Furbetti RdC. Si apre un nuovo capitolo. In molti si ricorderanno della polemica sugli sms dell’Inps che sospendevano il reddito di cittadinanza. Ma adesso emergono delle verità scomode. Contrariamente alle previsioni di Landini, Schlein e Conte, che avevano dipinto scenari da apocalisse una volta venuto meno il sussidio, i nodi vengono ora al pettine.
Purtroppo, solo 55mila delle 190mila persone idonee a lavorare che hanno perso il sostegno hanno pensato a iscriversi ai corsi di formazione. Gli altri? Erano tutti “furbetti” che ora snobbano il sussidio.
E così, la fine del Reddito di cittadinanza, va a schiantarsi contro il muro di previsioni dell’opposizione: tante, troppe persone, prendevano il sussidio senza avervi diritto, con grande danno non solo alle casse dello Stato, ma anche a coloro che invece, del Reddito, avevano davvero bisogno.
Libero Quotidiano tuona: “I fannulloni erano davvero fannulloni”
Secondo quanto riportato da Libero quotidiano, con il titolo spietato “I fannulloni erano davvero fannulloni” sulla prima pagina, le previsioni catastrofiche dei sindacati e delle opposizioni che da mesi parlano di “bomba sociale e rivolta dei poveri”, il numero di persone che hanno perso il sostegno pubblico si è ridotto invece di più della metà.
Circa 2,3 milioni di persone, invece, continueranno a ricevere supporto con il nuovo Assegno di inclusione. Ma cosa ne è invece delle 150mila persone “in cerca di lavoro” che però, guarda caso, non hanno presentato domanda per ricevere il Supporto per la formazione e il lavoro?
Per Libero, la mancata presentazione delle domande da parte di queste persone ha un solo ed unico indicatore: erano fannulloni o furbi, e sono gli stessi dati dell’Inps che non ammettono altre possibilità.
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Così, testualmente, scrive Libero: “Il finale vergognoso del reddito di cittadinanza si può riassumere in due numeri che stanno circolando in questi giorni. Da una parte le 55mila domande arrivate alla nuova piattaforma del Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (Siisl). Dall’altra i poco meno di 200mila “esodati del reddito”, come li chiamano i pentastellati, ovvero coloro che sono stati considerati capaci di guadagnarsi da vivere e che non hanno figli piccoli o disabili a carico e che nelle ultime settimane hanno ricevuto il messaggio fatidico dall’Inps che annunciava la fine del paradiso”.
Furbetti RdC: le due ipotesi
Insomma, per il quotidiano diretto da Mario Sechi, due sono le ipotesi sulla “scomparsa” di queste 150mila persone dai radar dell’INPS: “La prima è che chiunque stesse guadagnando soldi pubblici non ne aveva realmente bisogno. In qualche modo, sia legale o meno, hanno trovato un modo per sbarcare il lunario e quindi, dopo aver smesso di ricevere gli aiuti, si sono tranquillamente seduti sul divano“, scrivono.
Ma la seconda ipotesi, è secondo loro la più probabile: è cioè che la percentuale di beneficiari che non si è iscritta alla piattaforma fa parte di coloro che hanno indebitamente accumulato reddito di cittadinanza lavorando in nero.
Una dura stoccata, questa, che certamente farà indignare tanto i percettori che hanno realmente bisogno del sussidio, quanto tutti gli altri cittadini che durante questi anni hanno semplicemente dato una “paghetta” a lavoratori in nero.