni scolastiche. Questo significa che solo una parte degli studenti può contare sulla presenza di uno psicologo scolastico, spesso per mancanza di fondi o di un coordinamento a livello centrale.
Come sarà utilizzato il fondo da 10 milioni di euro?
Il fondo stanziato con la Legge di Bilancio 2025 avrà diversi obiettivi:
- estendere la presenza degli psicologi scolastici in tutte le scuole che ne faranno richiesta, garantendo un supporto anche nelle aree meno servite;
- promuovere interventi mirati per la prevenzione del disagio giovanile, con programmi che aiutino gli studenti a gestire situazioni di stress, cyberbullismo, difficoltà familiari o ansia da prestazione;
- supportare il personale scolastico e le famiglie, fornendo strumenti per riconoscere e affrontare i segnali di malessere psicologico.
A partire dal 2026, il fondo sarà incrementato fino a raggiungere 18,5 milioni di euro l’anno, un chiaro segnale di volontà politica di rendere il sostegno psicologico una componente stabile del sistema scolastico. Questa misura si affianca a un potenziamento del già esistente bonus psicologo, reso più accessibile grazie a due emendamenti che prevedono:
Scarica la nostra app e risparmia con i bonus attivi in Italia:
- un aumento di 1,5 milioni di euro nel 2025;
- 500mila euro aggiuntivi nel 2026;
- un ulteriore incremento di 1 milione di euro nel 2027.
L’obiettivo è ampliare l’accesso ai servizi psicologici anche al di fuori delle scuole, garantendo una rete di supporto capillare su tutto il territorio nazionale.
Le dichiarazioni del Ministro Valditara
Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha accolto positivamente la misura, pur sottolineando la necessità di un approccio equilibrato. “Non vogliamo psicologizzare la scuola, ma intervenire laddove ci siano reali necessità”, ha affermato il Ministro.
Questa dichiarazione riflette un intento chiaro: bilanciare l’introduzione di nuovi servizi con un’analisi attenta delle esigenze effettive. Il Ministro ha inoltre ricordato che il Ministero, insieme al Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, ha siglato nel marzo scorso un protocollo triennale per il benessere psicologico nelle scuole. Questo accordo prevede interventi dedicati non solo agli studenti, ma anche al personale scolastico e alle famiglie, con azioni di prevenzione e formazione.
Qual è il contesto del disagio giovanile in Italia?
Il quadro del disagio giovanile in Italia è complesso e allarmante. Oltre ai dati forniti dall’Unicef e dalla Società Italiana di Psichiatria, emergono preoccupazioni anche da parte degli studenti stessi. Negli ultimi due anni, manifestazioni e occupazioni scolastiche hanno spesso denunciato la carenza di strumenti adeguati per affrontare il disagio psicologico. Queste richieste non possono più essere ignorate. La pandemia ha lasciato un’eredità pesante, amplificando fragilità già presenti e rendendo evidente quanto sia cruciale il ruolo della scuola non solo come luogo di apprendimento, ma anche come spazio di supporto e ascolto.
L’introduzione del fondo per lo psicologo scolastico rappresenta una svolta importante per il sistema educativo italiano. Tuttavia, il vero successo di questa misura dipenderà dalla sua applicazione concreta. Sarà fondamentale:
- garantire che i fondi siano utilizzati in modo efficace e trasparente;
- fornire una formazione adeguata agli psicologi e al personale scolastico;
- coinvolgere attivamente le famiglie, che sono un elemento chiave nella gestione del benessere psicologico dei giovani.
Questo intervento segna un passo avanti nella lotta al disagio giovanile e dimostra la volontà di creare una scuola più inclusiva e attenta alle necessità degli studenti. Tuttavia, l’impegno politico dovrà essere costante, perché la salute mentale dei giovani è un investimento sul futuro della società.